Dispense Per I Moduli Didattici 1 - 2 - 3 - 5 - 6

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FEDERAZIONE GINNASTICA D’ITALIACENTRO DIDATTICO NAZIONALEDispense per i moduli didattici1-2-3-5-6

Dispense per i moduli didattici 1 - 2 - 3 - 5 - 6A cura del CENTRO DIDATTICO NAZIONALE FGIHanno collaborato:Vittorio Baldini, Micaela Baroni, Roberta Bellano, Clara Bevilacqua, Nicola Costa,Giorgia Francescon, Thomas Furlan, Matteo Massetani, Magda Pigano,Terdelinda Restelli, Alberto Rovere, Lorella Saccuman, Luca ZanforliniImpaginazione e progetto grafico a cura di:Nicola CostaPrima Stesura, Settembre 2012Dispense didattiche ad esclusivo uso dei corsi di formazione FGI

INDICEUD 2 Ginnastica: cenni storici p. 3UD 3Trasformazioni energetichep. 4UD 4 La sedentarietà p. 5UD 5Disturbi del comportamento alimentarep. 6UD 6Aspetti sociologici e attività sportivap. 7UD 7Definizioni fondamentalip. 9UD 8L’allenatorep. 11UD 9Il riscaldamentop. 13UD 10La coordinazionep. 14UD 11Esercizio fisico: gli adattamentip. 16UD 12Prestazione sportiva: aspetti relazionali e cognitivip. 18UD 13Capacità di carico e prestazione sportivap. 23UD 14Le levep. 25UD 15Allenamento della forzap. 28UD 16Allenamento della potenzap. 33UD 17Le posizioni statichep. 35UD 18Stimoli allenantip. 36UD 19La flessibilitàp. 38UD 20Allenamento aerobicop. 39UD 21Allenamento della resistenza muscolarep. 42UD 22Lanci e movimenti acrobaticip. 43

Dispense per i moduli didattici 1-2-3-5-6GINNASTICA: CENNI STORICIUD 2La nostra specie, Homo Sapiens, è il frutto di milioni di anni di evoluzione e i diretti predecessori dell’uomosono le grandi scimmie antropomorfe. Il nostro recente (in termini evolutivi) passato di specie arboricola (ovvero che trascorre gran parte della vita sugli alberi) o in parte arboricola è ancor oggi testimoniato da diversimovimenti riflessi. Ne è un esempio il riflesso di prensione del piede osservabile negli squilibri alla trave,testimonianza dei tempi in cui l’alluce in opposizione – peculiarità delle scimmie - rendeva efficace questamanovra. Proprio considerando la nostra storia evolutiva, si può affermare che la Ginnastica, fra le diverseattività sportive, ha un primato ineguagliabile nello sviluppare in modo completo la motricità fondamentaledell’uomo. La Ginnastica, intesa come forma di esercizio fisico finalizzato alla Salute, al Benessere del corpoe della mente ed all’Efficienza Fisica, esiste con questa denominazione dai tempi dell’ antica Grecia, doveveniva praticata in apposite strutture denominate Ginnasi. Il cui termine dal greco antico ha proprio il significato di allenare, esercitare, praticare esercizi fisici.In Italia, la diffusione della Ginnastica può essere collocata nella seconda metà dell’ottocento, soprattuttoda quando l’allora Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis, riordinò la disciplina e la reseobbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado. Tale legge introduce un insegnamento caratterizzato dafinalità altamente educative. Lo stesso De Sanctis, a sostegno del suo disegno di legge, disse: “Rifare il sangue, ricostruire la fibra, rialzare le forze vitali è il motto non solo della medicina, ma della pedagogia”. Quest’affermazione è straordinaria sotto diversi aspetti. Innanzi tutto alle espressioni “rifare il sangue” e “ricostruirela fibra” sono facilmente riconducibili, con cognizione moderna, i due principali capisaldi della preparazionefisica: rispettivamente, l’allenamento aerobico e l’allenamento della forza. Inoltre, il riferimento alla medicinae alla pedagogia inquadra il binomio educazione - salute, su cui oggi, come espressamente indicato dallastessa Organizzazione Mondiale della Sanità, si basano le maggiori speranze di promozione della salute nelterzo millennio.La connotazione iniziale della Ginnastica è riassunta in questa foto di una palestra di inizio 900; una palestra con attrezzature adatte a conferire al corpo “robustezza e agilità”. Ed infatti, ancora oggi, si può trovaresui dizionari della lingua italiana, alla voce Ginnastica: Pratica igienica mirata, mediante una serie ordinata diesercizi, a conferire al corpo robustezza e agilità.Nella foto si possono infatti riconoscere assi di equilibrio, sbarre, cavalli per volteggio, piani inclinati, trapezi oscillanti, manubri e pesi liberi.Tutte “macchine”, come diremmo oggi con linguaggio moderno, per il fitness. Alcune delle quali diventeranno poi terreno di confronto agonistico della Ginnastica Sportiva.3

