Il Matrimonio Forzato In Italia: Conoscere, Riflettere .

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Rapporto di ricercaIl matrimonio forzato in Italia:conoscere, riflettere, proporrecome costruire una stima del numero delle donnee bambine vittime in Italia di matrimoni forzatie quali interventi avviarea cura diLe Onde OnlusGiorgia Serughetti - Maria Grazia RuggeriniMaria Rosa Lotti - Maura Misiti - Maria Virgilio

IndiceNota introduttivaPag.2Capitolo 1 - Cosa sono i matrimoni forzati1.1 Definizioni1.2 Le cause1.3 Il profilo delle vittimePag.Pag.Pag.Pag.14152733Capitolo 2 - Il quadro normativo di riferimento2.1 Legislazione internazionale2.2 Legislazioni nazionali europee2.3 Legislazione italiana (statale e regionale)Pag.Pag.Pag.Pag.42434451Capitolo 3 - Le popolazioni a rischio: dalquadro internazionale a ipotesi per l’Italia3.1 Il problema della valutazione del rischioin una popolazione3.2 Indicatori che emergono da letteraturanazionale e internazionale3.3I dati disponibili sulle popolazioni arischio in Italia3.4 Procedure di stima: analisi e confrontoletteratura lo 4 - Percezione, conoscenza delfenomeno, prime indicazioni sui sistemi diaiuto4.1 I matrimoni forzati: quale percezione delfenomeno4.2 Un sondaggio fra i Centri antiviolenza4.3 Dal “disvelamento” ai sistemi di aiuto:cenni sul ruolo dei serviziPag.78Pag.78Pag.Pag.8996Capitolo 5 – Conclusioni e raccomandazioniper la prevenzione e il contrasto dei i di testi normativi:Appendice 1 - Legislazioni internazionali.Appendici 2-3-4 5 - Legislazione italiana (statale eregionale)Pag.Pag.118140Comparazione Piani Nazionali di azione (PNA)in materia di Matrimonio Forzato (MF)Pag.146Summary in englishPag.152RingraziamentiPag.159Allegati:2

Nota introduttivaAffrontare il tema del Matrimonio Forzato o imposto, implicainterrogare le culture (ivi compresa quella italiana) in materia difamiglie, strategie matrimoniali e di tutti i fattori sociali,culturali, economici ed etici che costituiscono elementiimportanti per l’espressione del consenso riguardo almatrimonio ed al reticolo sociale che questi attiva, sia essodeterminato da amore e libera scelta, oppure da accordo adun’unione. Significa affrontare l’accesso delle donne ai benisociali ed economici nelle diverse culture e la profonda estrutturale differenza tra i sessi, non solo per le culture“altre da noi”, ma anche per il mondo occidentale. Inoltre,implica considerare che “le donne e le ragazze sono spessoesposte a gravi forme di violenza, tra cui la violenza domestica,le molestie sessuali, lo stupro, il matrimonio forzato, i delitticommessi in nome del cosiddetto "onore" e le mutilazionigenitali femminili, che costituiscono una grave violazione deidiritti umani delle donne e delle ragazze e il principale ostacoloal raggiungimento della parità tra i sessi”1.C’è inoltre da considerare, come ricorda Carole Pateman, ladistinzione fra contratto e consenso,: “Quando una giovanedonna acconsente (o rifiuta) di sottoscrivere un matrimoniocombinato, acconsente (o rifiuta) di intraprendere questa formadi istituto matrimoniale. Prendere parte a un contrattomatrimoniale crea una nuova relazione coniugale. Questo è unesempio della differenza tra contratto e consenso, di cui hotrattato nel mio studio sull’obbligazione politica (ho finito perscrivere più sul contratto che sul consenso). Quando siacconsente, l’oggetto del consenso è preesistente, si acconsentea qualcosa. Il contratto porta in essere nuove relazioni replicando così il contratto originario che crea, o si dice checrei, lo stato moderno e le sue istituzioni; il contratto relativoalla “proprietà sulla persona”2 è il veicolo tramite cui vengonoriprodotti i rapporti di subordinazione nelle principali1Preambolo alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lalotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica,Istanbul (2011), disponibile alla pagina web ulezVous.asp?CL ITA&NT 2102 Pateman Selfownership and Property in the Person. Democratization and aTale of two Concept, Journal of Political Phylosophy, 10, 20023

