Il Curricolo Verticale E I Criteri Di Progettazione Delle UdA

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Il curricolo verticale e i criteri di progettazionedelle UdA

Curricolo verticale e criteri di progettazione diUnità di ApprendimentoVENGO ALLA LEZIONE che ha come obiettivoquello di condividere alcuni passaggi fondamentaliriferiti al curricolo verticale e ai criteri diprogettazione di unità di apprendimento.QUESTA INTRODUZIONE fatta per punti, moltoschematica, va vista collocata nella lezione on lineregistrata in formato audio video di commento alleindicazioni nazionali per il curricolo per la scuoladell’infanzia, primari e sec, di primo grado.

L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLOQUALI SONO i punti centrali da condividere nellaprogettazione del curricolo in verticale che va dai 3 ai14 anni, riferiti all’obbligo di istruzione oggi innalzatosino a 16 anni?VA DETTO che un aspetto di NOVITA’ delle nuoveindicazioni, rispetto alla precedente versione, versioneche si pone in forte continuità è soprattutto data dalcapitolo sulla ORGANIZZAZIONE del CURRICOLO

5 parole chiavePER INQUADRARE la problematica richiamo L’ATTENZIONEsu CINQUE PAROLE CHIAVE che costituiscono i pilastriportanti della PROGETTAZIONE DIDATTICA che sono:- la dimensione disciplinare del curricolo su saperi di base- la continuità e unitarietà del curricolo;- i traguardi di sviluppo delle competenze;- la valutazione e- la certificazione delle competenze.E’ SU QUESTI CINQUE aspetti basati sul raccordo traCURRICOLO, traguardi di sviluppo delle COMPETENZE,VALUTAZIONE e CERTIFICAZIONE delle competenze . .che sifonda la progettazione didattica.Penso che sia questo il filo conduttore per leggere le nuoveindicazioni.

LA CENTRALITA’ DELLA PERSONA CHE APPRENDEPRIMA DI ENTRARE nel merito delle CINQUE PAROLE CHIAVEvoglio richiamare l’attenzione su due aspetti.IL PRIMO è che le nuove indicazioni, pongono al centrodell’attenzione la formazione della PERSONA nella suacomplessità, in tutti i suoi aspetti, cognitivi, affettivi,comportamentali, relazionali.C’E’ nelle indicazioni un chiaro spostamentodall’insegnamento all’ apprendimento.La centralità viene posta sull’apprendimento dell’alunno.QUESTO SIGNIFICA che la scuola deve mettere in atto progettieducativi e didattici, non per INDIVIDUI ASTRATTI, ma perALUNNI che vivono e sono presenti ora nella scuolaCENTRATI su un curricolo CARATTERIZZATO dall’UNITARIETÀ deiSAPERI che deve valorizzare tutte le COMPETENZE indicate nelprofilo di uscita al termine del primo ciclo di istruzione.

INDICAZIONI NAZIONALI – POF e CURRICOLODELLA SCUOLAIL secondo aspettoLe indicazioni nazionali costituiscono il quadro diriferimento per la PROGETTAZIONE del CURRICOLOdella SCUOLA che trova la sua formalizzazione nel POF.INDICAZIONI che vanno RIELABORATE rispetto aiCONTESTI di apprendimento per quanto riguarda icontenuti e i metodi e assunte in modo VINCOLANTEinvece per quanto riguarda i traguardi di sviluppo dellecompetenze che l’alunno deve acquisire alla fine di ogniciclo.

LA COERENZA TRA PROFILO DICOMPETENZE IN USCITA E I TRAGUARDI DICOMPETENZEQUINDI nella PROGETTAZIONE DIDATTICA ci deveessere una forte COERENZA tra1.il PROFILO DI COMPETENZE che lo studente deveacquisire al termine del PRIMO CICLO di istruzione (vedia pagine10/11)2.e i TRAGUARDI di SVILUPPO delle COMPETENZEdeclinati in obiettivi di apprendimento riferiti alle disciplineche gli insegnanti devono far acquisire agli alunni

