Apparecchi Di Sollevamento

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Apparecchi di sollevamentodossierA cura di Emilio Tremolada – Funzionario Tecnico Area Normazione UNIFin dall’età della pietra, e proseguendo neltempo nelle varie ere, gli Egizi, i Greci, i Romani,nel Medioevo, e via via fino ai giorni d’oggi,l’uomo si è sempre servito degli apparecchi disollevamento per riuscire a sollevare in modosemplice e senza far fatica oggetti che sonomolto più pesanti di lui. Vi siete mai chiestiperché e come “la gru ci tira su”? Questo dossiersugli “Apparecchi di sollevamento” è statocreato e voluto appositamente per approfondiretutto il lavoro che c’è dietro la progettazione,la costruzione e la manutenzione di una gru edei suoi accessori per garantirne la sicurezzadegli operatori e di chi le sta attorno durantela sua attività e nel suo ciclo di vita tenendoconto della funzionalità e considerando i rischidovuti alle intemperie e all’efficienza dei suoicomponenti col passare del tempo. Non tuttisono a conoscenza di quanto importante sia ilcollegamento che c’è tra gli apparecchi disollevamento e la normativa tecnica per farein modo che grazie all’applicazione delle norme,i prodotti che costituiscono gli apparecchi disollevamento possano essere più sicuri egarantire nel tempo la qualità dei loro componenti.La Commissione Tecnica UNI/CT 5 Apparecchidi sollevamento che è stata appositamentecostituita per seguire l’attività normativa a livelloNazionale Italiano UNI, Europeo CEN e MondialeISO ed è il corrispondente gruppo Italiano delCEN/TC 147 Cranes-Safety, del CEN/TC 168 Chains,ropes, webbing, slings and accessories - Safety,del CEN/TC 98 Lifting platforms, dell’ISO/TC 96Cranes, dell’ISO/TC 111 Round steel link chains,chain slings, components and accessories,dell’ISO/TC 214 Elevating work platforms.La UNI/CT 5 è composta da più di 50 esperti chesono i rappresentanti di società produttrici eutilizzatrici di gru, di apparecchi di sollevamentoe dei loro accessori, ma composta anche darappresentanti di INAIL, ASL, Associazione dicategoria, Liberi professionisti, Organismi notificati,CUNA, e altri organismi interessati e competentinell’argomento, riuniti in UNI con lo scopo divotare, recepire, adottare, pubblicare, le normeUNI, CEN, ISO.La Commissione, seguendo le regole del CEN,ha il compito di recepire in inglese come daregolamento tutte le norme EN e valutare di voltain volta quali far tradurre in italiano. In riferimentoal fatto che le macchine afferenti alla CT 5 risultanosoggette a verifiche obbligatorie in relazione alcomma 11 Art. 71 del D.LgS 81/2008 tutte le normeCEN armonizzate sono tradotte in italiano. Inoltre,sempre seguendo le regole del CEN, la CT 5adotta le norme ISO se non c’è una norma europeacorrispondente. Adotta altresì le norme ISO chevengono richiamate in una norma CEN armonizzata.Non adotta invece le norme ISO qualora sullostesso argomento esistano già norme CENpubblicate.Si deve far presente e ricordare che la possibilitàdi partecipazione ai lavori di normazione dellaCommissione UNI CT 5 e ai suoi Gruppi di lavoroè aperta a tutti i rappresentanti di società associateall’UNI che ne facciano richiesta.Di seguito è riportata l’attuale struttura dellaCommissione:STRUTTURA UNI CT 005 APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO E RELATIVI ACCESSORIUNI/CT 005/GL 01Gru per autocarro (misto Apparecchi di sollevamento e relativi accessori/CUNA)UNI/CT 005/GL 02Apparecchi ed organi di sollevamento e relativi accessoriUNI/CT 005/GL 03Piattaforme di lavoro elevabiliUNI/CT 005/GL 04Catene, funi, funi tessili, cinghie e loro accessoriUNI/CT 005/GL 06Sollevatori per veicoli (misto Apparecchi di sollevamento e relativi accessori/CUNA)U&C n 4 aprile 201719