istituzioni della società moderna”3. Tema che andrebbeulteriormente approfondito così come altri spunti teorici riferitialla problematica in oggetto e qui solo accennati.E’ vero che affrontare il tema del Matrimonio Forzato comportafare i conti con una limitazione della libertà degli individui euna prevalenza di usi, costumi, sistemi di valori collettivi cheinveste uomini e donne. Tuttavia se la lettura avviene in unaprospettiva di genere emerge immediatamente la radicaledifferenza che anche in questo caso caratterizza i destini delledonne, poiché è un fenomeno profondamente segnato daculture patriarcali e dinamiche di potere decisamentesfavorevoli al sesso femminile.Per questo si è scelta un’ottica che valuti la differenza sessualequale base di riflessione sui sistemi sociali e culturali in cuiviviamo e analizzi senza preconcetti le strategie e le tradizionimatrimoniali delle culture presenti in Italia ed interagenti con lanostra, quali quelle che provengono dalle migrazioni. Elemento,quest’ultimo, che aumenta la complessità dell’analisi,contenendo in sé la necessità di considerare anche le dinamichemigratorie e come queste si intreccino con le strategiematrimoniali. Non solo. Sappiamo quanto sia delicato parlare diculture “altre” cercando di uscire da una prospettiva“eurocentrica” per guardare con rispetto e interesse (anche perl’apporto che ne può derivare) ad altre storie, saperi, tradizioni,ma tenendo fermi da un lato quei diritti umani fondamentaliche garantiscono alle donne di essere e poter agire come liberecittadine nel proprio paese come in quello di accoglienza edall’altro il riconoscimento della differenza sessuale e losquilibrio di “potere” che questa determina nelle società e nelleculture tutte.Un’ulteriore considerazione riguarda il campo di indagine apartire dalla “fluidità” di confini dello stesso tema affrontato,dove accanto a elementi oggettivi giocano un ruolo importante,intrecciandosi, fattori legati alla soggettività, alla sessualità esessuazione dei rapporti, alla consapevolezza dei propri diritti, eal livello di empowerment in cui si agiscono le strategie di vitafemminili. Da qui il quesito se debba limitarsi al MatrimonioCarol Pateman, Il contratto sessuale venticinque anni dopo. Democrazia,lavoro, reddito di base, tratto da The Illusion of Consent, 2007, in, come unpaesaggio. Pensieri e pratiche tra lavoro e non lavoro, Iacobelli Editore,Roma, 2013, p. 25-26.34

Forzato o imposto, nell’accezione più accettata dalla letteraturainternazionale4, oppure se questo ambito vada allargato almatrimonio combinato, precoce, di convenienza o interesse perdefinire un orizzonte che contempli anche l’imposizione delrapporto matrimoniale, cioè l’impossibilità di interrompere unarelazione per pressioni esercitate dall’ambiente familiare,culturale e sociale in cui si vive. La scelta, in questa indagine, èstata quella di considerare tutte le forme sopra descritte per ladefinizione e conoscenza del fenomeno.Va evidenziato che questo tema non vede il nostro paese e le suetradizioni così distanti da quelle che accogliamo attraverso iflussi migratori, dato che solo nel 1981 viene abrogata la normache permetteva il matrimonio riparatore in caso di stupro e cheattualmente si può rilevare un aumento dei matrimoni (e dellegravidanze) precoci in particolare nel sud dell’Italia. Varicordato, come ben evidenzia l’indagine francese Immigrées etfilles d’immigrés: le recul des mariages forcés EnquêteTrajectoires et Origines (2008)5, che l’intervento di una terzapersona o delle famiglie nella scelta della sposa o dello sposoera praticata in Francia, come nel resto d'Europa, sino all’iniziodegli anni sessanta e che ancora oggi, in Italia, non si possonoescludere pressioni nella scelta matrimoniale in caso digravidanze precoci o di piccole comunità in cui sia fortementepresente l’elemento del controllo della sessualità femminile edell’onore familiare.L’esperienza dei Centri antiviolenza fa emergere come questofenomeno non sia sconosciuto nella cultura italiana, ancora dipiù se nella fenomenologia del matrimonio forzato inseriamol’elemento della difficoltà a rompere il legame matrimoniale perForce Marriage Unit UK, Multi-agency practice guidelines: Handling casesof Forced Marriage, 2009, p. 8 definisce “un matrimonio in cui uno oentrambi gli sposi non consentono (o, nel caso di adulti con disabilitàcognitive o fisiche, non possono consentire) al matrimonio e viene esercitatauna costrizione. La costrizione può includere la pressione fisica, psicologica,finanziaria, sessuale ed emotiva”. Questa definizione corrisponde a quellecontenute in molti documenti delle Nazioni Unite. Si veda per esempio: Indepth study on all forms of violence against women: Report of the SecretaryGeneral (2006), in cui Kofi Annan descrive il matrimonio forzato come quelloin cui “manca il consenso libero e valido di almeno una delle due parti”, che“nelle forme più estreme può includere l'uso di minacce, il rapimento,l'imprigionamento, la violenza fisica, lo stupro e, in alcuni casi, l'uccisione”.5 C.amel, “Immigr es et filles d’immigr s: le recul des mariages forc s”, inPopulation et Sociétés, n. 479, 2011, pp. 1-4.45

