Sociologia Della Comunicazione E Della Moda Modulo Di .

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Sociologia della comunicazione edella modaModulo di Sociologia dei processiculturaliIl fandomProf. Romana Andò2 marzo2016Perchè studiarei media?05/05/2016Pagina 1

Il fandom Il fandom è un tratto comune della cultura popolare nellesocietà industriali. Seleziona dal repertorio dell’intrattenimento prodotto edistribuito per la massa, certi artisti, racconti o generi e litrasforma nella cultura di un gruppo di persone che siautoselezionano come appartenenti ad esso.

Il fan: una definizione ‘Fan’ è una forma abbreviativa della parola ‘fanatico’, cheha le sue radici nella parola latina ‘fanaticus’. Nel senso più letterale, ‘fanaticus’ significavasemplicemente ‘del o appartenente al tempio, un servodel tempio, un ‘devoto’, ma presto assunse connotazionipiù negative, ‘di persone ispirate da riti orgiastici e colteda frenesia esaltata’ (Oxford Latin Dictionary). Il termine ‘fanatic’ passò da connotazioni referenziali adaltre legate al credo e al culto eccessivo a ‘qualsiasiesaltazione eccessiva o distorta’, spesso evocato nellacritica contro credi politici avversari e poi, piùgeneralmente, alla pazzia che può venir fuori dallapossessione demoniaca o idolatrica’

Definizioni del fandom Nella definizione di fan si passa, dunque, dallarappresentazione degli stessi come potenziali fanatici a quella di soggetti facilmente manipolabili e distratti fino a definizioni che, riprendendo il concetto disubcultura, considerano i fan come “una frazione elitariadi una più ampia audience di consumatori passivi”.

Il fan nella satira. Il caso StarTrek a. sono consumatori senza cervello, che compreranno qualsiasi cosa siaassociata con il programma o con il suo cast (l’album di DeForest Kelly);b. dedicano le loro vite all’accumulazione di un sapere che non vale niente(la combinazione della cassaforte di Kirk, il numero della cabina di YeomanRand, l’ordine numerico degli episodi del programma);c. danno un’inappropriata importanza a materiale culturale di nessun valore(‘È solo uno spettacolo televisivo’);d. sono emarginati sociali talmente ossessionati per lo spettacolo, chequesto preclude altri tipi di esperienze sociali (‘Fatevi una vita’);e. sono resi effemminati e/o asessuati dal loro attaccamento alla cultura dimassa (‘Hai mai baciato una ragazza?’);f. sono infantili, emotivamente ed intellettualmente immaturi (il suggerimentoche dovrebbero andarsene dalla soffitta dei genitori, le loro risposteimbronciate e disorientate alle critiche di Shatner, un mix di bambini piccolie adulti soprappeso);g. sono incapaci di separare la fantasia dalla realtà (‘Dici che dovremmoprestare più attenzione ai film?’). (Jenkins 1992)

Il fan come psicopatico Nei media i fan sono frequentemente caratterizzati comepsicopatici, le cui fantasie frustrate di avere relazioniintime con le star o i loro desideri insoddisfatti didiventare essi stessi star, prendono forme violente eantisociali. Charles Manson (fan dei Beatles), Hohn Hinkley (fan diJodie Foster), Dwight Chapman (fan di John Lennon).

Il fan in soffitta Una cotta innocente può diventareun’ossessione clinica se trattenuta troppo alungo. Il fan non ha nessun potere sulperfomer se non quello di distruggerlo Lasottile linea tra amore ed odio, tra libertà edestino, gradualmente scompare per il fan insoffitta, che si rassegna al suo amoremisconosciuto e indesiderato come unerezione imbarazzante, messa in evidenzasenza un posto dove dirigersi; e l’amore sitrasforma in un’arma, appena scopre chenon potrà mai arrivare all’oggetto del propriodesiderio, se non con una pallottola. (143)