Per omologazione di un prodotto industriale s’intendela procedura tecnico-amministrativa con la qualeviene provata e certificata la rispondenza del tipoo del prototipo di prodotto prima della riproduzionee immissione sul mercato, a specifici requisiti tecniciprefissati ai sensi e per i fini di prevenzione, nonchéanche ai fini della qualità dei prodotti. Ancora inquesta fase la rispondenza ai requisiti tecnici diuna norma tecnica vigente era condizione perl’accettazione del prodotto e quindi la normativasia italiana che internazionale a riguardo eranopatrimonio imprescindibile dei progettisti e delleautorità di controllo.loro applicazione non è obbligatoria. Tuttavia,quando vengono pubblicati sulla Gazzetta ufficialedell’Unione europea i riferimenti delle normearmonizzate, l’applicazione delle specifiche inesse riportate conferisce la presunzione diconformità ai requisiti essenziali di sicurezza edi tutela della salute. Inoltre, le norme armonizzatedanno, al momento dell’immissione sul mercatodel prodotto, l’indicazione sullo stato dell’arteda considerare nell’applicazione dei requisitiessenziali di sicurezza e di tutela della salute dicui all’allegato I della Direttiva. E’ da ricordareinoltre che Commissione ha rimesso il mandaton. M/396 al CEN e al CENELEC per l’aggiornamentodelle norme armonizzate esistenti sulle macchinealla luce della direttiva 2006/42/CE e lo sviluppodi nuove norme necessarie all’armonizzazione.In sintesi, con l'avvento del “nuovo approccio”le norme europee, che comunque presuppongonol'esistenza di un “mandato” della Commissione,sono emanate dalle organizzazioni europee dinormazione e una volta pubblicate conferisconola “presunzione di conformità” ai requisitiessenziali fissati dalle Direttive.L’entrata in vigore del D.P.R. 459/96 di recepimentodella cosiddetta “Direttiva Macchine”(98/37/CE) harivoluzionato per gli apparecchi di sollevamento ilprecedente sistema d’immissione sul mercato,sostituendo alla procedura “omologativa”, quella“certificativa”. Allo scopo di rimuovere le barrieretecniche e perseguire l'armonizzazione legislativatre i vari Stati, l’Unione Europea ricorre allo strumentodelle Direttive di prodotto per fissare i cosiddetti“requisiti essenziali”, ovvero quelli imprescindibililegati alla sicurezza e alla salute dei cittadini o adaltre esigenze di carattere collettivo, requisiti a cuisi devono obbligato riamente conformare tutti iprodotti immessi sul mercato per poter liberamentecircolare sul territorio europeo. Questa strategiadel “libero mercato” si è potuta perseguire soloperché accompagnata da una politica coerente inmateria di normazione tecnica. Se le Direttive hannoil compito di fissare i requisiti essenziali, è compitodelle norme, a supporto di tali Direttive,indicare ilpercorso per il soddisfacimento di tali requisiti. E’questo lo scopo delle cosiddette norme tecni che“armonizzate”, elaborate a livello europeo dal CENe dal CENELEC su esplicito incarico della CommissioneEuropea e riportate in appositi elenchi periodicamenteaggiornati nella Gazzetta Ufficiale Europea. Si trattadi norme che pur mantenendo un profilo volontariorappresentano una guida e un riferimento per ilmondo delle imprese, nonché uno strumentofacilitatore per chi deve operare i necessari controlli.Da un punto di vista pratico le conseguenze diquesta impostazione, che coniuga legislazione enormazione a livello europeo, risultano di estremaimportanza. Per diverse tipologie di prodotto, chiproduce secondo le norme armonizzate può contaresulla “presunzione di conformità” ai requisitiessenziali fissati dalla Direttiva Comunitaria.La direttiva 2006/42/CE (Nuova Direttiva Macchine)ribadisce, sia nell’articolato che nei considerando,che le norme armonizzate emanate da CENforniscono soluzioni tecniche dettagliate persoddisfare i requisiti essenziali di sicurezza e ditutela della salute e che sono strumenti essenzialiper l’applicazione della direttiva macchine. LaL’attuale sistema normativo europeo si