La Ferrovia Per Casella Prosegue Il Suo Viaggio

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Associazione Amici Ferrovia Genova - Casella La ferrovia per Casella prosegue il suo Viaggio Andrea Martinelli Sant’Olcese (GE), 18.04.2015 1

La storia della FGC

Storia della FGC: le origini Sin dalla fine del XIX secolo si inizia a pensare ad un collegamento ferroviario alternativo a quello dei Giovi, che colleghi il porto di Genova con l’Emilia. Innumerevoli sono i progetti e le idee presentate; all’inizio del 1900 il dibattito è tra un collegamento Genova – Piacenza e uno Genova – Borgotaro. Si tratta di linee veloci pensate per le comunicazioni a lunga distanza. In questo scenario s’inserisce la Società Anonima Ferrovie Elettriche Liguri che si pone l’obiettivo di realizzare una rete complementare a scartamento ridotto per servire tutti i centri abitati e portare sviluppo economico. La Genova – Casella è solo il primo elemento di questa rete e il suo scopo è quello di meglio collegare le località di villeggiatura dell’entroterra genovese. 3

Storia della FGC: le origini Coll. Andrea Martinelli 4

La storia della FGC: i lavori 1908: la S.A.F.E.L. richiede la concessione per la Genova – Casella. 17 giugno 1915: la S.A.F.E.L. ottiene la concessione. 28 Febbraio 1921: firma della convenzione definitiva tra Governo e S.A.F.E.L. 20 giugno 1921: posa della prima pietra. I lavori relativi alle opere civili sono affidati al Consorzio Cooperative Liguri di Produzione e Lavoro tra Combattenti. 5

La storia della FGC: i lavori (II) Esecuzione dei lavori complicata: lato Genova è istallata teleferica di 1200m di lunghezza per trasportare i materiali da costruzione dalla Valle del Bisagno sino a 450m di altezza distribuiti mediante scivoli guidati (2 funi portanti ed una traente) ai vari cantieri. Frantumatrici elettriche ed a benzina per produrre sul posto la sabbia per il cemento. Coll. Andrea Martinelli Coll. Andrea Martinelli

La storia della FGC: i lavori (III) Settembre 1924: la Società Elettrica Nazionale, vince l’appalto per la posa dell’armamento, la fornitura del materiale rotabile e l’elettrificazione della linea Difficoltà economiche rallentano l’esecuzione delle opere: posa dell’armamento inizia solo nel 1926 ma subito sospesa. Nel 1927 la S.E.N. subentra anche nei lavori di ultimazione delle opere civili residue: viadotti Cicala e Puin, Galleria Puin, ponte tra le due gallerie Fontanassa.

La storia della FGC: i lavori (IV) 2 ottobre 1928: circola il primo treno a trazione elettrica sulla linea, ma difficoltà economiche bloccano nuovamente i lavori. 1 settembre 1929: la ferrovia inizia il servizio di trasporto pubblico Foto Breda Foto Breda

La Storia della FGC: i primi anni di esercizio Durante i primi anni di esercizio numerosi gestori si susseguono: a fronte di entrate più o meno costanti che garantirebbero una certa stabilità economica, pesa la pesante situazione debitoria pregressa verso la Breda e la Banca Nazionale del Lavoro. Foto Breda La situazione si stabilizza soltanto verso la fine degli anni 30 con il passaggio sotto il controllo delle Autolinee Lazzi. Durante la II Guerra Mondiale la FGC conosce il suo massimo storico di utilizzo. Foto Breda

La storia della FGC: i primi mezzi La dotazione originale prevede 3 locomotori (dotati di recupero dell’energia in frenata, un sistema sperimentale) e 7 carrozze parco mezzi insufficiente ed oneroso sin da subito. Entro il 1933 vengono acquistate 4 carrozze tramviarie ex-ATM Milano e 2 entrano in servizio si possono avere 3 composizioni omogenee da 3 carrozze loco ognuna. Nel 1937 un gravissimo incidente mette fuori uso 2 locomotori Nel 1939 entrano in servizio 3 tram provenienti da Montebelluna: un convertitore permette loro di funzionare sotto l’AT della FGC. Nel 1942 entra in servizio uno dei locomotori danneggiati ricostruito come elettromotrice con posti a sedere.

La Storia della FGC: il dopoguerra 17 Maggio 1949: il Ministero decreta la sospensione dell’esercizio perché mancano le condizioni di sicurezza. Il concessionario non è in grado di provvedere La linea passa in Gestione Commissariale Governativa. Nel 1953 viene realizzato il prolungamento verso Casella Paese, in sede promiscua.

