RESISTENZA AL FUOCO Certificazione Con Metodo Sperimentale E Protettivi .

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RESISTENZA AL FUOCO Certificazione con metodo sperimentale e protettivi antincendio FIRENZE 29 Novembre 2016

Panorama normativo Costruzioni Attività soggette procedimenti relativi alla P.I. (A ,B, C) DPR 151/2011 Attività normate (A) Attività soggette al DM 3 Agosto 2015 Attività non necessariamente normate (B, C) DM 7 Agosto 2012 MOD.PIN 2.2 – 2012 CERT.REI MOD. PIN- 2.3 2014 DICH. PROD Tutte le altre costruzioni DCPST 200 31/10/2012 Testo Unico D.M. 14 / 1 /2008

La certificazione di resistenza al fuoco

Il professionista redige una certificazione e/o una dichiarazione La certificazione è un’attestazione di veridicità La certificazione è un atto nel quale si dichiara che quanto è stato scritto corrisponde a verità, quindi, ad esempio, che le resistenze al fuoco dichiarate sono vere e che la documentazione è esaustiva al fine di rendere “vero” quanto è stato affermato. La dichiarazione è un atto che esprime la volontà di far conoscere ad altri fatti o documenti di cui si è venuti in possesso o di cui si ha conoscenza.

Responsabilità del professionista Firmare una dichiarazione è un atto importante Firmare una certificazione (o asseverazione) è una fortissima assunzione di responsabilità entrambi hanno una conseguenza penale

Art. 20 comma 1 del D.Lgs 139/2006 Chiunque, in qualità di titolare di una delle attività soggette al rilascio del certificato di prevenzione incendi, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato medesimo è Punito con l'arresto sino ad un anno o con l'ammenda da 258 euro a 2.582 euro (Contravvenzione: PENA ALTERNATIVA)

Art. 20 comma 2 del D.Lgs 139/2006 Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni rese ai fini del rilascio o del rinnovo del certificato di prevenzione incendi, attesti fatti non rispondenti al vero è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 103 euro a 516 euro. (Delitti: PENA CUMULATIVA)

Articoli importanti del D.M. 16/2/07 Art. 1. Campo di applicazione e definizioni Ai fini del presente decreto le parti e gli elementi di opere da costruzione, composte da uno o più prodotti anche non aventi specifici requisiti di resistenza al fuoco, sono definite «elementi costruttivi». Art. 2. Classificazione di resistenza al fuoco Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di prove, calcoli, confronti con tabelle. (Stessa definizione nel D.M. 03/08/2015) Art. 3. Prodotti per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuoco I prodotti legalmente commercializzati in uno degli Stati della Unione europea e quelli provenienti dagli Stati contraenti l’accordo SEE e Turchia, possono essere impiegati in Italia in elementi costruttivi e opere in cui è prescritta la loro classe di resistenza al fuoco, secondo l’uso conforme all’impiego previsto, se muniti della marcatura CE prevista dalle specificazioni tecniche di prodotto.

DM 16 febbraio 2007 Alla base della certificazione CERT REI Art. 2. Classificazione di resistenza al fuoco Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di prove, calcoli, confronti con tabelle.

Campo di applicazione diretta DM 16 febbraio 2007 – Art.1 . Pt 6 Il campo di applicazione diretta del risultato della prova è l’ambito previsto dallo specifico metodo di prova e riportato nel rapporto di classificazione, delle limitazioni d’uso e delle possibili modifiche apportabili al campione che ha superato la prova, tali da non richiedere ulteriori valutazioni, calcoli o approvazioni per l’attribuzione del risultato conseguito (D.M 03.08.2015 : EN 13502 – EN1363-1,2)

DM 3 agosto 2015 – simboli S.2.11

D.M. 3.08.2015 – Modalità di class. S.2.13

D.M. 03.08.2015 - Classificazione S.2.13

Test EN prodotti con intrinseca resistenza al fuoco EN 1364-1 (muri e pareti non portanti) EN 1365-1 (muri e pareti portanti) EN 1364-2 (soffitti non portanti) EN 1365-2 (soffitti portanti) EN 1364- 3-6 (facciate) EN 1365-3 (travi) EN 1365- 4 (pilastri) EN 1366-1 (canali di ventilazione) EN 1366-2 (serrande tagliafuoco) EN 1366- 3-4 (barriere passive) EN 1366-5 (cavedi) EN 1366- 6 (pavimenti flottanti) EN 1366- 8-9 (estrattori) EN 1634-1-3 (porte) Ecc.