rappresentaquindi sempre più come strumento di utilitàbasilare per accompagnare le impresenell’immissione dei prodotti sul mercato inparticolare per gli apparecchi di sollevamentoche in tutta Europa risultano essere macchineassoggettate a particolari controlli e verifichedi sicurezza in riferimenti agli specifici rischi.A questo punto va messo in risalto l’enormesforzo produttivo sia quantitativo che qualitativoriguardo alle norme di progettazione che contutta la serie EN 13001 vuole creare uno strumentonormativo che indipendentemente dagli Eurocodici,specifichi principi e requisiti di progettazioneper evitare rischi meccanici e dare un metododi verifica di tali requisiti per le gru e i relativiaccessori.Ma la normazione non è solo quella europea.L’UNI rappresenta l’Italia presso le organizzazionidi normazione europea (CEN) e mondiale (ISO)e così la commissione CT 005 (Apparecchi disollevamento e relativi accessori) è presentecon propri rappresentanti, oltre che nei gruppidi lavoro CEN anche in quelli ISO.Mentre le norme CEN armonizzate indirizzanoquindi all’assolvimento dei requisiti essenzialidi sicurezza in fase di fabbricazione del prodotto,le norme ISO sono oggi essenziali per l’utilizzatoreai fini della corretta effettuazione dei controlli,della manutenzione, e anche per la formazionedegli addetti.La legislazione nazionale applicabile alla sicurezzasui luoghi di lavoro (D.Lgs 81/2008 e s.m.i.)frequentemente riporta il riferimento all’applicazionedi norme di buona tecnica ai fini dell’assolvimentodei requisiti di sicurezza non solo costruttivi, maanche gestionali degli apparecchi di sollevamento(si veda ad esempio quanto riportato nell’art. 71riguardo a manutenzione e controlli o nell’All,VI del citato Decreto riguardo all’uso delleattrezzature di lavoro che servono a sollevaree movimentare carichi).Riguardo proprio agli aspetti relativi alle ispezioni,alla manutenzione alla formazione e qualificazioneApparecchi di sollevamentodossierL’evoluzione della legislazione edella normativa tecnica del settoredegli apparecchi di sollevamentoIl fatto che da sempre gli apparecchi di sollevamentosiano stati di ausilio per le attività umane cherichiedevano in genere notevole dispendio di energia,come le costruzioni, l’agricoltura e in generale ilcarico e lo scarico di materiali da mezzi di trasporto,ha rappresentato lo stimolo per adeguare la tecnicadi sollevamento alle necessità operative più evolute.Gli stessi architetti e ingegneri progettavano, insiemealle costruzioni, i sistemi di sollevamento funzionalialla realizzazione delle loro opere. Nell’era industriale,insieme all’unificazione dei sistemi produttivi e ditrasporto si è ravvisata anche l’esigenza di unificaregli stessi sistemi di sollevamento.Nel settore degli apparecchi di sollevamento dasempre la normativa tecnica ha rappresentatoanche la base per la progettazione in sicurezzadelle gru e delle piattaforme di sollevamento e ilriferimento costante, oltre che per progettisti e icostruttori, per tutta la filiera dei soggetti coinvoltinell’utilizzazione di tali attrezzature di lavoro.In Italia, in similitudine a quanto avveniva anche alivello internazionale, dal 1955 con il DPR 547 (e poisecondo le modalità indicate nel DM 12/9/59) gliapparecchi di sollevamento sono stati sottoposti averifiche obbligatorie per accertarne lo stato diefficienza ai fini della sicurezza.Dal 1976 poi le gru erano anche assoggettate acontrollo preliminare della documentazioneprogettuale da parte di un organo tecnico (ENPI).Procedura questa consistente, in base alla Circolare77/76 del Ministero del Lavoro e della PrevidenzaSociale, nell’esame della documentazione progettualedella gru prima della messa in servizio. Ai finidell’approvazione del progetto, era basilare laverifica della conformità ai requisiti della normatecnica adottata dal costruttore.Sin da allora iniziò un virtuoso scambio di esperienzetra Costruttori e Organismo di controllo sulla baseanche della partecipazione all’elaborazione normativanazionale di settore; si vedano infatti tutta una seriedi norme CNR UNI redatte a riguardo.Successivamente, nel 1982 in base al D.L. n. 390/1982,veniva attribuita all'ISPESL, la funzione statale diomologazione dei prodotti industriali ai sensi dellalegge 23 dicembre 1978, n. 833, nonché il controllodi conformità dei prodotti industriali di serie al tipoomologato.20U&C n 4 aprile 2017