La Storia della FGC: gli anni del boom Durante gli anni ‘60, la FGC rischia di scomparire, ma resiste ed accoglie numerosi rotabili provenienti da reti nel frattempo cancellate. Determinante anche il traffico merci verso Genova. Negli anni ‘70: La linea è seriamente colpita dall’alluvione del 1970 ma poi ripristinata; Nel 1974, a seguito di un tragico deragliamento determinato dalle condizioni di degrado dell’armamento, viene posta sotto sequestro dalla Magistratura Riaprirà dopo qualche mese e con l’avvio dei lavori di rinnovo Nel 1975 alcuni “visionari” cominciano ad ipotizzare un uso anche turistico della Ferrovia. S’inizia col proporre un treno storico

La storia della FGC: Gli anni “da bere” La Legge 298 del 1978 stanzia fondi per l’ammodernamento delle ferrovie in concessione: Si eseguono lavori di consolidamento infrastrutturale (demolita persino una galleria!) e brevi rettifiche Si realizza il prolungamento la sede propria a Casella, con il nuovo ponte sullo Scrivia Si ordinano nuove motrici e si ricostruiscono tutte le vetture (tranne 3 assegnate al treno storico) Si rifà la linea aerea di alimentazione e la relativa SSE. Negli anni 90 la FGC diventa una attrazione turistica a tutti gli effetti, sponsorizzata ed apprezzata in tutta Italia ma anche all’estero. Il suo “treno storico” è ormai diventato un simbolo.

La Storia della FGC: gli anni che tutti conosciamo La legge Bassanini del 1997 trasferisce, previa una fase transitoria di affidamento alla F.S., la competenza e la proprietà della FGC alla Regione Liguria. Dal 2002 al 2010 la FGC è gestita da una SRL a controllo regionale: in quel periodo emergono le conseguenze delle scelte operate nel decennio precedente. Dal 2010, a seguito da gara pubblica, la Gestione della FGC passa ad AMT.

Quello che abbiamo perso Qualche esempio e molti rimpianti

Quello che abbiamo perso: la P.S.Giorgio-Fermo-Amandola Ferrovia di montagna capace coniugare rispetto ambientale ed architettonico, nata nel 1908 e chiusa nel 1956.

Quello che abbiamo perso: la P.S.Giorgio-Fermo-Amandola I locomotori, numerati 30-34, erano gemelli del “nostro” 29 mentre le elettromotrici avevano numerazione 21-23.

Quello che abbiamo perso: la Spoleto-Norcia Spettacolare ferrovia appenninica con tracciato mozzafiato nata nel 1926 e chiusa nel 1968

Quello che abbiamo perso: la Spoleto-Norcia Alcuni dei rotabili, alla chiusura, saranno ereditati proprio dalla FGC.

Quello che abbiamo perso: la Sangritana Mitica ferrovia appenninica che attraversava un parco nazionale, aperta nel 1912 e chiusa per tratte, l’ultima nel 2007.

Quello che abbiamo perso: la Sangritana L’unica tratta oggi in esercizio è un percorso moderno di 9km che nulla ha a che fare col pre-esistente e la cui utilità è ogni giorno messa alla prova.

Quello che abbiamo

La parola alle immagini (I)

La parola alle immagini (II)

La parola alle immagini (III) Foto Andrea Martinelli

La parola alle immagini (IV)

La parola alle immagini (V)

La parola alle immagini (VI)

La parola alle immagini (VII)

La parola alle immagini (VIII)

La parola alle immagini (IX)

La parola alle immagini (X)

Quello che abbiamo: La locomotiva elettrica più antica d’Italia (I) Costruita nel 1924 a Vado Ligure e parte di un lotto di 14 locomotive per la F.A.A. destinate alla rete Sangritana (Abruzzo) Trasferita a Genova, dove ha preso servizio il 17 Aprile 1962 Si tratta di uno dei primissimi locomotori a corrente continua costruito in Italia, l’unico ancora funzionate. Conserva la maggior parte degli apparati elettro-pneumatici originali. Foto Andrea Martinelli

Quello che abbiamo: La locomotiva elettrica più antica d’Italia (II) Importantissime le soluzioni tecniche impiegate per la prima volta in questo mezzo che sono alla base di un cammino che porterà alle produzioni su larga scala dei locomotori FS. Interessante esempio anche di ricercatezza stilistica e di un gusto estetico che non era solo legato alla funzionalità del prodotto. un monumento “viaggiante” (da 90 anni) alle capacità dell’industria manifatturiera italiana Foto Andrea Martinelli

Quello che abbiamo: La locomotiva elettrica più antica d’Italia (III) Coll. Andrea Martinelli

Quello che abbiamo: La locomotiva elettrica più antica d’Italia (IV) Coll. Andrea Martinelli