pressioni familiari o culturali, come suggerisce l’ultima indaginecondotta in Svizzera6.Infine, va considerato che l’analisi del fenomeno implica unariflessione sul “modello familiare” ed i relativi valori che in essosono riconosciuti quali oggetti di tutela dalle società e daglistati, ivi compresi quelli occidentali. Analizzare le pratichematrimoniali apre necessariamente una riflessione sul“modello familiare” in uso e dei valori che a questosottendono, spesso velati da quello che molte donnevittime di violenza maschile chiamano il “sogno d’amore”,per utilizzare una metafora occidentale.Con l’affidamento della ricerca finalizzata alla costruzione diuna stima attendibile del numero delle donne e bambinevittime in Italia di matrimoni forzati il Dipartimento per le PariOpportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri hascelto di avviare un percorso conoscitivo e di approfondimentoin merito ad un tema delicato e complesso quale quello delMatrimonio Forzato. Fenomeno che in Italia non è ancoradivenuto oggetto di un discorso pubblico e politico, e percogliere il quale mancano spesso le categorie di lettura persinoin servizi attenti ai bisogni delle donne; mentre il matrimonioforzato è materia di raccomandazioni e direttive internazionalied europee che hanno prodotto esperienze consolidate diintervento sia sul piano normativo e conoscitivo, sia riguardoalle azioni intraprese dagli stati per prevenirlo e combatterlo.L’articolazione del rapporto accompagna nell’individuazionedegli elementi salienti per:a) La definizione del fenomeno.b) La creazione di indicatori utili ad effettuare una stima dellapopolazione a “rischio” e delle vittime, residenti in Italia.c) La comparazione degli strumenti normativi a livellointernazionale e comunitario con quelli presenti nel nostropaese.d) La comprensione del grado di conoscenza degli strumentidisponibili e della consapevolezza del fenomeno da parte sia6A. Neubauer e J. Dahinden, Mariages forcés» en Suisse: causes, formes etampleur, Office fédéral des migrations, 2009, disponibile alla at-f.pdf6