Il gusto I concetti di ‘buon gusto’, condotta appropriata, criterio estetico nonsono naturali o universali; piuttosto sono radicati nell’esperienzasociale e riflettono interessi di classi particolari. Come nota Pierre Bourdieu (1979), questi gusti sembrano spesso‘naturali’ per coloro che li condividono, proprio perché sonomodellati sulle nostre esperienze precedenti come membri di unparticolare gruppo culturale, rinforzati da scambi sociali erazionalizzati attraverso incontri con una cultura più elevata e daaltre istituzioni fondamentali, che premiano condotta e gustiappropriati. Il gusto diviene un mezzo fondamentale, grazie al quale ledistinzioni sociali vengono mantenute e le identità di classe vengonoforgiate. Quelli che possiedono ‘naturalmente’ gusti appropriati,‘meritano’ una posizione privilegiata nella gerarchia istituzionale emietono i più grandi benefici dal sistema educativo, mentre i gustidegli altri sono visti come ‘grossolani’ e sottosviluppati.

Il gusto dei fan La pratica interpretativa dei fan differisce daquella incoraggiata dal sistema educativo epreferita dalla cultura borghese, non solo nellescelte degli oggetti o nel grado della suaintensità, ma spesso nei tipi di esperienze dilettura che essa impiega e nei modi nei quali ifan si avvicinano ai testi. Dal punto di vista del gusto dominante, i fansembrano essere lettori scorretti,spaventosamente fuori controllo, indisciplinati eincorreggibili.

Il fan e il capitale culturale I fan parlano di ‘artisti’ quando gli altri vedonosolo veicoli commerciali, di significatitrascendenti quando gli altri vedono solobanalità, di ‘qualità e innovazione’ dove gli altrivedono solo formule e convenzionalità.(Jenkins 1992). i fan assaltano la cultura di massa,rivendicando i suoi materiali per il loro usopersonale, rielaborandoli come base delle lorocreazioni culturali e delle loro interazioni sociali(jenkins 1992)

Fan come altro Il fan, le cui preferenze culturali e le cui praticheinterpretative sembrano così antitetiche allalogica estetica dominante, deve essererappresentato come ‘altro’, deve essere tenuto adistanza in modo tale che il suo gusto fannish noninquini la cultura riconosciuta come tale. La marginalizzazione cui sono ridotti i fan, al di làdel mainstream fa sì che sia molto scomodo perun fan parlare in pubblico del suo esser fan eidentificarsi, anche in privato, con le praticheculturali dei fan.

Il fan e la capacità di discriminare Il fan è in grado di discriminare tra quelle forme dicultura popolare che sono “autentiche” (quali quelle chesono veramente arte o che rappresentano realmente laloro esperienza) e quelle che sono il risultato dellespinte del mainstream commerciale ad appropriarsi diqueste forme [comunicative] e a produrne versioni dibasso profilo per audience più ampie.

Discriminare I fan discriminano con fierezza: i confini tra cosarientra entro il loro fandom e cosa no, sonochiaramente definiti. La discriminazione dei fan possiede affinità sia conle discriminazioni socialmente rilevanti della culturapopolare, sia con le discriminazioni estetiche diquella dominante.

La produttività dei fan Secondo Fiske i fan sono audience produttive cheesercitano le proprie abilità a tre livelli: produttività semiotica, produttività enunciativa produzione testuale

La produttività semiotica La produttività semiotica, ovvero l’attribuire senso altesto mediale, è essenzialmente interiore. Consiste nel trarre significati identitari ed esperienzesociali dalle risorse simboliche veicolate dai media. La produttività semiotica è caratteristica della culturapopolare nel suo insieme, piuttosto che quella dellacultura fan in senso stretto

La produttività enunciativa Quando i significati prodotti sono espressi econdivisi all’interno della cultura orale ofaccia-a-faccia, prendono una formapubblica che può essere chiamataproduttività enunciativa. I discorsi delle audience e tra le audienceoriginano e diffondono determinatisignificati del prodotto mediale oggetto diinteresse, all’interno di una comunità locale.