LA DIMENSIONE DISCIPLINARE DELCURRICOLO INCENTRATO SUI SAPERI DIBASEVengo alla prima parola chiave che riguarda ladimensione disciplinare del curricoloIl CURRICOLO dell’obbligo di istruzione è costituito dauno ZOCCOLO di SAPERI di BASE organizzati su unNUMERO RISTRETTO di DISCIPLINE, che si sviluppanoin VERTICALE in una logica di CONTINUITÀ delpercorso educativo che va dai 3 ai 14 anni; ma cheOGGI va traguardato sino a 16 anni cioè fino allaconclusione dell’obbligo di istruzione.E’ QUESTA VISIONE COMPLESSIVA dello sviluppodell’apprendimento dell’alunno che dobbiamo assumerecome CAMPO di RIFERIMENTO per la progettazione delcurricolo

LA SECONDA PAROLA CHIAVE: CONTINUITA’ eUNITARIETA’La SECONDA PAROLA CHIAVE è continuità e unitarietà.Il curricolo va quindi VISTO in una LOGICA UNITARIA,come PERCORSO di apprendimento incentrato suSAPERI DISCIPLINARI trasversali organizzatisulla PROGRESSIVITÀ,la GRADUALITÀ ela RICORSIVITÀ - attento alle tappe evolutivedell’apprendimento degli alunni.

PROGRESSIVITA’ GRADUALITA’ –RICORSIVITA’INFATTI il curricolo che va dai 3 ai 14 anni è organizzatosecondo una LOGICA di PROGRESSIVITA’.SE guardiamo nella SCUOLA DELL’INFANZIA il curricolo èorganizzato in CAMPI di ESPERIENZA - in una dimensioneche possiamo definire PRE-DISCIPLINARE.CAMPI di esperienze che VANNO visti come “luoghi del fare edell’agire del bambino” da cui l’insegnante parte per introdurre ibambini alla CONOSCENZA dei sistemi SIMBOLICOCULTUALI.In questa fase va privilegiato lo sviluppo e il potenziamentodegli aspetti motori, percettivo - sensoriali, affettivo – cognitivo

PRIMARIA e SEC. di PRIMO GRADOMENTRE nella scuola primaria PRIMARIA il curricolo che vadai 6 ai 14 anni è organizzato in DISCIPLINE secondo unalogica di UNITARIETA’ e di VERTICALITA’ incentrata sutraguardi di sviluppo delle COMPETENZE orientate a faracquisire i saperi sia attraverso modalità disciplinari chemodalità trasversali.IN PARTICOLARELa scuola PRIMARIA mira a far acquisire agli alunni gliAPPRENDIMENTI di BASE, a promuove l’alfabetizzazioneattraverso l’acquisizione dei linguaggi e dei codici checostituisco la base della cultura.Ancora se osserviamo il CURRICOLO della scuola secondariadi primo grado realizza l’accesso alle DISCIPLINE, ai saperipiù formalizzati finalizzati a conoscere e interpretare la realtà

E’ su questa VISIONE UNITARIA del curricolo che vadalla scuola primaria alla sec. di 1 grado CHE SI FONDAla PROGETTAZIONE DIDATTICA che deve basarsi suuna maglia che tiene strettamente collegati tra loro laPROGRESSIVITÀ dei saperi cioè la CONTINUITÀverticale dei traguardi di competenze con una particolareattenzione ai RACCORDI tra un ciclo e l’altrocon la CONNESSIONE fra i saperi.IL MODELLO del CURRICOLO è LINEARE e OLISTICOallo STESSO TEMPO.

Possiamo sintetizzare lo sviluppo progressivo delcurricolo in tre dimensioni: pre-disciplinare, ambitidisciplinari e disciplineIl curricolo si muove non solo in una direzione lineare,progressiva, ma anche olisticaPredisciplinareAmbiti disciplinaridiscipline

GLI OSTACOLI ALLA COSTRUZIONE DEL CURRICOLOVA DETTO che la COSTRUZIONE e laCONDIVISIONE del curricolo verticale che vai 3 ai 14anni non è una operazione facile.GLI OSTACOLI alla costruzione del curricolo verticale sonoreali, sono determinati dal fatto che siamo di fronte a TRETIPOLOGIE DI SCUOLE caratterizzate ciascuna da unaspecifica identità educativa e professionale,non facilmente riconducibili alla progettazione di un curricolounitario.La realizzazione del curricolo verticale richiede una praticaprofessionale basata sulla COLLEGIALITÀ PROGETTUALEe su sostegni organizzativi, ad esempio la costruzione didipartimenti disciplinari tra insegnanti della scuoladell’infanzia, primaria e sec. di primo grado

