LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN .

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LA MONTAGNA DEI RAGAZZILUNGO I SENTIERIDELLA GRANDE GUERRANELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDRO

LA MONTAGNA DEI RAGAZZICONOSCERE LA MONTAGNA ATTRAVERSO LA GRANDE GUERRALUNGO I SENTIERIDELLA GRANDE GUERRANELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTA

Progetto: Accademia della Montagna del TrentinoTesti: Marco Ischia, Arianna Tamburini, Anna PisettiCredits fotografici: Arianna Tamburini, Marco Ischia [TI], Laboratorio di Storia di Rovereto [LAB]Museo Storico Italiano della Guerra [MGR], Museo Garibaldino e della Grande Guerra [MG]Centro di Catalogazione Architettonica - Soprintendenza per i Beni Culturali [SBC]Pellegrini, Consorzio per il Turismo della Valle di LedroIllustrazioni: Federica PeriottoProgetto Grafico: EgonStampa: Grafiche Stile – RoveretoISBN: 978-88-96215-60-9Accademia della Montagna del TrentinoVia Jacopo Aconcio, 538122 Trentotel. 0461 493175mail: tagna.tn.it 2014, Egondi Emanuela Zandonai Editore s.r.l.via del Garda 32, Rovereto (TN)tel. 39 0464 484500fax 39 0464 484528

Imparare a conoscere il territorio in cui si vive è una tappa decisiva nel percorso di crescita di ogni persona che risulterà tanto più coinvolgente e appassionante se l’esplorazione avràinizio fin da giovani, quando è più facile ricordare i luoghi e immaginare le vicende che li hanno segnati. Per questo anche una piccola pubblicazione può diventare un’opportunità formativa, aggiungendo un’autentica esperienza culturale al piacere di una camminata all’aria aperta.Questa collana, realizzata per iniziativa della Fondazione Accademia della Montagna del Trentino incollaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra, non è tuttavia solamente un contributoper accendere la curiosità dei ragazzi verso un passato che ha segnato radicalmente la vita dei lorobisnonni. In questi giorni in cui l’assurdità della guerra continua a insanguinare l’umanità, una visitadiretta ai luoghi dove si combatté la Grande Guerra può diventare il discorso più efficace per promuovere un mondo liberato dalla violenza.Annibale SalsaPresidente del Comitato Scientificodell’Accademia della Montagna del Trentino5

Riva del Garda. Case Luccioli, attuale piazza delle Erbe [MGR 29/11]

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTALA PRIMA GUERRA MONDIALEE IL TRENTINOLa Prima guerra mondiale scoppiò cento anni fa. Iniziò nel 1914e si concluse nel 1918.Coinvolse la Francia, la Gran Bretagna, la Russia, la Germania,l’Austria-Ungheria, l’Italia, la Turchia, gli Stati Uniti, il Giapponee tanti altri, oltre a paesi che allora erano colonie di stati europeicome l’India, il Sudafrica, l’Australia, il Senegal.Venne chiamata “Grande Guerra” perché prima non ce n’eramai stata una così terribile. Vennero mobilitati milioni di soldati,furono inventate nuove armi come i gas asfissianti e usati modernimezzi di trasporto come l’aereo. Morirono più di 9 milioni di soldatie moltissimi civili, la vita di milioni di donne e bambini cambiòradicalmente.All’epoca il Trentino faceva parte dell’Impero austro-ungarico econfinava con il Regno d’Italia.Nel 1914 più di 55.000 trentini vennero richiamati alle armi e inviati inGalizia, che oggi si trova tra la Polonia e l’Ucraina. Lì combatteronocontro l’esercito russo; moltissimi vennero fatti prigionieri, più di11.400 morirono.7

Postazione italiana su Doss Casina, monte Baldo [MGR 2/591]Nel maggio 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria e il Trentino si trasformò in uncampo di battaglia: si scavarono centinaia di chilometri di trincee, i paesi furono bombardati, donne,vecchi e bambini dovettero abbandonare le loro case. Per la prima volta i soldati dovettero combattereanche in alta montagna tra le nevi e i ghiacci.Circa 700 trentini, chiamati “irredentisti”, si arruolarono volontari nell’esercito italiano con lo scopodi unire il Trentino all’Italia. Alcuni di questi - Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa - furonocatturati dagli austriaci, processati e condannati a morte per tradimento.Al termine della guerra, scomparvero gli imperi russo, tedesco, austro-ungarico e turco e nacqueronuovi stati. Il Trentino divenne parte dell’Italia, uscita vincitrice dal conflitto.8