di chi opera nel sistema di aiuto, sia di chi soffre o potrebbesoffrire della limitazione nelle proprie scelte di uncompagno o una compagna di vita.L’analisi degli elementi evidenziati porta all’elaborazione di unaserie di raccomandazioni su ciò che sia utile implementarenell’ottica di prevenire il fenomeno ed aiutare le vittime e lepotenziali vittime, al di là degli stereotipi e delle letture cheforzano tale pratica matrimoniale nell’ambito di culture segnateda radicalismi religiosi o che la connotano quale datoappartenente a società “poco sviluppate” e caratterizzate daculture in cui le tradizioni caratterizzano l’identità individuale,sessuale, familiare e sociale.Se la finalità generale del rapporto è quella di offrire unostrumento utile per definire, conoscere e sviluppare azioni diprevenzione e contrasto del fenomeno, uno dei principimetodologici considerati come base è stato quello di porsi inuna condizione di riflessione concettuale che permettesse dianalizzare le differenti modalità ed approcci teorici attualmentepresenti nel dibattito internazionale sul Matrimonio Forzato.Ma quali sono i campi di intervento in cui si inquadra ilMatrimonio Forzato?Lo studio realizzato nel 2013 da Women Living Under MuslimLaws, su incarico dell’OCHCR, ha bene messo in luce comesiano presenti una pluralità di ambiti in cui viene inscrittal’analisi del Matrimonio Forzato, evidenziandone i rischiconcettuali da considerare adeguatamente nell’analizzare iconcetti a cui ci si riferisce alla ricerca di una definizione e diuna classificazione. In questo studio si evidenzia che i principalisistemi di lettura del fenomeno appartengono a “ (a) il campodei diritti umani, (b) il ruolo del multiculturalismo, inparticolare il suo rapporto con le norme basate sull’onore, e (c)il movimento contro la violenza verso le donne e la sua corniceconcettuale femminista. Nel campo dei diritti umani, ilmatrimonio forzato è considerato prima di tutto una violazionedei diritti umani. Nel paradigma del multiculturalismo, ilmatrimonio forzato è spesso concepito come una forma diviolenza endemica, o maggiormente rilevante in particolaricomunità, religioni e culture. Nell’ambito delle indagini sullaviolenza contro le donne, il matrimonio forzato è esaminatocome forma di violenza di genere strettamente connessa al7

patriarcato, ai ruoli di genere e alla marginalizzazione delledonne rispetto alle posizioni di potere nella società. Altricontesti che possono essere utilizzati per interrogare ilmatrimonio forzato possono essere la sanità pubblica,l'abolizione della schiavitù e lo sviluppo”7.La scelta è stata quella di porsi in osservazione integrandoqueste tre prospettive, partendo da un approccio di genereattento alle diseguaglianze di potere e alla differenza sessualeche rendono le donne più vulnerabili a queste forme dicostrizione, senza mai dimenticare l'importanza dei fattoriculturali e delle norme sociali che in alcuni gruppi portano lescelte familiari a prevalere sulle scelte individuali, sia per ledonne sia per gli uomini, e mantenendo sempre un chiaroriferimento all'orizzonte dei diritti umani.Si è deciso, pertanto, di procedere ad una ricognizione nazionalee internazionale che offrisse elementi utili al raggiungimentodella finalità sopra espressa, che valorizzasse il dibattitoscientifico, politico e concettuale attivo sul tema e permettessedi enucleare le informazioni di base per formulareraccomandazioni utili allo sviluppo di azioni di prevenzione econtrasto.Vincolanti per la scelta metodologica sono stati il tempo e lerisorse disponibili, che hanno portato il gruppo di esperte ascegliere un mix tra lavoro desk e una sia pur rapida indaginesul campo condotta con metodologia qualitativa, privilegiando ilprimo.Si è ritenuto fondamentale effettuare una ricognizione sulleindagini quantitative e qualitative più recenti o significativeprodotte in Italia, in Europa o su mandato dell’ONU e dei suoiorganismi, così da avere un quadro complessivo di riferimentoche permettesse: una prima definizione e qualificazione del fenomeno,allargato ai matrimoni precoci, combinati o di convenienza; la comprensione delle fonti statistiche disponibili;Child, Early and Forced Marriage: A Multi- Country Study, Women LivingUnder Muslim Laws December, 2013 - Submission to the UN Office of theHigh Commissioner on Human Rights (OCHCR), ns. traduzione, es/wluml.org/files/UN%20report%20final.pdf78