LA TERZA PAROLA CHIAVE: TRAGUARDI per loSVILUPPO delle COMPETEZETERZA PAROLA CHIAVE è il concetto di TRAGUARDI PER LOSVILUPPO DELLE COMPETENZEI traguardi di sviluppo delle competenze sono riferiti al terminea) della scuola dell’infanziab) della scuola primariac) della scuola secondaria di primo gradoCOSA SONO I TRAGUARDI di sviluppo delle COMPETENZE?I TRAGUARDI sono CRITERI PER LA VALUTAZIONE DELLECOMPETENZE attese e sono PRESCRITTIVI .In altre parole impegnano la scuola affinché ogni alunno possaconseguirli, a garanzia dell’unitarietà del sistema nazionale diistruzioneLa scuola può SCEGLIERE, in nome dell’autonomia didattica, lestrategie che ritiene più adatte alla sua azione educativa, però deveGARANTIRE che l’alunno raggiunga il PROFILO DI COMPETENZEindicato al termine del ciclo primario.

GARANTIRE L’ACQUISIZIONE delleCOMPETENZEVA SOTTOLINEATO che il GARANTIRE L’ACQUISIZIONE dellecompetenze VINCOLA tutta la progettazione didattica.COSA SIGNIFICA?SIGNIFICA che la progettazione didattica deve partire dallacondivisione:1.delle competenze previste nel PROFILO IN USCITA dal ciclo dellaprimaria e2. dalla conoscenze dei TRAGUARDI di sviluppo delle competenzeriferite alla singole discipline che l’alunno deve acquisire.IL MODELLO della progettazione didattica non è basata sullasequenzialità, ma su un MODELLO a RITROSO, CAPOVOLTO.IN ALTRE PAROLE parte dalla condivisione delle competenze inUSCITA che vanno declinate in obiettivi cioè in abilità e conoscenzeda far acquisire attraverso attività basate su metodologie didatticheattive.

LA QUARTA PAROLA CHIAVE:la VALUTAZIONE FORMATIVALA QUINTA PAROLA CHIAVE: la VALUTAZIONEE’ importante aver chiaro il ruolo che gioca laVALUTAZIONE.Parliamo di una valutazione formativa intesa come:- monitoraggio e controllo del processo di apprendimentoin itinere, e vista come azione di accompagnamento deiprocessi di apprendimento e di stimolo continuo dimiglioramento.Per questo la valutazione di processo è estremamenteimportante, c’è una stretta correlazione tra processo eprodotto.Sono i due aspetti che devono essere presi inconsiderazione nella valutazione.

LA VALUTAZIONE FORMATIVAPARLIAMO di una valutazione che deve esserecoerente con gli obiettivi di apprendimento e con itraguardi di sviluppo delle competenze.Per questo va declinata in una serie di prove divalutazione basate su indicatori o su repertori di rubrichecondivise. Tra poco vediamo il ruolo importante che gioca la valutazionenella progettazione dell’UdAIl processo di apprendimento dell’alunno va DOCUMENTATOattraverso la creazione di un dossier che attesti con oggettività lecompetenze acquisite nel percorso formativo

LA QUINTA PAROLA CHIAVE: CERTIFICARE LECOMPETENZEINFINE la QUINTA PAROLA CHIAVE:la CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZEValutazione e certificazione delle competenze sono due aspetti che vannostrettamente tenuti correlati tra loro.SI TRATTA di VALUTARE E CERTIFICARE come lo studente mobilità leproprie risorse, le- conoscenze, le abilità e gliatteggiamenti – per risolvere problemi reali, per affrontareefficacemente situazioni che la realtà gli prestenta di fronteLa CERTIFICAZIONE nel primo ciclo descrive e attesta lecompetenze che lo studente ha acquisito nel percorso che va dai 3 ai6 e dai 6 ai 14 anni.Per questo la didattica per competenze richiede che la certificazionesi basi su una attenta e sistematica osservazione, sulladocumentazione delle competenze acquisite nel corso del curricolo.