La performatività delle narrazioni Se per performatività intendiamo, nelle paroledella Butler, quegli atti e gesti, generalmentecostruiti, che regolano i principi diorganizzazione dell’identità, nel senso che «l’essenza o l’identità chealtrimenti pretendono di esprimere sonoinvenzioni fabbricate e sostenute tramite segnicorporei e altri mezzi discorsivi», allora dobbiamo ritenere che è proprio nellenarrazioni delle audience che si manifesta il loroessere performativo e il loro partecipareperformativo ai contesti sociali e mediali.(Butler,1990)

La produttività testuale “I fan producono e fanno circolare tra di loro testiche spesso sono confezionati con una qualità diproduzione elevata quanto quella della culturaufficiale. I testi dei fan, allora, devono essere “ resi produttivi”,nel senso di essere aperti, contenere buchi narrativi,cose lasciate irrisolte, contraddizioni, chepermettano e allo stesso tempo invitino laproduttività del fan. Sono testi insufficienti che sono inadeguati alla lorofunzione culturale di far circolare i significati e ipiaceri finché non sono rielaborati e resi attivi dailoro stessi fan, che con questa attività producono ilproprio capitale culturale” (Fiske, 1992).

La produttività dei fan La tipologia di produttività dei fan che si avvicinamolto più da vicino alla produzione artisticaconvalidata dalla cultura ufficiale, è la produttivitàtestuale. I fan producono e fanno circolare tra di loro testi,che, spesso, sono confezionati con una qualità diproduzione elevata quanto quella della culturaufficiale. Le differenze chiave tra produzione dei fan e culturaufficiale sono più di carattere economico che dicompetenza, poiché i fan non scrivono e produconoi propri testi per denaro; ma come si puòimmaginare la loro produttività propriamenterichiede investimento di denaro.

Fan produttivi e partecipativi La produttività del fan non è limitata allaproduzione di nuovi testi: anche essapartecipa alla costruzione del testo originalee così trasforma un racconto commerciale ouno spettacolo in cultura popolare. Quando un testo industriale incontra i suoifan, la loro partecipazione trasforma ilmomento della ricezione in produzione dellacultura fan.

Fan e collezionismo Collezionare è anche importante nella culturadei fan, ma tende ad essere un processoinclusivo piuttosto che esclusivo: l’enfasi non ètanto sull’acquisto di qualche oggetto bello (ecostoso) quanto sull’accumularne il piùpossibile. I singoli oggetti sono, quindi, economici,svalutati dalla cultura ufficiale, e prodotti inmassa. La distinzione risiede nell’ampiezzadella collezione, piuttosto che sulla sua unicitàe sull’autenticità propria degli oggetti culturali

Fan e accumulazione diconoscenza Il capitale culturale del fan, come quello ufficiale,risiede nell’apprezzamento e nella conoscenza deitesti, degli interpreti e degli eventi. Nel fandom come nella cultura ufficiale,l’accumulazione di conoscenze è fondamentaleall’accumulazione di capitale culturale. Leindustrie culturali se ne sono rese conto,naturalmente, e producono un’enorme gamma dimateriali pensati per dare ai fan accessoall’informazione sugli oggetti del fandom.

Una forma aumentata della culturapopolare il fandom è una forma aumentata della culturapopolare nelle società industriali e il fan è un ‘lettoreeccessivo’, che differisce da quello ‘ordinario’ nelgrado piuttosto che nel tipo.

Fan, media e cultura partecipativa I fan sono lettori che si appropriano di testipopolari e che li rileggono in un modo cheasseconda altri interessi, da spettatori chetrasformano l’esperienza di guardare latelevisione in una ricca e complessa culturapartecipativa. I fan sono la parte più attiva e innovativadell’audience diffusa dei testi popolari,come partecipanti attivi nella costruzione enella circolazione di significati testuali.

Essere fan per avere una piattaformacondivisa per la costruzione del sé La star o il prodotto mediale viene usata come“piattaforma” della personalità delle audience, comearchivio di immagini, gesti, parole e, più in generale,significati, che il fan utilizza per la messa a puntodel proprio progetto identitario.