Pareti non portanti: EN 1364-1 Prova di una parete di grande dimensione, con giunto libero Verifica delle temperatura sulla faccia non esposta e delle deformazioni (flessione)

Classificazione e campo diretta applicazione R E I E E w t M C 120 I 120 Art. 13 Campo diretta applicazione Diminuzione dell’altezza Lunghezza infinita Portafrutti / scatole elettriche provate Aumento dello spessore delle lastre Aumento dell’isolante Aumento del numero montanti Altezza massima: 4 metri S G K

? 4 metri

D.M. 16 FEBBRAIO 2007 (G.U. n. 74 del 29 marzo 2007 s.o. n. 87) B.8 In caso di variazioni del prodotto o dell’elemento costruttivo classificato, non previste dal campo di diretta applicazione del risultato di prova, il produttore è tenuto a predisporre un fascicolo tecnico contenente almeno la seguente documentazione: B.8.1 elaborati grafici del prodotto modificato; B.8.2 relazione tecnica, tesa a dimostrare il mantenimento della classe di resistenza al fuoco, basata su prove, calcoli e altre valutazioni (secondo ExAp , se esistenti) B.8.3 eventuali altre approvazioni. B.8.4 parere tecnico positivo (emesso dal laboratorio che ha effettuato la prova ) sulla completezza e correttezza delle ipotesi a supporto e delle valutazioni effettuate Il produttore è tenuto a conservare suddetto fascicolo tecnico e a renderlo disponibile per il professionista /DCPST

D.M. 03 AGOSTO 2015 S.2.13 8 In caso di variazioni del prodotto o dell’elemento costruttivo classificato, non previste dal campo di diretta applicazione del risultato di prova, il produttore è tenuto a predisporre un fascicolo tecnico contenente almeno la seguente documentazione: 8.a elaborati grafici del prodotto modificato; Circolare del Dipartimento dei Vigili del Fuoco 8.b relazione tecnica, tesa a dimostrare il mantenimento della U.0007765 21 su giugno 2016 e altre classeProt. di resistenza al fuoco, del basata prove, calcoli valutazioni (secondo ExAp , se esistenti) sulleapprovazioni. modalità di predisposizione del fascicolo 8.c Chiarimenti eventuali altre tecnico nel settore della (emesso resistenza da al fuoco 8.d parere tecnico positivo un laboratorio autorizzato ad effettuare prove sul campione standard) sulla completezza e correttezza delle ipotesi a supporto e delle valutazioni effettuate Il produttore è tenuto a conservare suddetto fascicolo tecnico e a renderlo disponibile per il professionista /DCPST

Estensione in altezza in funzione di: numero montanti spessore montanti larghezza montanti interasse montanti

Controsoffitti – EN 1364 e EN 1365 -2 o EN 13381-1 Lo stesso ragionamento e gli stessi principi che abbiamo analizzato per le pareti, valgono per i controsoffitti Il campo di diretta applicazione resta un punto fondamentale nell’analisi dell’impiego corretto o meno della nostra soluzione. Alcuni esempi

Controsoffitti Protettivi strutturali EN13381-1 (contributo alla resistenza al fuoco di strutture in acciaio, legno, calcestruzzo, miste, ecc.) Parte di un sistema EN 1365-2 (soffitto portante protetto) Elementi di compartimentazione EN 1364-2 (soffitto non portante)

25

Campo di diretta applicazione: Botole di ispezione Attraversamento tubazioni combustibili Corpi illuminanti appesi Attraversamenti barre filettate/pendini metallici sostegno di impianti sprinkler Attraversamento cavi elettrici e fissaggio rivelatore fumi

Lettera Circolare 465 del 16/01/2014 Classificazione dei controsoffitti ai fini della resistenza al fuoco. Chiarimenti Sia nel caso di utilizzo dei rapporti di classificazioni che dei rapporti di valutazione il professionista antincendio certificherà sulla base del campo di applicazione diretta in essi riportato. Si ricorda che il campo di applicazione diretta del risultato di prova rappresenta "l'ambito, previsto dallo specifico metodo di prova e riportato nel rapporto di classificazione, delle limitazioni d'uso e delle possibili modifiche apportabili al campione che ha superato la prova, tali da non richiedere ulteriori valutazioni. calcoli o approvazioni per l'attribuzione del risultato conseguito." (Art. 1 del DM 16/2/2007)

UNI EN 1366-1 e EN 1366-8

Canali e estrattori I prodotti o sistemi costruttivi impiegati nella costruzione di condotte resistenti al fuoco, devono rispondere ai requisiti delle norme seguenti : EN 1366-1 Test di resistenza al fuoco per sistemi di ventilazione – condotte di ventilazione EN 1366-8/9 Test di resistenza al fuoco per sistemi di ventilazione – condotte di estrazione fumi per sistemi multicompartimento e monocompartimento