UN PASSAGGIO FONDAMENTALEVORREI SOTTOLINEARE UN PASSAGGIOFONDAMENTALE.GLI INSEGNANTI nella PROGETTAZIONE delCURRICOLO VERTICALE non si devono limitare allalettura della propria disciplina, ma devono avere unaCONOSCENZE GENERALE di tutte le competenzeriferite a tutte le discipline.Nella progettazione del proprio piano di studiol’insegnante deve saper vedere tutte le correlazioni con lealtre discipline in termini di competenze e obiettivi.

LE INDICAZIONI sono uno STRUMENTOda STUDIAREQUESTA è una INDICAZIONE METODOLOGICA importante.Per questo le indicazioni sono un documento da studiare, unostrumento di lavoro da usare nella progettazione didattica.QUINDI è necessaria una LETTURA in VERTICALE deiTRAGUARDI di sviluppo delle competenze, tra scuoladell’infanzia, primaria e secondaria riferita a una o più disciplinee una LETTURA ORIZZONTALE delle competenze riferita allediscipline per individuare:a) le matrici epistemologiche e didattiche;b) la progressività del curricolo e la ricorsività;c) le connessioni e le trasversalità necessarie a sviluppare lecompetenze chiave e le competenze culturali.

VEDIAMO ORA concretamente un esempioperso dall’area linguistica per CAPIRECOME si può ORGANIZZARE il curricoloverticale e orizzontale partendo daitraguardi di sviluppo delle competenzeriferite alla scuola dell’infanzia, primariae secondaria di primo grado

La competenza riferita all’ASCOLTO vistain verticaleL’esempio è riferito alla lingua italiana, alla competenzedell’ASCOLTO.La prima operazione è di mettere in relazione tra loro itraguardi di sviluppo delle competenze previsti nellascuola dell’infanzia, primaria e secondaria.Nell’infanzia il campo di esperienza è riferito ai DISCORSIe alle PAROLE, da cui abbiamo selezionato lacompetenza riferita all’ASCOLTO:“Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventastorie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio perprogettare attività e per definire regole”

La competenza riferita all’ASCOLTONei traguardi di competenze riferiti al termine dellascuola primaria la stessa competenza è definita:"Ascolta e comprende testi orali diretti o trasmessi daimedia cogliendo il senso , le informazioni principali e loscopo” Nei traguardi di competenze della secondaria di primogrado viene detto:“Ascolta e comprende testi di vario tipo «diretti» etrasmessi dai media, riconoscendone la fonte, il tema, leinformazioni e la loro gerarchia, l’intenzionedell’emittente”

Epistemologia, progressività, connessione riferitaalla competenza dell’ASCOLTOIn questo esempio riferita alla competenza dell’ASCOLTAREpresente nei traguardi di sviluppo delle competenzedell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo gradoè importante condividere:Qual è la matrice epistemologica comune?Da cosa è data la progressività del curricolo? La ricorsività?Quali connessioni con altre discipline?Alla fine del ciclo primario qual è la competenza chiave dicittadinanza da certificare?

PROVIAMO ora a sintetizzare gli elementidel curricolo che abbiamo esaminato pervedere come la loro conoscenza siafondamentale per realizzare una efficaceprogettazione didattica incentrata sulladidattica per competenze.

GLI ELEMENTI PER LA PROGETTAZIONEDIDATTICALa PROGETTAZIONE DIDATTICA RICHIEDE:a) la capacità di saper analizzare i bisogni di apprendimentodell’alunno, mettendo al centro l’apprendimentob) capacità di saper indicare e declinare le competenze chel’alunno deve raggiungere in termini di obiettivi diapprendimento;c) saper organizzare l’apprendimento delle conoscenzeutilizzando metodologie didattiche flessibili ;d)saper organizzare e progettare ambienti di apprendimentostimolanti;e) saper mettere in atto strategie di valutazione coerenti –indicatori -con gli obiettivi di apprendimento e con lacertificare le competenze

Il curricolo sulle competenze non è un’operazionefreddaVOGLIO SOTTOLINEARE che la progettazione del curricolo,incentrato sulle competenze, non è una operazione freddama si basa sulla centralità degli apprendimenti per questo laprogressiva del curricolo va correlata :a) alle tappe dello sviluppo evolutivo degli apprendimentidell’alunno;b) con il contesto in particolare con i differenti bisogni diapprendimento degli alunni( bisogni cognitivi e stili diapprendimento);c) va messa in relazione con l’ambiente diapprendimento inteso come organizzazione di spazi,strumenti, materiali;d) con una metodologia didattica basata sulla flessibilità, lamotivazione e la partecipazione attiva all’apprendimento.