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTALA GRANDE GUERRANELL’ALTO GARDA E LEDROL’Alto Garda fu uno dei più importanti settori fortificati delTrentino. I suoi primi forti vennero edificati tra il 1860 e il 1862.Nei decenni successivi la zonafu integrata con fortificazionisempre più moderne e adatte alprogredire delle tecnologie belliche.In valle di Ledro non furono costruiti forti: in caso di guerra infatti la valle, situata a ridosso delconfine tra Austria-Ungheria eItalia, era destinata a diventare“terra di nessuno” fra i due opposti eserciti. L’esercito austriaco aveva studiato una linea didifesa che si estendeva lungo lemontagne poste a settentrione della valle, tra lo sbarramento di Lardaro e quello di Riva. Questa lineasi adattava al territorio, sfruttando i versanti più ripidi e le pareti rocciose verticali, che già da soli eranoun ostacolo naturale, difficile da superare.9

Strada del Ponale, ingresso della seconda galleria [MGR 165/110]10

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTAIl controllo delle montagne diLedro fu suddiviso tra il settore delle Giudicarie (dal Nozzoloal Doss della Torta) e quello diRiva (dal Doss della Torta allaRocchetta).Nell’Alto Garda e in valle diLedro non vi furono scontriparticolarmente cruenti: l’esercito italiano non consideravaopportuno avanzare in questotratto del fronte, poiché le difeseaustro-ungariche erano troppoforti e progressi, anche limitati,avrebbero richiesto un enormesacrificio di uomini e di risorse.Occupate le cime di confineposte a sud della valle, le trupBaraccamenti austriaci sul Cadria [MGR 123/206]pe italiane si avvicinarono lentamente alla linea di resistenzadegli austriaci, ma non riuscirono mai a raggiungerla. Gli episodi più violenti si registrarono tra lafine del 1915 e la primavera del 1916, con l’azione di malga Zures, sulle pendici del monte Baldo, e labattaglia per Riva sul monte Sperone (chiamato anche Cima Capi). Nei mesi successivi e fino alla finedel conflitto gli italiani potenziarono sempre più le loro artiglierie, con effetti che si fecero sentire inparticolare nei centri abitati.11

TRA GUERRA E DOPOGUERRANel maggio 1915, con lo scoppio della guerra tra Italia e Austria-Ungheria, la popolazione civile ditutto il territorio dell’Alto Garda e della bassa e media valle di Ledro venne evacuata. Neiprimi mesi del conflitto gli abitanti di Tiarno di Sotto e di Sopra rimasero nelle loro case, sopportando ipattugliamenti di entrambi gli eserciti; furono sfollati soltanto il 3 agosto 1915.I profughi dovettero lasciare le proprie case con pochissime ore di preavviso, senza poter portare consé quasi nulla. Per i ledrensi le destinazioni furono soprattutto i paesi della Boemia e della Moravia; peri profughi dell’Alto Garda il campo di Braunau am Inn in Austria.Alla fine del conflitto i profughi trovarono le loro abitazioni distrutte dalle bombe e violate daisoldati. Il primo problema da affrontare fu quello di rendere nuovamente abitabili le case, in un contesto di estrema povertà. I paesi del Basso Sarca e della valle di Ledro furonoinseriti nella “fascia nera”, ovvero fra i territori più colpiti dalla guerra. Lasituazione in valle di Ledro era talmente drammatica che la popolazionepoté rientrare nei paesi solo nella primavera del 1919: fino a quel periodo fualloggiata negli alberghi di Riva e di Arco rimasti agibili.La distruzione dei centri abitati spinse ad adottare, in alcuni casi, nuove soluzioni urbanistiche. A Riva, per esempio, l’attuale piazza Erbe fu ricavatadalla demolizione di edifici privati distrutti dalle bombe, ad Arco piazza SanGiuseppe cambiò, in parte, il suo aspetto.12

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTAPieve di Ledro alla fine della guerra [MGR 30/49]13

Strada del Ponale [Pellegrini, Consorzio per il Turismo della Valle di Ledro]