EN 1366-1 Condotte di ventilazione Questa norma permette di determinare la resistenza al fuoco di condotti di ventilazione applicati in determinate condizioni, quali: -Condotte di tipo A solo fuoco dall‘esterno (o i) posizionamento orizzontale (ho) oppure verticale (ve) presenza di derivazioni dimensioni massime di impiego Scopo della norma è quello di misurare la capacità di una condotta, o di un sistema di condotte, di resistere e limitare la propagazione del fuoco da un compartimento all‘altro

EN 1366-1 Condotte di ventilazione Questa norma permette di determinare la resistenza al fuoco di condotte di ventilazione applicate in determinate condizioni, quali: -Condotte di tipo B fuoco dall‘esterno (o i) apertura nella condotta per simulare anche il fuoco dall‘interno (i o) posizionamento orizzontale (ho) oppure verticale (ve) presenza di derivazioni dimensioni massime di impiego Scopo della norma è quello di misurare la capacità di una condotta o di un sistema di condotte di resistere e limitare la propagazione del fuoco da un compartimento all‘altro, anche nel caso in cui si verifichi la rottura del canale per cause accidentali

EN 1366-8 Estrattore fumi Questa norma permette di determinare la resistenza al fuoco di condotte per estrazione fumo e calore applicate in determinate condizioni, quali: -Condotte di tipo C fuoco dall‘esterno e dall‘interno (o i) condotta aperta per permettere l‘ingresso del fuoco dall‘interno depressione (500-1500 Pa) generata da un estrattore esterno al forno posizionamento orizzontale (ho) oppure verticale (ve) presenza di derivazioni dimensioni massime di impiego Scopo della norma è quello di misurare la capacità di una condotta o di un sistema di condotte di resistere in caso di incendio permettendo mediante aspirazione forzata e non, l‘evacuazione di fumo e calore all‘esterno dell‘edificio

Procedura di test 1366-1 Canale A verticale 1366-1 Canale A orizzontale 1361-1 Canale B verticale 1361-1 Canale B Orizzontale 1366 – 8 Canale C verticale 1366 – 8 Canale C orizzontale

D.M. 03.08.2015 - Condotte

Barriere passive EN 1366-3 : sigillatura di penetrazioni Si intendono elementi/servizi attraversanti un elemento di compartimentazione quali tubi, cavi, blindosbarre, ecc. EN 1366-4: sigillatura di giunti lineari Si intendono giunti, spazi, piccole aperture o altre discontinuità fra due elementi di separazione. Queste aperture sono definite lineari perché hanno una lunghezza maggiore dell’altezza che sono definite con un valore del suddetto rapporto di 10:1

Collari intumescenti Sacchetti termoespandenti Mastici e siliconi (acrilici) Nastri sigillanti Malte antincendio Pannelli resistenti al fuoco Sbarramenti Schiume Sistemi endotermici

Collari: è cambiato tutto Collari per tubazioni combustibili Una norma (EN1366-3) di 97 pagine Test per tipo di tubo Test per diversi elementi (parete leggera, parete in cls, cls leggero) Test per diverse orientazioni (parete, soffitto, inclinato) e molto altro

Collari tagliafuoco Universale (punto E.2.7.3) non tappato non tappato U/U

Tubi in PP su parete piena pesante EI 120

EN 1366-5 ed. agosto 2010 Condotte di servizio

EN 1366-5 ed. agosto 2010 Condotte per servizi Misurare la capacità di una condotta (ho e vo) per servizi di resistere alla propagazione del fuoco da un vano ad un altro (passaggio attraverso pareti e/o pavimenti) Il condotto secondo la Norma può essere esposto al fuoco dall‘interno oppure dall‘esterno e contiene al suo interno tubi e cavi . La condizione di esposizione (fuoco interno e/o esterno) deve essere specifcata dallo sponsor La norma non esamina il rischio di propagazione del fuoco a causa di conduzione termica lungo la tubazione inserita nelle condotte di servizio oppure la conduzione termica attraverso i materiali che questi tubi portano 44 / 2016-12-15 [Name of presentation] [forename surname]

EN 1366-5 ed. agosto 2010 Scopo della norma : Durante la prova è previsto un carico standard questo per rappresentare un carico tipico di servizio La presente norma non copre il rischio di danni prodotti da dilatazione termica o accorciamento di tubi e cavi a seguito di incendi o danneggiamenti delle tubazioni in sospensione La presente norma non sostituisce la EN 1366-1 per le condotte di ventilazione 45 / 2016-12-15 [Name of presentation] [forename surname]