La metodologiaIl PRIMO PUNTO curricolo in verticale va letto:confrontando i traguardi di sviluppo delleCOMPETENZE secondo una logica sequenziale cheparte dall’infanzia e arriva alla secondaria di primogrado.IN QUESTA analisi sequenziale vanno individuate lecostanti progressive di sviluppo delle competenze. Percostanti intendiamo le conoscenze cioè i saperiessenziali e le abilità che vanno fatta apprendere aglialunni riferite alla dimensione epistemologica dellediscipline.

DAL CURRICOLO alla PROGETTAZIONEdell’UdAVEDIAMO ORA COME SI COSTRUISCEl’UdA?Il curricolo è organizzato in UdA.La condivisione del curricolo verticale e deitraguardi di sviluppo delle competenze daraggiungere costituisce il punto di partenzaper progettare le Unità di Apprendimento.Tutti i concetti che abbiamo analizzato nelleparole chiave sono gli elementi centrali dellaprogettazione dell’UdA.

CINQUE FASIPER LAPROGETTAZIONEDI UN’ UNITA’ DIAPPRENDIMENTO

LE CINQUE FASI DELLA PROGETTAZIONELA PROGETTAZIONE di un’ Unità di Apprendimento sibasa su 5 FASI che saranno oggetto di lavoro nelgruppo.La mia è una presentazione schematica, basata su unformat vuoto, che trovate in fotocopia nella cartellina.Lo scopo è quello di condividere la PROCEDURA DIPROGETTAZIONE mettendo in evidenza gli aspetti dicorrelazione.Nel lavoro di gruppo sarà questo format che verràutilizzato per progettare.

LE CINQUE FASI DELLA PROGETTAZIONE DI UNAUNITA’ di APPRENDIMENTOFASE 1.UdAArgomentoCompitoFASE 5.CertificazioneFASE 4.ValutazioneFASE 2.Correlazionetra compito,competenze eObiettiviFASE 3.Pianificazione

LA FASE ILa prima fase è la predisposizione formale dell’UdAPer prima cosa va definito: - il titolo dell’unità diapprendimento; - l’istituto; - la classe a cui siriferisce; - l’anno scolastico; - le disciplinecoinvolte; - i tempi di realizzazioneChe possiamo tradurre in un format comune come questo

Scheda ProgettoFASE 1Titolo: Denominazione-ArgomentoAnno scolasticoIstitutoClasseDiscipline coinvolteTempi di realizzazione

La FASE 2Si basa sulla capacità di SAPER CORRELAREl’ARGOMENTO tradotto in COMPITOcon le COMPETENZE CHIAVE eSVILUPPO DELLE COMPETENZEi TRAGUARDI DIcon gli OBIETTIVI DI APPRENDIMENTOcon l’ANALISI DEI BISOGNI DELLA CLASSE

LA FASE 2 DELLA PROGETTAZIONEMettere in relazione il compito con le competenze chiavee le competenze culturali disciplinariIn altre paroleNella fase 2 cosa deve fare l’insegnante?Una volta scelto e condiviso l’argomento checorrisponde al compito da sviluppare nell’unità diapprendimento) vanno individuate – rispettoall’argomento/compito – le competenze chiave daattivare correlandole alle competenze riferite aitraguardi di sviluppo delle competenze, con gliobiettivi declinate in conoscenze e abilità.Gli strumenti: in questa fase della progettazione vanno utilizzati comestrumenti per la progettazione le indicazioni nazionali per il curricolodella scuola dell’infanzia, primaria e sec. di primo grado