Dispense per i moduli didattici 1-2-3-5-6TRASFORMAZIONI ENERGETICHEUD 3Il movimento animale avviene in base alla trasformazione di energia chimica in energia meccanica. Nellacontrazione muscolare, la scissione di particolari molecole fornisce l’energia necessaria a reazioni chimicheche modificano la forma e la disposizione di altre molecole che generano, in ultima analisi, la tensione muscolare.In questo modo l’energia chimica viene convertita in energia meccanica. Le molecole impiegate per cedere energia sono in seguito “ricaricate” utilizzando l’energia proveniente dai processi di degradazione delglucosio, delle proteine e dei grassi introdotti con l’alimentazione oppure accumulati nell’organismo. L’interoprocesso della contrazione muscolare è una successione di eventi chimico-fisici.L’energia necessaria ai sistemi viventi proviene dal sole (energia elettromagnetica) e viene resa disponibile ad opera delle piante verdi. Queste ultime, mediante un processo denominato fotosintesi, “immagazzinano” l’energia del sole sotto forma di energia chimica. La fotosintesi, infatti, utilizza molecole a basso contenuto energetico come l’anidride carbonica e l’aqqua come base per la sintesi dei carboidrati (zuccheri) chesono molecole ad alto contenuto energetico. L’energia chimica contenuta nelle molecole ad alto contenutoenergetico viene utilizzata dagli organismi viventi attraverso due distinti processi biochimici: la respirazionecellulare e la fermentazione. La respirazione è il processo caratteristico del metabolismo aerobico, che utilizza nelle sue reazioni l’ossigeno e che ha come prodotti finali l’anidride carbonica e l’acqua. Si noti come larespirazione sia “simmetrica” alla fotosintesi. Nella fotosintesi si immagazzina energia trasformando acqua eanidride carbonica in carboidrati e ossigeno. Mentre nella respirazione si libera energia trasformando carboidrati e ossigeno in acqua e anidride carbonica. L’altra via attraverso cui i sistemi viventi estraggono energiadalle molecole altamente energetiche è quello della fermentazione. In natura esistono due principali tipi di fermentazione: quella alcolica, propria dei lieviti e quella lattica che avviene nei muscoli. La fermentazione nonutilizza l’ossigeno per le sue reazioni (da cui il termine “anaerobico” associato a questo tipo di metabolismo)e il prodotto finale è l’acido lattico o il lattato (Il termine “lattato” indica la forma ionica, prevalente in ambitocellulare, dell’acido lattico). Da un punto di vista motorio, il metabolismo aerobico sostiene prevalentementele attività a bassa intensità e che possono essere protratte nel tempo. Mentre il metabolismo anaerobicosostiene prevalentemente le attività ad alta intensità. Dal momento che alte concentrazioni di lattato impediscono la contrazione muscolare, le attività ad alta intensità sono necessariamente di breve durata. Comeogni altra forma di trasformazione energetica, anche la contrazione muscolare comporta la dispersione diuna certa quota di energia, sotto forma di calore. Questo fatto causa l’aumento della temperatura corporea ela necessità di smaltire parte del calore prodotto. Nell’Uomo, il meccanismo fprincipale della dispersione delcalore corporeo in eccesso è l’evaporazione del sudore.L’insieme dei processi biochimici di trasformazione che avvangono nell’organismo prendono il nome dimetabolismo. Il metabolismo, nel suo insieme, puà essere suddiviso in catabolismo (insieme dei processi didegradazione) e anabolismo (insieme dei processi di sintesi).Ogni organismo vivente necessita di un apporto energetico sufficiente a coprire i fabbisogni relativi allefunzioni di base dell’organismo, all’anabolismo (particolarmente importante nell’età evolutiva) ed all’eventuale attività fisica.Un’ unità di misura dell’energia molto usata in biologia è la grande caloria (Cal o Kcal) equivalente a 1000piccole calorie (cal). Di seguito sono riportati alcuni valori che danno conto del contenuto energetico deglialimenti e del dispendio energetico nell’attività fisica.1 grammo di zucchero 3,9 kcal1 grammo di proteine 4 kcal1 grammo di grasso 9 kcalRiposare supini 10 kcalBallare (“lambada”) 50 kcalRemare vigorosamente 100 kcal(Valori calcolati per una persona di 60 kg e per 10 minuti di attività)4