EN 1366-5 ed. agosto 2010 Verifica delle temperature e posizionamento termocoppie: Si posizionano termocoppie per verificare la temperatura del condotto secondo uno schema indicato dalla norma Si posizionano termocoppie per misurare la temperatura dell‘aria all‘interno del condotto sia Ho che Vo. Queste sono molto importanti in quanto servono alla verifica dell‘integrità della costruzione T a 300 C Si posizionano termocoppie per verificare la temperatura della botola Si posizionano termocoppie sui dispositivi di sospensione, se questi sono protetti 47 / 2016-12-15 [Name of presentation] [forename surname]

EN 1366-5 ed. agosto 2010

EN 1366-5 ed. agosto 2010 Misurazioni e osservazioni con fuoco dall‘esterno: Individuare formazioni di crepe e aperture nel condotto Determinare il passaggio di fiamme o gas caldi con il metodo del tampone di cotone (passaggio del condotto attraverso parete o pavimento dalla parte esterna del forno) Osservare eventuale collasso del condotto anche se solo parziale Fine prova, quando una delle temocoppie all‘interno del condotto raggiunge i 300 C 49 / 2016-12-15 [Name of presentation] [forename surname]

EN 1366-5 ed. agosto 2010 Criteri di prestazione Integrità E Fine prova, quando una delle temocoppie all‘interno del condotto raggiunge : 300 C Isolamento I Temperatura registrata sulle lastre all‘esterno e in prossimità del passaggio di parete e/o solaio : 140 C di media 180 C di massima letto da qualsiasi termocoppia 50 / 2016-12-15 [Name of presentation] [forename surname]

A.3 Prodotti e sistemi per la protezione di parti o elementi portanti delle opere di costruzione ENV 13381 Pt x

PRODOTTI CHE CONTRIBUISCONO ALLA RESISTENZA AL FUOCO EN 13381 – Pt 1, 2; 3; 4; 5; 6; 7, 8 1 - Membrane protettive orizzontali (controsoffitti) 2 - Membrane protettive verticali 3 – Protezione ad elementi di calcestruzzo 4 - Protezione ad elementi di acciaio (passivi) Rivestimenti protettivi passivi: 5 – Protezione Protettivi ad elementi che noncompositi mutano ildiloro calcestruzzo/lastre stato fisico profilate di durante acciaio il riscaldamento e proteggono grazie alle loro caratteristiche termofisiche iniziali ed 6 – Protezione a colonne di acciaio riempite con all’acqua legatacave chimicamente. calcestruzzo Rivestimenti protettivi reattivi: 7 - Protezione applicata ad elementi distato legnofisico durante il Protettivi che mutano il loro riscaldamento allereattivi 8 – Protezione di struttureeinproteggono acciaio congrazie prodotti caratteristiche termofisiche dello stato variato, (pitture intumescenti) oltre agli effetti raffreddanti indotti dal cambiamento di stato e/o dalle reazioni chimiche

ACCIAIO Norme di qualificazione dei protettivi EN 13381-4 e EN 13381-8

EN/ENV 13381-4/8 (acciaio) Trovare una relazione (matematica o grafica) fra massività della struttura, spessore di protettivo e temperatura sull’acciaio, in funzione del tempo

Massività delle strutture (fattore di forma)

Fattore di massa Profilo robusto Bassa superficie esposta BASSO fattore di massa o massività Lento riscaldamento Profilo snello Alta superficie esposta ALTO fattore di massa o massività Veloce riscaldamento Temperaura acciaio non protetto massività 350 C 500 C 700 C 250 m-1 9 12 20 m-1 18 27 45 50 minuti

ENV 13381 Pt 4 - procedura di test test 1 Test su elementi caricati e non caricati Verifica della stickability (aderenza / coesione) Test elementi non caricati di diversa sezione test 2-3 Test su pilastro per verificare lo scivolamento Calcolo dei fattore correttivo K Ri-elaborazione dei dati calcolo Calcolo parametri termofisici/risultati (regressione lineare, grafico, λ variabile/fisso)

ENV 13381 Pt 4/8 - procedura di test test 1 Test su elementi caricati e non caricati Verifica della stickability (aderenza / coesione) Test elementi non caricati di diversa sezione test 2-3 Test su pilastro per verificare lo scivolamento Calcolo dei fattore correttivo K Ri-elaborazione dei dati calcolo Calcolo parametri termofisici/risultati (regressione lineare, grafico, λ variabile/fisso)