Essere fan per essere in relazione I fan tendono costantemente all’arricchimento deipropri archivi, “incorporando programmi suprogrammi all’interno dei loro interessi allo scopo difacilitare più intense e più ampie occasioni dicomunicazione con gli amici che condividonointeressi comuni o possiedono gusti compatibili”

La dimensione sociale del fandom Per i fan è importante coltivare relazioni di intimità non reciproca conaltri lontani, ma altrettanto importante è la dimensione sociale della propria attività. I fan accumulano dischi, nastri, video o altri prodotti dei media; Collezionano reliquie, fotografie o ritagli di giornale; Vanno ai concerti, al cinema, agli incontri; Scrivono lettere agli altri ammiratori, si abbonano a bollettini, fanzine,si iscrivono ai fan club, rielaborano e riscrivono i prodotti medialistessi. E soprattutto si impegnano in conversazioni con altri fan, ossiapersone con cui, a parte la passione per qualcuno o qualcosa, non sicondivide altro.

La lettura popolare De Certeau percepisce la lettura popolare comeuna serie di ‘avanzate e ritirate, tattiche e giochimessi in atto con il testo’, come un tipo di bricolageculturale, attraverso il quale i lettori frammentano itesti e riassemblano i cocci secondo i loro piani,salvando pezzi più o meno grandi degli oggettiincontrati durante l’attribuzione di senso della loroesperienza sociale

Il fan come bracconiere testuale De Certeau ha definito l’attività del leggere comeuna caccia (poaching), come una incursioneimpertinente nei testi per prendere solo quelle coseche possono essere utili o dare piacere al lettore. Questa attività del lettore differisce da quellaipotizzata da Hall nel modello encoding/decoding.

Readers are not always resistant Secondo Hall, il lettore ha una posizionestabile da cui parte per attribuire senso altesto, mentre De Certeau immagina che il“poaching” sia un processo di costruzione disenso che sottolinea la fluiditàdell’interpretazione popolare. Dire che i fan portano avanti i propri significatidi un testo rispetto a quelli proposti daiproduttori, non vuol dire che questi messaggidebbano essere necessariamente oppositivi

Il fan come lettore nomade i lettori non sono semplicemente bracconieri;sono anche ‘nomadi’, sempre in movimento‘non qui o lì’, non costretti da una proprietàpermanente, ma, piuttosto, in perenneavanzamento verso un altro testo,appropriandosi di nuovi materiali, creandonuovi significati Dobbiamo quindi investigare la ‘moltitudine diconnessioni effettive che i soggetti fluidi e inperenne movimento creano tra i frammenti, idiscorsi e le pratiche ideologici’

Fan e autori “Non sono ancora d’accordo sull’idea che la proprietàdei diritti sulla fiction, tipo Star Wars, includanoqualsiasi diritto dell’autore/produttore di determinarecome i lettori o gli spettatori percepiranno l’offerta. Inquesto senso, non credo che i fan possano prenderedai produttori niente di ciò essi possiedono Ciascunproduttore o autore che voglia assicurarsi come undiritto legale che l’audience sperimenti le stessesensazioni e si consideri parte del lavoro, ha maleinterpretato sia la legge del copyright sia,probabilmente, la Dichiarazione d’Indipendenza né larappresentazione mentale dei fan né le lorocomunicazioni private, per quanto lunghe, riguardanogli autori.” (Barbara Tenninson, PersonalCorrispondence, 1991)

Scrivere vs leggere “Scrivere significa produrre il testo; leggeresignifica riceverlo da altri senza lasciarvi ilproprio segno, senza rifarlo” Questa divisione del lavoro (fin troppo reale perDe Certeau) si trascina un’interpretazione dellalettura come atto passivo. “in effetti leggere significa peregrinare in unsistema imposto (quello del testo), analogoall’organizzazione fisica di una città o di unsupermercato” (De Certeau 1990)

Il lettore nomade “lungi dall’essere degli scrittori, che fondano un luogoproprio, eredi dei lavoratori d’un tempo ma sul terrenodel linguaggio, scavatori di pozzi o costruttori di case, ilettori sono dei viaggiatori; circolano su territori altrui, come nomadi che praticano ilbracconaggio attraverso pagine che non hanno scritto. La scrittura accumula, immagazzina, resiste al tempocreando un luogo e moltiplica la sua produzioneattraverso una riproduzione sempre più allargata. La lettura invece non si garantisce contro l’usura deltempo (ci si dimentica e si dimentica), non conservaquanto ha acquisito e ciascuno dei luoghi che attraversaè ripetizione del paradiso perduto” (De Certeau 1990).