Dispense per i moduli didattici 1-2-3-5-6LA SEDENTARIETA’UD 4La sedentarietà è definita come l’assenza o l’insufficiente pratica di movimento e rappresenta l’aspettopiù significativo di uno stile di vita scorretto.Affrontiamo il problema della sedentarietà attraverso i dati raccolti dall’OMS, secondo cui: Più del 60% della popolazione mondiale è sedentaria o non sufficientemente attiva. L’inattività fisica è più diffusa tra le femmine: emerge un netto sbilanciamento di genere a sfavore diquello femminile, riconducibile al ruolo che la donna ricopre attualmente nella nostra società. La tendenza all’inattività è più accentuata nelle zone urbane povere: questo dato sottolinea come lasedentarietà sia strettamente collegata alla condizione socio-economica di un soggetto. Non è difficilepensare come nelle zone povere le preoccupazioni e le priorità siano diverse da quelle dello sport ocomunque lontane dal concetto di salute attraverso il movimento. Meno di un terzo dei giovani sono sufficientemente attivi: questo aspetto evidenzia come la sedentarietà sia anche un fattore socio- culturale. Impoverimento dei programmi di attività fisica nella scuola e tramite la scuolaNel corso della sua storia l’uomo, alla ricerca di una sempre maggiore comodità, ha vissuto questa progressiva riduzione dell’attività fisica come un progresso. Senza dubbio questo desiderio di agio ha rappresentato uno degli incentivi più importanti all’invenzione di numerosi strumenti tecnologici concepiti e utilizzatiper rendere più facile il lavoro nei campi, per favorire il lavoro artigianale e industriale, e per migliorare itrasporti e le comunicazioni.Entro un certo limite, la sedentarietà può essere considerata come una conseguenza dello sviluppo dellaciviltà umana, poiché l’introduzione di nuove tecnologie comporta solitamente una minore necessità di eseguire sforzi fisici quotidiani. Si tratta quindi di una conseguenza logica, ma non per questo positiva. Al contrario la sedentarietà è uno degli aspetti più negativi, dal punto di vista sanitario, delle attuali società avanzate.In questo senso si può affermare che l’essere umano, nella sua naturale ricerca e conquista di un maggiorecomfort, paradossalmente si è creato uno stile di vita che gli risulta nocivo.Uno degli aspetti più negativi derivanti dal sedentarismo è senza dubbio la degenerazione di tutti i sistemi del nostro organismo con conseguente peggioramento della condizione psico-fisica del soggetto. Infattianche osservando il quadro statistico fotografato dall’OMS, si evidenzia come la sedentarietà sia una delleprime 10 cause di mortalità e morbilità nel mondo: Attualmente almeno due milioni di morti ogni anno sono direttamente connesse al comportamentosedentario Nel 2020, se la tendenza attuale non sarà modificata, il 73% di tutte le morti per malattia sarà imputabile a malattie croniche (strettamente correlate agli stili di vita).L’OMS quantifica anche a livello economico l’impatto della inattività fisica: “Ogni dollaro o euro investito inattività fisica ne fa risparmiare almeno tre in spese mediche”; queste considerazioni economiche dovrebberoessere tenute in considerazione non solo nella microeconomia di un singolo individuo ma anche nelle scelteeconomiche dei governi.Su queste evidenze, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità sancisce: “Una appropriata, regolare e moderata attività fisica è una semplice, piacevole, economicamente vantaggiosa ed accessibile medicina per tutti”.5