Quello che abbiamo: un parco di mezzi storico da fare invidia a molti (I) Due elettromotrici TIBB-C&T del 1929, A1 (alterata nell’aspetto esteriore) ed A2 (in restauro storico), provenienti dalla Val di Fiemme (BZ) e simbolo della trazione elettrica sulle linee secondarie a scartamento ridotto Sono le uniche funzionanti sono una “leggenda”

Quello che abbiamo: un parco di mezzi storico da fare invidia a molti (II) Due esemplari (A5 funzionante, A6 bisognosa di interventi) di elettromotrici anni 60, come indicano le caratteristiche forme curvilinee. un altro “mito” proveniente dalla Ferrovia Spoleto-Norcia!

Quello che abbiamo: un parco di mezzi storico da fare invidia a molti (III) Un locomotore tedesco (D1, costruito nel 1964) di valore storico appena restaurato e che è molto amato in patria

Quello che abbiamo: un parco di mezzi storico da fare invidia a molti (IV) Un treno storico fra i primi ad essere nati in Italia . comprensivo anche di carrozza bar!!!

Come possiamo sfruttarlo? Qualche sguardo su cosa succede là fuori

Come possiamo sfruttarlo? Le Train des Pignes Sulla Nizza – Digne (ferrovia di montagna a scartamento metrico), per tutta l'estate (giugno-settembre), ogni domenica, nella tratta centrale della linea si effettua un servizio turistico regolare a vapore Il servizio è curato sin dal 1980 dal Groupe d’Etude pour les Chemins de fer de Provence (GECP), una associazione di una cinquantina di appassionati/volontari (ci sono anche 2 italiani di CN )

Come possiamo sfruttarlo? Le Train des Pignes (II) Nonostante sia un servizio consolidato e ripetuto da ormai 35 anni, ogni treno porta circa 170 persone Possibile grazie ad una sistematica promozione sul territorio Dal 2014, nel mese di Agosto i treni speciali si effettuano anche il venerdì per intercettare croceristi e turisti settimanali che pernottano nei “residence”.

Come possiamo sfruttarlo? Il treno dei sapori Sulla Ferrovia Brescia – Iseo ogni anno si svolge un treno speciale con materiale anni 60 e trazione diesel Il convoglio, composto da una carrozza bar, accompagna i turisti prenotati alla scoperta delle peculiarità enogastronomie del territorio, con visite ad cantine e ristoranti E’ un interessante esempio di come la valorizzazione della Ferrovia sia anche valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti, in modo sostenibile.

Come possiamo sfruttarlo? La lezione di San Marino La Ferrovia Rimini – San Marino, simile alla FGC, è andata completamente distrutta nel bombardamento alleato del 26 giugno 1944 All’epoca alcuni rotabili furono riparati nella galleria Montale e lì rimasero sino ad oggi, in lenta autodistruzione. San Marino scelse di non ricostruire più la sua ferrovia, barattandola con una superstrada ed una emittente televisiva. Era la modernità

Come possiamo sfruttarlo? La lezione di San Marino (II) Nel 2010 una mutata consapevolezza verso la Ferrovia porta alla decisione di recuperare i rotabili abbandonati da decenni entro la galleria Montale. L'AB 03 è magnificamente restaurata tra il 2011 e il 2015 per essere adibita ad un servizio turistico sul tratto (per ora di 800m) recuperato contestualmente a San Marino. Ma si pensa a nuove espansioni .

Come possiamo sfruttarlo? Kirnitzschtalbahn Tranvia elettrica interurbana di 8,3 km a scartamento metrico, che. parte nel nulla e arriva nel nulla! La linea è un punto di partenza per numerose escursioni pedonali nei boschi. I convogli, con frequenza di 30 minuti, viaggiavano al completo e con gente in piedi, scaricando anche qui a destinazione schiere di turisti.

La FGC Oggi

La FGC Oggi: gli investimenti di Regione Liguria Regione Liguria, proprietario della FGC, negli ultimi 10 anni ha investito diversi milioni per la FGC (alcuni interventi sono ancora in corso, altri in via di ultimazione ed altri ultimati): Nuova officina di manutenzione rotabili a Casella Acquisto nuovo treno Rinnovo armamento ferroviario ( 12km e diversi piazzali) Restauro materiale rotabile esistente Rifacimento SottoStazione Elettrica a Vicomorasso Vari interventi alle infrastrutture ed alle opere civili Scegliere un uso non ferroviario della FGC oggi significherebbe, oltre al resto, buttare via quanto investito prima di traguardare alcun risultato.