Il superamento dell’opposizione tralettura e scrittura I fan non si appoggiano sulla opposizione tralettura e scrittura immaginata da De Certau. Il fan non si limita a consumare “storiepreprodotte”, ma egli stesso produce(“manufacture”) le proprie storie, fanzine,canzoni, video, espressioni artistico di diversogenere e performance. Il fandom diventa, dunque, cultura partecipativache trasforma l’atto del consumo mediale, nellaproduzione di nuovi testi, nuove culture enuove comunità.

“writing in the margin”? Se De Certeau arriva a concepire l’idea che, come ilbambino che scrive sui libri di scuola, sui margini,diventando egli stesso autore, così può fare il lettore diun testo, tuttavia egli insiste sull’idea che lo spettatore televisivo“non possa scrivere nulla sullo schermo del suoapparecchio”. Lo spettatore non gioca nessun ruolo nella visione erimane puro ricevente.

Il fan e lo scrivere sui margini La pratica dello scrivere sui margini è, invece, unapratica molto diffusa tra i fan: Si va dalla produzione di fanzine Alla scrittura di fanfiction Alla produzione di musica e video musicali Alle narrazioni dell’esperienza di fruizione e allacondivisione dei significati all’interno delle comunità (online).

Media literacy 1.2.3.4.Per media literacy si intende la capacità diaccedere,analizzare,valutare ecreare messaggi in diverse forme. (S.Livingstone, “The Changing Nature and Uses ofMedia Literacy”,2003)Perchè studiare i media?05/05/2016Pagina 38

1) Accedere L’accesso non deve essere inteso solo come larisultante del possesso. ma, piuttosto, come capacità di domesticazionedelle tecnologie, ovvero come quella capacità delsoggetto di rendere familiare un mezzo e i suoilinguaggi attraverso la sua assimilazione all’internodella vita quotidiana e degli ambienti domestici.Perchè studiare i media?05/05/2016Pagina 39

Competenze stratificate La storia ci ha insegnato a non credere alla logicadella sostituzione mediale, quanto a quella dellacomplementarità: le nuove tecnologie non prendono il posto di quellevecchie, ma tendono a cercare elementi di sinergiae convergenza, che si sedimentano, poi, nellepratiche e nelle competenze dei soggetti attraversocontinui processi di updating. Le competenze richieste per affrontare il digitaldivide, dunque, aumentano piuttosto che diminuiree il problema dell’accesso si ammanta diinterpretazioni decisamente più complesse.Perchè studiare i media?05/05/2016Pagina 40

Le competenze dell’accesso Rispetto all’accesso/domesticazione si rilevano tretipi di competenze:1. le competenze di base o di navigazione (basicfunctional or navigational competence), come peresempio la conoscenza delle modalità di uso deglisms o la capacità di ritrovare messaggi sui telefonicellulari.2. Le competenze di controllo della tecnologia(controlling the technology), che implicano attivitàavanzate, come gestire una ricerca online o unatransazione economica;3. Le competenze nel regolare le tecnologie(regulating the technology), che includono lacapacità di proteggere la privacy e di filtrarecondotte inappropriate.Perchè studiare i media?05/05/2016Pagina 41

La riscrittura I fan si pongono come ri-scrittori delle storie fruite. Secondo Jenkins, questa ri-scrittura opera nelle fiction adiversi livelli: dalla ricontestualizzazione, che interviene sugli errori ogap dei produttori rispetto allo sviluppo della storia, alla espansione della durata di un prodotto (nel casodelle serie televisive o delle saghe cinematografiche), dalla rifocalizzazione dell’attenzione di a

Sociologia della comunicazione e della moda Modulo di Sociologia dei processi culturali Il fandom Prof. Romana Andò 2 marzo 2016 . Il fandom Il fandom è un tratto comune della cultura popolare nelle società industriali. Seleziona dal repertorio dell’intrattenimento prodotto e distribuito per la massa, certi artisti, racconti o .

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