Dispense per i moduli didattici 1-2-3-5-6DISTURBI DEL COMPORTAMENTOALIMENTAREUD 5Le due manifestazioni più comuni e più gravi dei disturbi del comportamento alimentare sono l’anoressianervosa e la bulimia nervosa. Nonostante le cause dell’insorgenza di tali disturbi siano molteplici e non sempre chiare, un contesto che ponga in particolare rilievo l’aspetto fisico e/o una prestazione sportiva dipendente da una particolare conformazione fisica, sono fattori di rischio accertati.L’Anoressia Nervosa è caratterizzata dai seguenti sintomi: Peso inferiore all’85% di quello previsto; Intensa paura di ingrassare o aumentare di peso; Immagine corporea alterata; Amenorrea.La Bulimia Nervosa è caratterizzata dai seguenti sintomi: Ricorrenti abbuffate (eccessive quantità di cibo e/o perdita di controllo); Comportamenti “ripaatori” (vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, digiuno o esercizio fisicoeccessivo); Livelli di autostima influenzati in modo abnorme dal peso corporeo e dall’aspetto fisico.L’anoressia e la bulimia sono manifestazioni di gravi disagi psicologici e l’espressione di un malesseredi vivere profondo. I disturbi del comportamento alimentare possono portare alla morte o a gravi danni permanenti. Le terapie hanno maggiori probabilità di successo se la diagnosi ed i conseguenti interventi sonoprecoci. In ambito sportivo, occorre inoltre tenere presente che vi sono alcune discipline in cui i casi di atleteaffette da disturbi del comportamento alimentare sono percentualmente superiori alla norma. La ginnasticaartistica e ritmica sono fra queste. Per questi motivi, le più autorevoli Istituzioni di Medicina dello Sport eScienza dell’Allenamento raccomandano “l’azione preventiva basata sull’informazione di atlete, genitori, allenatori, giudici e dirigenti”.TRIADE DELL’ATLETA FEMMINAIn alcuni sport di alto livello (Ginnastica Artistica Femminile e Ritmica comprese) i disturbi del comportamento alimentare possono rientrare in un quadro clinico più complesso, conosciuto come Female AthleteTriad (Triade dell’Atleta Femmina), costituito da: Disturbi del comportamento alimentare; Amenorrea; Osteoporosi.Allenamenti troppo impegnativi e stressanti (alte intensità ed alti volumi) abbinati alla mancanza di unadeguato riposo e ad un’alimentazione insufficiente, hanno ripercussioni significative sull’organismo, alterando il normale profilo ormonale. Nell’atleta femmina, ciò ha come manifestazione più eclatante il ritardo nellacomparsa del ciclo mestruale o, nel caso di soggetti già fertili, l’interruzione dello stesso. Gli ormoni estrogeniche inducono e regolano il ciclo mestruale hanno anche un ruolo fondamentale nella mineralizzazione delleossa. Pertanto, una loro carenza nell’età dello sviluppo, dovuta ad una alimentazione insufficiente e ad unacondizione di stress prolungato, determina un apporto di calcio nelle ossa irreversibilmente insufficiente. Ciòpredispone il soggetto a sviluppare in età adulta l’osteoporosi e, nell’immediato, a conseguenze per l’apparato muscolo scheletrico, quali fratture da stress (quelle che intervengono in assenza di particolari eventitraumatici) e lesioni muscolari.6