Mazza di PicheaBocca di TratArcoTennoBocca di SavalItinerario 4LenzumoEnguisioLoccaBezzeccaItinerario 1Itinerario 3Pieve di LedroRivadel GardaMonte BrioneNagoLago di LoppioLago di LedroTorboleMolinadi LedroBiacesaMalga ZuresITINERARIDoss AltoDoss CasinaLago di GardaItinerario 2

COME PREPARARSI AD UN’ESCURSIONEIN MONTAGNAOltre ad offrire un paesaggio e una natura incontaminati, i monti dell’Alto Garda e dellavalle di Ledro permettono di ripercorrere alcuni dei luoghi dove venne combattuta laGrande Guerra.Come tutte le gite, anche un’escursione in montagna va organizzata.Ecco alcuni suggerimenti:- indossa un abbigliamento pratico e delle calzature adatte (scarponcini)- scegli un itinerario adatto alle tue capacità e al tuo allenamento- assicurati che le previsioni del tempo siano buone- studia l’itinerario prima di partire, porta con te la cartina e mantieni il cammino sui sentierisegnalati- in generale non ti addentrare in grotte o gallerie; dove è consentito l’ingresso, fatti accompagnare da un adulto e ricordati di portare una torcia elettrica- non disturbare gli animali: limitati ad osservarli- rispetta l’ambiente: riporta a casa i tuoi rifiuti!Cosa non deve mancare nel tuo zaino:- una buona quantità di acqua- qualcosa da mangiare durante la giornata- un cappellino e gli occhiali per ripararti dal sole- una maglia e uno spolverino per la pioggia: in montagna il tempo può cambiare molto velocemente- la crema protettiva per evitare scottature- una cartina della zona.Nota: nelle schede degli itinerari, il tempo di percorrenza comprende il percorso di andatae ritorno ma non le soste e le visite ai luoghi di interesse.16

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTA1 ITINERARIOI FORTI DEL MONTE BRIONESituato al centro della piana altogardesana, a ridosso della riva settentrionale dellago di Garda, il monte Brione (368 metri)è sempre stato oggetto di interesse daparte del Genio militare austro-ungarico.Partenza: Porto San NicolòArrivo: Porto San NicolòDislivello: 300 mTempo di percorrenza: 4 oreDifficoltà: facileS. AlessandroForteS. AlessandroRiva del GardaM. Brione371 mBatteria di MezzoPorto San NicolòLago di GardaT.SForte GardaarcaForte San NicolòTorboleLa visita alle opere di guerra di questapiccola ma strategica altura comincia daporto San Nicolò e dal suo omonimoforte. L’opera, in pietra calcarea, servivaprincipalmente come “tagliata” della litoranea Riva-Torbole: a chiusura della strada c’era infatti un portone in ferro dotatodi fuciliere e di una postazione per mitragliatrice rivolta verso Torbole.Dal porto San Nicolò una strada militaresale sul Brione conducendo alle altre opere. È il percorso che seguiremo al ritorno;risaliamo invece il sentiero che corre lungo il crinale, da dove possiamo ammirarespettacolari panorami sul lago. Dal portolungo la cresta del Brione, raggiungiamo17

Forte San Nicolò [SBC, TI]villa Favancourt, nel cui piazzale si apre la Felsbatterie San Nicolò, opera in caverna che sostituì laprecedente Batteria Sud (della quale rimangono i ruderi di alcune opere accessorie) e che fu utilizzataanche durante la Seconda guerra mondiale. In breve si raggiunge forte Garda, che poteva ospitareuna guarnigione di 150-200 uomini. Si possono ancora ammirare al suo interno i pavimenti piastrellati,la colombaia (dove, nell’eventualità di un conflitto, potevano essere temporaneamente poste le salmedei caduti) e altri particolari che lo rendevano il principale forte del Brione. Per nasconderlo alle artiglierie nemiche e mimetizzarlo con il profilo della montagna, forte Garda era stato scavato nella roccia,tanto che la parte anteriore rivolta verso il lago è più bassa di quella posteriore dove si trova l’ingresso.Il tetto e le parti esposte erano protetti con uno strato di cemento armato spesso circa 3 metri. Il forteera dotato di un vasto sistema sotterraneo, costituito da una lunga e articolata galleria che partiva dalfossato di ingresso (oggi non visitabile).Salendo ulteriormente si incontrano i resti delle piazzole per i mortai da 15 cm; quasi sulla sommità delBrione si trova la Batteria di Mezzo, fortificazione in pietra squadrata, con copertura in calcestruzzo,che poteva ospitare una guarnigione di 70-80 uomini. Era armata con cannoni su rotaie e il suo principale scopo era quello di controllare la valle di Loppio.18