ENV 13381 Pt 4/8 - procedura di test test 1 Test su elementi caricati e non caricati Verifica della stickability (aderenza / coesione) Test elementi non caricati di diversa sezione test 2-3 Test su pilastro per verificare lo scivolamento Calcolo del fattore correttivo K Ri-elaborazione dei dati calcolo Calcolo parametri termofisici/risultati (regressione lineare, grafico, λ variabile/fisso)

Metodi di valutazione - EN 13381-4 Successivamente alle prove, il laboratorio provvede all’elaborazione dei risultati ottenuti nei test in, accordo con la tabella 6 della norma EN, di seguito riportata Metodo di valutazione annex massività spessore temperatura Critica λ variabile λ fisso Regressione lineare Metodo grafico F G H J -20% 50% -10% 10% -20% 20% -5% 5% -5% 5% 0% -0% 10% -0% 7,5% -0% 5% 0% -20% 50% 0%

Esempio: tabella spessori per lastra

Esempio

Lastre: possono essere applicate su profili H, I, T, L, C, strutture cave, ect)

Concludendo : Iter procedurale acciaio Fase 1 Fase 2 Fase 3 Calcolo temperatura critica (funzione del grado di utilizzo, del tipo di acciaio e/o della classe dell’acciaio, ecc Calcolo del fattore di forma (massività) della struttura in funzione del tipo di esposizione e di protezione (scatolare o perimetrale) Scelta dello spessore di protettivo in funzione della classe di resistenza al fuoco richiesta

Calcestruzzo

Effetto spalling Spalling: distacco di parti di calcestruzzo quando l’elemento è esposto ad alta temperatura, in funzione (pricipalmente) del contenuto di umidità, del gradiente termico, della porosità e delle tensioni interne

Programmi di calcolo: effetto spalling? Confronto fra simulazione e realtà Condizioni ambiente 200 100 40 20 furnace simulazione test

ENV 13381-3 (calcestruzzo) Trovare una relazione (matematica o grafica) fra spessore di protettivo ed incremento della temperatura all’interno del cls e sull’armatura in funzione del tempo.

Abachi prestazionali su CA/CAP i n t e r p o l a z i o n e C.2.4 The values of equivalent thickness can be plotted for each thickness of fire protection tested permitting interpolation of the result as a function of fire duration according to Figure C.8 Test su soletta Test su trave Spessore minimo Spessore minimo sticability Spessore massimo Spessore massimo Abaco prestazionale su pareti e solette Abaco prestazionale su travi e pilastri

Risultati ENV 13381-3 I risultati si possono esprimere come: Spessori di equivalenza (ad esempio: 14 mm di protettivo, per 60 min di esposizione, hanno un spessore equivalente di 58 mm) Fattori di equivalenza (ad esempio Feq 4,1 cioè 1 cm di protettivo corrisponde a 4,1 cm di cls per 60 minuti di esposizione)

Espressione dei risultati: spessore equivalente spessore provato (mm) spessore provato (mm) 60 min 90 min 120 min 180 min 14 58 60 58 50 fattore di equivalenza 4,14 4,29 4,14 3,57 36 85 85 85 85 fattore di equivalenza 2,36 2,36 2,36 2,36

Esempio applicativo Copriferro richiesto per R 120: 60 mm Copriferro esistente: 25 mm Calcestruzzo mancante: 35 mm Alternativa: protettivo con Feq 4,5 35/4,5 7,8 8 mm di protettivo

Concludendo: Iter procedurale: c.a. – c.a.p Fase 1 Fase 2 Fase 2 Calcolo del copriferro necessario a garantire la resistenza al fuoco richiesta (in funzione anche della temperatura critica dell’acciaio) Verifica del copriferro esistente (oppure ipotesi cautelative) Calcolo del copriferro mancante e dello spessore di protettivo da applicare (in funzione dello specifico fattore di equivalenza)

CERT REI 2012

Documenti necessari per CERT REI Rapporto di classificazione (valutazione) Classificazione (risultato o contributo) Indicazioni sul «prodotto» (ovvero sul sistema che è stato classificato). Campo di diretta applicazione (limiti di applicazione) Fascicolo Tecnico Campo di applicazione estesa DoP Usi previsti Prestazioni Durabilità Tipo di esposizione (esterno, interno, ecc.)

Grazie

Alla base della certificazione CERT REI Art. 2. Classificazione di resistenza al fuoco Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di prove, calcoli, confronti con tabelle.

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