una lettura comparata delle normative in vigore in alcunipaesi comunitari ed i vincoli posti dalla normativainternazionale al quadro normativo nazionale; la presenza del tema nelle normative regionali e le azionisviluppate in Italia; l’analisi dei sistemi di aiuto adottati da quei paesi europeiche hanno scelto di sviluppare piani di azione nazionali ospecifici interventi; l’analisi delle caratteristiche del sistema di intervento; una prima lettura della percezione del fenomeno da parte dichi lavora con le donne, rappresentando queste lamaggioranza di chi vive un matrimonio inseribile nellaclassificazione di massima evidenziata.Riguardo all’aspetto qualitativo della ricerca si è procedutoattraverso un contatto con i Centri antiviolenza percomprendere se e come le vittime si rivolgano a loro ed un focusgroup realizzato a Roma con esperte del settore che operano indiverse parti dell’Italia ma anche in paesi africani e asiatici.Oltre a ciò, si è fatto ricorso ad una rilettura di intervisteraccolte nei mesi precedenti, soprattutto nell’area palermitana,rivolte ad operatrici (e operatori) di servizi, nonché a vittime diMatrimoni Forzati o a testimoni di culture e tradizioni chepraticano tale usanza. Inoltre, si sono acquisite le principaliricerche italiane che privilegiano la metodologia qualitativa, inparticolare quella condotta da Trama di Terre in EmiliaRomagna8, da Le Onde Onlus con due progetti transnazionali,un Daphne (Iris9) e un ISEC-THB (Matrifor10), dalla FondazioneBasso su rom, sinti e camminanti11. In questo caso si sonoanalizzati i risultati delle interviste realizzate e disponibili algruppo di ricerca.D. Danna, Per forza, non per amore. Rapporto di ricerca sui matrimoniforzati in Emilia Romagna, 2009, disponibile in www.tramaditerre.org/9 Tutti i documenti e le indagini sono disponibili alla pagina webwww.leonde.org/iris1/10 Progetto attualmente in corso.11 Identità di genere e prospettive di vita delle donne appartenenti allecomunità rom, Fondazione Lelio e Lisli Basso Issoco, Roma, 2009.Disponibile alla pagina web http://www.internazionaleleliobasso.it/?p 199189

Questa mole di informazioni e di documentazione ha permessodi delineare un primo quadro conoscitivo e di determinare qualisiano le azioni che portino ad un reale approfondimento delproblema, affrontandolo nella sua interezza e complessità efruendo del dibattito internazionale in materia.Abbiamo ritenuto che gli ambiti teorici e di intervento sopraaccennati (principalmente diritti umani, multiculturalismo, danoi declinato come intercultura, differenza sessuale e violenzacontro le donne, ma anche salute e benessere psicofisico, rischiodi schiavitù e sviluppo nell’ottica di azioni transnazionali inmateria) fossero tutti campi di azione da esplorare.Privilegiando uno sguardo fortemente orientato al genere e unastretta connessione con la prevenzione ed il contrasto allaviolenza contro le donne in ogni sua forma, ivi compresa latratta, anche in considerazione che nella Direttiva comunitariainerente questo fenomeno, il matrimonio forzato vienericompreso dall’UE.Le caratteristiche del fenomeno richiamano e rispecchianoquelle delle violenze contro le donne, la metodologia utilizzatamette in luce questo aspetto, focalizzando lo sguardo sullaprevalenza, ma non escludendo una prospettiva di genere cheriguardi anche i maschi che rifiutano di sottostare alle strategiematrimoniali delle proprie famiglie e comunità.Ultimi aspetti che vanno sottolineati sono il dato generazionale(e di rapporto tra le generazioni) e i processi di libertàfemminile che pongono in questione l’equilibro di potere con ilmaschile e con il controllo della sessualità e delle scelte diprocreazione. Elementi, questi, che possono creare un terrenocondiviso da native/i e straniere/i, con le proprie specificità, inun percorso comune di ridefinizione del rapporto tra i sessi inun orizzonte di libertà femminile.In estrema sintesi, per ricondurre ad unità quanto fin quiaffermato, possiamo dire che un matrimonio è forzato quandocontrasta la l

Indice Nota introduttiva Pag. 2 Capitolo 1 - Cosa sono i matrimoni forzati Pag. 14 1.1 Definizioni 1.2 Le cause 1.3 Il profilo delle vittime Pag. Pag. Pag. 15 27 33 Capitolo 2 - Il quadro normativo di riferimento Pag. 42 2.1 Legislazione internazionale 2.2 Legislazioni nazionali europee 2.3 Legislazione italiana (statale e regionale) Pag.

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