FASE 2Compito/ProdottoCompetenze chiaveCompetenze riferite aitraguardi di sviluppodelle competenzeObiettivi diapprendimento

FASE 2.1Obiettivi diapprendimentoconoscenzeabilitàdisciplineNumero ore

ANALISI dei BISOGNI della CLASSELA FASE 2 va preceduta da un’attenta analisi deibisogni formativi e di apprendimento della classe;descritti in termini sia quantitativi (es. quanti: alunni/e;Bes e con handicap; stranieri, ripetenti ecc.) chequalitativi (stili di apprendimenti, motivazioniall’apprendimento ecc. ) che vanno messi in riferimentoall’argomento dell’UdA.Prima di avviare il lavoro è opportuno definire i prerequisiti eindicare i risultati attesi

Fase 2.0 analisi della classeFase 2.0Analisi della classe. Dati quantitativi: alunni Bes; alunni disabili; stranieri;eccDati qualitativi: analisi degli stili di apprendimento, stili cognitivi; motivazioneeccPrerequisitiRisultati attesi in termini di prodotto

LA FASE 3 – PIANIFICAZIONE delle ATTIVITA dafar svolgere agli alunniLA FASE 3 è un passaggio CENTRALE della progettazioneLa fase 3 è relativa alla PIANIFICAZIONE delle diverse fasi diapplicazione dell’UdA. In questa fase è fondamentale tenerestrettamente collegati tra loro: i compiti di realtà conl’applicazione di metodologie didattiche attive(investigazione, problem posing, probelm solving, cooperativelearning ecc. ) con l’organizzazione del lavoro in classebasato sulla flessibilità articolata in lezioni frontali, attività digruppo, studio individuale da sviluppare incontesti/ambienti di apprendimento arricchiti datecnologie, strutture e arredi funzionali alla didattica percompetenze.

FASE 3 – Pianificazione delle attività dell’UdAFasi tticheOrganizzazione strumentidel blemSolving,Investigazione Lezione frontaleAttività diGruppoStudioIndividuale Procedure diapprendimentofebbraioEsempiolibroInternetLimTab

E’ SU QUESTI CINQUE aspetti basati sul raccordo tra CURRICOLO, traguardi di sviluppo delle COMPETENZE, . complessità, in tutti i suoi aspetti, cognitivi, affettivi, comportamentali, relazionali. C’E’ nelle indicazioni un chiaro spostamento . degli aspetti motori, percettivo - sensoriali, affettivo – cognitivo.

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3. Curricolo della scuola dell’Infanzia 4. Curricolo della scuola Primaria 4.1 Italiano 4.2 Matematica 4.3 Educazione fisica 4.4 Storia 4.5 Arte e immagine 4.6 Scienze e tecnologia 4.7 Musica 4.8 Inglese 4.9 Geografia 4.10 Religione cattolica (IRC) 5. Curricolo della scuola secondaria di I Grado 5.1 Italiano 5.2 Storia 5.3 Geografia

4.1 Aree disciplinari e discipline 6. Continuità e unitarietà del curricolo: dai campi di esperienza alle discipline pag. 07 5.1 Traguardi per lo sviluppo delle competenze 5.2 Obiettivi di apprendimento 7. Le parole chiave del curricolo pag. 09 8. Il profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione pag. 10

Texts of Wow Rosh Hashana II 5780 - Congregation Shearith Israel, Atlanta Georgia Wow ׳ג ׳א:׳א תישארב (א) ׃ץרֶָֽאָּהָּ תאֵֵ֥וְּ םִימִַׁ֖שַָּה תאֵֵ֥ םיקִִ֑לֹאֱ ארָָּ֣ Îָּ תישִִׁ֖ארֵ Îְּ(ב) חַורְָּ֣ו ם

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2 Esempi esaustivi per tutte le discipline e traguardi connessi sono presenti in R. Trinchero (2018), Costruire, valutare e certificare competenze con il curricolo verticale, Milano: Rizzoli Education.

sistemi scolastici europei, le Indicazioni nazionali intendono promuovere e consolidare le competenze culturali basilari e . e discipline (scuola primaria e secondaria) - obiettivi di apprendimento, conoscenze e abilità, 2. Valutazione e certificazione delle competenze in quinta primaria e terza secondaria.

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