Dispense per i moduli didattici 1-2-3-5-6ASPETTI SOCIOLOGICI E ATTIVITA’SPORTIVAUD 6Per decenni la Commissione Europea ha considerato lo sport un mero affare di natura economica e dipromozione dell’identità nazionale. Solo a partire dal XXI secolo la sensibilità e la direzione di marcia sononotevolmente mutate a favore di una visione formativa dello sport e della sua funzione sociale e culturale.Ne nascono il “Rapporto di Halsinki sullo sport” del 1999, l’iniziativa comunitaria EYES (European Year ofEducation Through Sport) del 2004 e il Libro Bianco sullo Sport del 2007.Gli stati membri nei loro interventi politici a favore della collettività ora prevedono la pratica sportiva comestrumento primario per la salute, l’autorealizzazione e l’integrazione sociale dei cittadini. Si passa dalla “recreation as welfare” intesa come assistenzialismo, alla “recreation for welfare” promossa come opportunitàdi aggregazione.I singoli paesi si attivano nel promuovere progetti secondo le linee guida ricevute. In Italia ci sono le condizioni per dar vita ad una proficua partnership tra associazioni sportive (spesso enti di promozione sportiva)ed enti locali. Nascono iniziative mirate a favore di anziani, donne, disabili, immigrati, carcerati, adolescentia rischio ecc.L’attività sportiva concorre a migliorare la salute dell’individuo alla pari di altre pratiche già riconosciute.L’obiettivo generale è il benessere della persona e la salvaguardia della qualità della vita. Gli interventi per ilwelfare vanno nelle seguenti direzioni: Miglioramento della condizione fisica Miglioramento del benessere psicologico individuale Risposta ai bisogni di affermazione, di piacere, di gioco e di divertimento Promozione dell’economia di un paese Riqualificazione urbanaSi parla di benessere del singolo che trova una sua collocazione efficace nel contesto in cui vive edopera. Lo sport, grazie al suo ruolo nell’istruzione formale e non formale, concorre alla crescita del “capitale”umano. Sulla base dell’esperienza acquisita nel 2004, anno europeo dell’educazione attraverso lo sport, laCommissione Europea incoraggia a sostenere lo sport e l’attività fisica attraverso diverse iniziative nel campodell’istruzione e della formazione, compreso lo sviluppo di competenze sociali e civiche in conformità con laraccomandazione del 2006 sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente.Nel promuovere interventi a favore dei cittadini è fondamentale creare dei programmi che perseguano,tra gli altri, i processi di crescita sociale. Le organizzazioni sportive entrano a pieno titolo tra le agenzie educative accreditate. La responsabilità degli operatori aumenta in modo esponenziale: non basta occuparsidegli aspetti tecnici legati allo sport, ma è necessario considerare gli interventi di carattere formativo. Lo sporte l’associazionismo in generale vanno ad affiancarsi alla famiglia e alla scuola che rappresentano le agenzieprimarie di socializzazione.In Italia, comunque, la valenza educativa dell’attività sportiva è riconosciuta da tempo, basti pensareall’inserimento dell’educazione fisica e sportiva nei programmi scolastici a partire dal XIX secolo e, ad esempio, allo sviluppo che ora sta conoscendo il progetto di Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria.Già nel passato sociologi e pedagogisti di chiara fama alimentarono l’idea di come l’attività ludico-motoriaavesse valenza formativa. Grazie al suo impatto sulla sfera emotiva, se guidata nella giusta direzione, favorisce lo sviluppo di una identità personale, della percezione di competenza, di autocontrollo. Il naturalebisogno al movimento, poi, aiuta la sperimentazione e la auto-valutazione sul “campo”.Il gioco, attraverso l’assunzione di ruoli e la partecipazione a processi sociali dinamici, (collaborazione,leadership, distribuzione degli incarichi ), costituisce un’occasione unica di confronto e di condivisione. Soprattutto per i bambini rappresenta un’attività altamente socializzante, sulla quale investire risorse.7

Dispense per i moduli didattici 1-2-3-5-6Gli operatori hanno il compito di soddisfare i bisogni dell’utenza in relazione alle effettive potenzialità individuali, nel rispetto della comunicazione trasparente ed efficace, della buona strategia didattica, attraverso ilmonitoraggio dei risultati, attraverso le tecniche di motivazione e di coinvolgimento, attraverso le strategie disvolgimento dei compiti tecnici e le modalità di correzione dell’errore. Vanno attribuiti inoltre maggiori spazidi autonomia, soprattutto ai ragazzi, nello svolgimento e nella rielaborazione dei compiti indicati.Nella società odierna la formazione degli allenatori e degli operatori del settore sportivo si c

cato di allenare, esercitare, praticare esercizi fi sici. In Italia, la diffusione della Ginnastica può essere collocata nella seconda metà dell’ottocento, soprattutto da quando l’allora Ministro della Pubblica Istruzione, Francesco De Sanctis, riordinò la disciplina e la rese obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado.

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