La FGC oggi: il sussidio per l’esercizio Tutto il TPL al mondo è sussidiato mediante fondi pubblici Non esiste ferrovia in Italia (AV compresa) che si «ripaghi da sola». Anche la FGC riceve un sussidio da parte di Regione Liguria per l’esercizio corrente. Il sussidio per l’esercizio di una ferrovia anche turistica NON è una spesa improduttiva: Serve per offrire un servizio al Cittadino Nel caso di realtà turistiche, per 1 euro speso a favore della Ferrovia se ne generano da 2 a 3 a beneficio dell’economia locale. 50

La FGC oggi: il panorama prima dell’alluvione Necessità imposta dal Ministero di eseguire lavori di adeguamento/messa in sicurezza dei ponti in travata metallica di Crocetta e Fontanassa. Necessità di eseguire il rinnovo di alcune tratte di binario (Casella, Vicomorasso, Cappuccio) Necessità di eseguire la revisione ventennale della linea elettrica di alimentazione Altri interventi minori Prolungato fermo dell’impianto determinato da ritardi dovuti agli appalti, soprattutto quello per i ponti dove le imprese vincitrici rinunciano dopo aver offerto cospicui ribassi. 51

La FGC oggi: il post alluvione 2014 Quasi tutta la linea ha subito danni, di entità medio/bassa, ma che la rendono impraticabile. E’ impossibile rifornire/raggiungere i cantieri già appalti/avviati Si palesano grosse difficoltà logistiche. E’ necessario eseguire alcuni consolidamenti di frane e smottamenti per poter finalmente far ripartire i cantieri già programmati. Si deve anche ripristinare la sede laddove è stata dilavata dagli elementi atmosferici. 52

La FGC oggi: la strada verso la riapertura Rinnovo armamento Casella, Vico e Cappuccio Pulizia Rio Zucalo Consolidamento sede S. Consolidamento Ripristino Pantaleo sede Niusci armamento Restauro travata metallica Crocetta Rifacimento Rete para- ponte massi a Fontanassa Molinetti Frana zona Rovena ed altre frane minori Revisione linea aerea

La FGC Oggi: gli altri interventi Restauro storico elettromotrice A2 ex F.E.V.F. (C&T – TIBB, 1929). Revisione straordinaria e ripristino elettromotrice A12 (FIREMA, 1997) ferma dopo guasto grave. Nuova officina manutenzione rotabili a Casella. Restauro carrozza C101. Nuovo tram-treno fornito da AnsaldoBreda. Consolidamento Valle Ombrosa. 54

La FGC Oggi: il programma della A.A.F.G.C. Eventi speciali connessi alla Ferrovia di forte richiamo, come mostre fotografiche o modellistiche, eventi culturali, convogli speciali o a tema storico. Interventi di restauro in modo diretto sui rotabili, mediate ripristino del decoro esterno (pulizia dai “graffiti” ed eventuale riverniciatura) Convenzione con AMT, mediata da altre realtà italiane, in corso di definizione. Interventi di ripristino di targhe delle gallerie. Pubblicazioni editoriali inerenti la FGC e/o i suoi mezzi. Collaborazione con le iniziative nate sul Territorio per promuovere e valorizzare la FGC ed i suoi mezzi.

La FGC oggi: le sinergie Il 10 Aprile 2015 nasce un tavolo riconosciuto e qualificato per discussioni, proposte e progetti intorno alla Ferrovia Genova Casella ed alla sua valorizzazione che coinvolge enti locali, cittadini ed associazioni. Un primo passo verso un processo di valorizzazione di questa preziosa risorsa coinvolgente anche il territorio che non deve restare un esempio isolato e non deve interrompersi senza portare dei risultati concreti. 56

Conclusione 57

Conclusione La FGC oggi rappresenta un patrimonio storico-culturale che ormai è unico nel panorama Italiano, quindi prezioso e da preservare e valorizzare con cura. La Ferrovia è una modalità di trasporto sostenibile verso l’entroterra che permette, più, di ogni altro mezzo, di apprezzare la bellezza e la particolarità dei territori attraversati. Il Trenino, se ben sfruttato, può essere il volano dell’economia delle tre valli attraversate. Negli ultimi anni sono stati fatti numerosi investimenti su questa infrastruttura di trasporto che in caso di uso «non più ferroviario» della stessa andrebbero sprecati. 58

Conclusione Perché se di tutto questo restasse solo il ricordo (ed i soldi spesi) sarebbe una sconfitta per tutti! 59

Si realizza il prolungamento la sede propria a Casella, con il nuovo ponte sullo Scrivia Si ordinano nuove motrici e si ricostruiscono tutte le vetture (tranne 3 assegnate al treno storico) Si rifà la linea aerea di alimentazione e la relativa SSE. Negli anni 90 la FGC diventa una attrazione turistica a

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