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTADalla Batteria di Mezzo si prosegue lungo il sentiero chepercorre il crinale della montagna, oltrepassando le antenne e sbucando in corrispondenza della mulattiera per forteSant’Alessandro (Batteria Nord, detto anche forte Campedel), opera costruita all’estremità settentrionale dell’altura.Il forte, del quale oggi rimangono soltanto i ruderi immersinella vegetazione, serviva da appoggio per le segnalazioniottiche agli altri forti. La polveriera sottostante, dotata di duecannoncini antiaerei, fu utilizzata fino al secondo dopoguerra. Tra le due opere vi sono piccole cavernette adibite a deposito ed un osservatorio rivolto verso la piana del Linfano.Dalla polveriera si ritorna fino alla strada del monte Brione,lungo la quale si scende al porto San Nicolò, visitando leopere che si affacciano sul tracciato. Fra queste c’è ancheuna galleria con una targa sul portale di ingresso, che si apresulla parete a picco sul lago e probabilmente ospitava unriflettore per il controllo della zona Linfano-Torbole. In alternativa, dalla polveriera è possibile proseguire lungo il sentiero che conduce al paese di Sant’Alessandro e da lì ritornaresu strada asfaltata al porto.Per completare la conoscenza del territorio dell’Alto Gardaè utile una visita al MAG, Museo Alto Garda: collocatoall’interno della Rocca di Riva del Garda, nella sezione storica ospita un approfondimento dedicato alla fortificazione diquest’area ed espone reperti della Prima guerra mondiale.Il lago di Garda da forte Garda [TI]Batteria di Mezzo [TI]19

LA FORTIFICAZIONE DEL MONTE BRIONEPer il suo carattere di bastione roccioso, ilBrione rivestì un ruolo militare già nel periodonapoleonico, ma fu solo a partire dalla metàdell’Ottocento che l’altura fu fortificata conun sempre maggiore numero di opere. ForteSan Nicolò, il primo del settore, venne erettotra il 1860 e il 1861. Venne rimodernato nel1911-13, ma allo scoppio della guerra era disarmato e pare servisse da magazzino.Poco sopra, tra il 1880 e il 1881 fu costruitala Batteria Sud per artiglierie all’aperto, i cuicannoni puntavano sulla strada del Ponale esul litorale di Riva.Negli stessi anni, all’estremità settentrionaledel Brione, venne edificata la Batteria Nord,meglio nota come forte Sant’Alessandro oforte Campedel. Fu rimodernata nel 1908 enel 1911 e dotata di una stazione radiotelegrafica e di una polveriera.Tra il 1898 e il 1900 fu costruita la Batteria diMezzo; tra il 1904 e il 1907 fu realizzato forteGarda, armato con obici da 10 cm in cupolecorazzate girevoli.20Tutti i forti furono integrati, anche durante ilconflitto, con opere in caverna per essere piùefficienti; quella scavata nei pressi della Bat-teria di Mezzo, con un ingresso a pozzo oggichiuso da una rete metallica, risale al 1916.Forti di Nago [SBC]

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTA2 ITINERARIOMALGA ZURES E DOSS ALTOMalga Zures fu uno dei luoghi più delicati della linea difensiva austriaca nelsettore dell’Alto Garda. Data la sua posizione strategica, gli austriaci la fortificarono in maniera particolare.Partenza: malga ZuresArrivo: malga ZuresDislivello: 150 mTempo di percorrenza: 4 oreDifficoltà: escursionisticoNago230 mPasso S. Giovanni274 mLago di LoppioDoss dei Frassini706 mMalga Zures698 mSasso Sega782 mDoss della Gialeta844 mDossi della Barchessa558 mDoss’Alto di Nago707 mDoss della Zocca770 mTra il 30 ed il 31 dicembre 1915 qui siconsumò uno degli episodi più violenti della guerra in questi territori, con gliitaliani che tentarono di occupare la zonama vennero respinti. Per tutto il conflittola posizione rimase saldamente in manoagli austriaci, con gli italiani molto vicini, stanziati a Doss Casina, Doss Remit eDoss Alto.L’area di malga Zures è facilmente raggiungibile da Nago salendo la strada perl’Altissimo. Negli ultimi anni quest’area,come quella di Doss Alto, è stata recuperata grazie all’intervento di volontari edora è valorizzata dall’associazione 1 Territorio 2 Fronti.21

Qui cominciano, simili ad una punta di freccia, le paretirocciose delle Navesele e del Segróm e quelle che sovrastano passo San Giovanni e la Mala.Lungo l’itinerario si incontrano numerose opere in caverna delle quali si sconsiglia la visita.Lasciata l’auto di fronte ad un edificio in muratura, ci siaddentra ad ovest nel sistema difensivo austro-ungarico,costituito da alcuni dossi collegati tra loro da gallerie etratti di trincea. Con un breve sentiero in salita si arriva inIl lago di Garda e il monte Brione visti da Malga Zures [TI]pochi minuti alla sommità del dosso più pronunciato, conosciuto anche con il toponimo di Cronèla, dove pressouna croce si trova un primo manufatto militare. Ritornando sulla strada e scendendo il vicino sentiero possiamoraggiungere le retrovie del caposaldo poste alla base deldosso. Seguendo il tracciato, tra terrazzamenti e ricoveriin caverna, si costeggia la parete rocciosa e si sbuca sullastrada dei Bròzi, antica via per l’Altissimo. Salendo, si raggiunge in breve la Bocchetta del Foràm, una profondainsenatura rocciosa presso la quale si apre una delle piùarticolate gallerie del complesso (si sconsiglia la visita Targa del battaglione alpini Monviso a Sasso Sega, 1916 [TI]delle gallerie). Superata la bocchetta si incontra una forestale che riporta alla strada per l’Altissimo.Da qui a oriente, sul lato opposto del dosso con la croce, parte il sentiero per Sasso Sega e Doss Alto,che aggira la zona di Zures e sale leggermente fino alla quota di 800 metri. Qui si incontrano i ruderi diSasso Sega, noto localmente con il toponimo di Sportèl; questa era la posizione italiana più avanzataverso malga Zures e non fu mai espugnata. Qui venne realizzata una galleria con numerose finestre22

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDROESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTAdi sparo, in appoggio al presidio di Doss Alto.Poco sopra vi sono i resti di un piccolo cimiterodi guerra.Da Sasso Sega il sentiero riprende a scenderee porta in mezz’ora a Doss Alto. L’altura fuconquistata dall’esercito italiano nel dicembre 1915 e in seguito fortificata con una lungagalleria. L’opera offriva attraverso le sue feritoie un eccellente controllo sul lago di Loppio esull’omonimo paese e consentiva di scorgere imovimenti sulla prima linea austriaca. La galleria, che ospitava anche un piccolo cannone damontagna, fu dotata di un pozzo di areazioneche sbucava in superficie presso la sommità,Lapidi della Legione trentina su Doss Alto [TI]con un osservatorio e una postazione per mitragliatrice. Il pozzo esiste tuttora, attenzione al pericolo di cadute!Il 15 giugno 1918 gli austriaci riconquistarono Doss Alto, ma lo persero nuovamente il 3 agosto quandoi reparti d’assalto italiani, calandosi dal pozzo di areazione, sorpresero e catturarono la guarnigionedella galleria. Poi furono i legionari cecoslovacchi a presidiare l’altura e a difenderla in occasionedell’ultimo scontro del 21 settembre 1918. Questa una loro testimonianza sulle condizioni di vita nellagalleria: «Chi aveva passato quattro o cinque giorni nel tunnel di Dosso Alto cambiava fino ad essereirriconoscibile. Intirizzito, pallido, con gli oc

LUNGO I SENTIERI DELLA GRANDE GUERRA NELL’ALTO GARDA E IN VALLE DI LEDRO ESCURSIONI E ITINERARI DI SCOPERTA 7 LA PRIMA GUERRA MONDIALE E IL TRENTINO La Prima guerra mondiale scoppiò cento anni fa. Iniziò nel 1914 e si concluse nel 1918. Coinvolse la Francia, la Gran Bretagna, la Russia, la Germania,

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