particolare per le microimprese e le PMI diaumentare le conoscenze tecniche e fareinnovazione, ampliare il proprio mercato, e ancherispettare più facilmente gli obblighi di leggeavvalendosi dello stato dell’arte più evoluto.Roberto CianottiPresidente commissione UNI CT 5 Apparecchidi sollevamento e relativi accessoriNORME UNI EN E UNI EN ISO ARMONIZZATE ALLA DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE*Numero NormaRecepimento o AdozioneTitoloUNI EN 13001-3-5:2016EN 13001-3-5:2016Apparecchi di sollevamento - Criteri generali per il progetto - Parte 3-5: Stati limite e verificadell'idoneità di ganci di sollevamento fucinatiUNI EN 13135:2013EN 13135:2013Apparecchi di sollevamento - Sicurezza - Progettazione - Requisiti per l'attrezzaturaUNI EN 13155:2009EN 13155:2003 A2:2009Apparecchi di sollevamento - Sicurezza - Attrezzature amovibili di presa del caricoUNI EN 13157:2009EN 13157:2004 A1:2009Apparecchi di sollevamento - Sicurezza - Apparecchi di sollevamento azionati a manoUNI EN 13411-1:2009EN 13411-1:2002 A1:2008Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 1: Radance per brache a fune di acciaioUNI EN 13411-2:2009EN 13411-2:2001 A1:2008Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 2: Impalmatura delle asole per brache a funeUNI EN 13411-3:2009EN 13411-3:2004 A1:2008Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 3: FerruleUNI EN 13411-4:2011EN 13411-4:2011Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 4: Capocorda con metallo fuso o resinaUNI EN 13411-5:2009EN 13411-5:2003 A1:2008Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 5: Morsetti per funiUNI EN 13411-6:2009EN 13411-6:2004 A1:2008Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 6: Capicorda asimmetrici a cuneoUNI EN 13411-7:2009EN 13411-7:2006 A1:2008Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 7: Capicorda simmetrici a cuneoUNI EN 13411-8:2011EN 13411-8:2011Estremità per funi di acciaio - Sicurezza - Parte 8: Terminali a pressare e pressaturaUNI EN 13414-1:2009EN 13414-1:2003 A2:2008Brache a fune di acciaio - Sicurezza - Parte 1: Brache per usi generali nel sollevamentoUNI EN 13414-2:2009EN 13414-2:2003 A2:2008Brache a fune di acciaio - Sicurezza - Parte 2: Linee guida per l'uso e la manutenzione che devonoessere fornite dal fabbricanteUNI EN 13414-3:2009EN 13414-3:2003 A1:2008Brache a fune di acciaio - Sicurezza - Parte 3: Brache ad anello e brache piatteUNI EN 13557:2008EN 13557:2003 A2:2008Apparecchi di sollevamento - Comandi e stazioni di comandoUNI EN 13586:2008EN 13586:2004 A1:2008Apparecchi di sollevamento - AccessiUNI EN 13852-1:2013EN 13852-1:2013Apparecchi di sollevamento - Gru per l'utilizzo in mare aperto - Parte 1: Gru per l'utilizzo in mareaperto per impieghi generaliUNI EN 13889:2009EN 13889:2003 A1:2008Grilli fucinati di acciaio per sollevamento - Grilli diritti e a lira - Grado 6: SicurezzaUNI EN 14010:2009EN 14010:2003 A1:2009Sicurezza del macchinario - Attrezzatura per i parcheggi automatici per veicoli a motore - Requisiti disicurezza e di compatibilità elettromagnetica (EMC) per le fasi di progettazione, fabbricazione,montaggio e messa in servizioUNI EN 14238:2009EN 14238:2004 A1:2009Apparecchi di sollevamento - Dispositivi controllati manualmente per la manipolazione dei carichiUNI EN 14439:2009EN 14439:2006 A2:2009Apparecchi di sollevamento - Sicurezza - Gru a torreUNI EN 14492-1:2009EN 14492-1:2006 A1:2009Apparecchi di sollevamento - Argani e paranchi motorizzati - Parte 1: Argani motorizzatiUNI EN 14492-2:2009EN 14492-2:2006 A1:2009Apparecchi di sollevamento - Argani e paranchi motorizzati - Parte 2: Paranchi motorizzatiUNI EN 14502-2:2008EN 14502-2:2005 A1:2008Apparecchi di sollevamento - Attrezzatura per il sollevamento di persone – Parte 2: Stazioni dicomando elevabiliUNI EN 14985:2012EN 14985:2012Apparecchi di sollevamento - Gru a braccio rotanteUNI EN 15011:2014EN 15011:2011 A1:2014Apparecchi di sollevamento - Gru a ponte e gru a cavallettoUNI EN 15056:2009EN 15056:2006 A1:2009Apparecchi di sollevamento - Requisiti per spreader per containerUNI EN ISO 3266:2016ISO 3266:2010/Amd 1:2015Golfari di acciaio fucinati di grado 4 per impiego generale di sollevamentoU&C n 4 aprile 201721dossierDa notare che vi sono norme ISO di settore chesono di ausilio fondamentale per uniformare irapporti tra costruttori e utilizzatori come lenorme gestionali, quelle relative alla formazionedegli addetti alle gru (es. serie ISO 9926) e allemetodologie di controllo (es. serie ISO 9927 eISO 4309) e manutenzione (es. ISO 23815 per legru e ISO 18893 per le PLE). Particolare interesse,riguardo ad un corretto e trasparente rapportotra fabbricanti e utilizzatori di apparecchi disollevamento, riveste la serie ISO 9374 cheintende specificare le informazioni che sidovrebbero scambiare l'acquirente al momentodell'ordine di una gru, e un produttore quandopartecipa ad una gara o quando forniscedirettamente una gru. Di qui la grande importanzache va assumendo in questa fase non solo lanormativa CEN armonizzata, ma anche la normativainternazionale ISO come indirizzo evolutodell’avanzamento dello stato dell’arte relativoper l’uso sicuro delle gru.Per le imprese l’uso delle norme permette diridurre i costi, aumentare la qualità, la sicurezzae minimizzare l’impatto sull’ambiente, avererapporti più chiari con fornitori e clienti, e inApparecchi di sollevamentodegli operatori le norme ISO stanno sviluppandoultimamente una gran mole di lavoro assumendoun ruolo guida qualificato per gli indirizzi gestionalisecondo lo stato dell’arte più evoluto.Le stesse norme armonizzate fanno spessoesplicito riferimento, rendendole pertanto cogentiai fini dell’armonizzazione, alle ISO nei capitoliriguardanti le istruzioni da fornire nel manualeutente per gli adempimenti connessi ad esempioai criteri di scarto delle funi, alle tolleranze dellevie di corsa, alla vita residua dell’apparecchioe a molti altri aspetti gestionali e formativi ditutto il personale addetto al servizio degliapparecchi di sollevamento.Lo sviluppo dello specifico settore normativoCEN e ISO non ha ancora un’elaborazione comunecompleta nello spirito del “Vienna agreement”,ma in quasi tutte le norme per particolare tipodi apparecchio di sollevamento si fa riferimentocogente per l’interfacciamento uomo-macchinaanche alle norme ISO che forniscono i criteriprogettuali per la componentistica, come adesempio per le cabine di gru, o per la disposizionedei comandi, o per la valutazione dell’esposizionedel corpo umano a vibrazioni.

NORME UNI EN E UNI EN ISO ARMONIZZATE ALLA DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE*Apparecchi di sollevamentodossierNumero NormaRecepimento o AdozioneTitoloUNI EN 280:2015EN 280:2013 A1:2015Piattaforme di lavoro mobili elevabili – Calcoli per la progettazione - Criteri di stabilità – Costruzione Sicurezza - Esami e proveUNI EN 818-1:2008EN 818-1:1996 A1:2008Catene a maglie corte per sollevamento - Sicurezza - Parte 1: Condizioni generali di accettazioneUNI EN 818-2:2008EN 818-2:1996 A1:2008Catene a maglie corte per sollevamento - Sicurezza - Parte 2: Catena di tolleranza media per brache dicatena - Grado 8UNI EN 818-3:2008EN 818-3:1999 A1:2008Catene a maglie corte per sollevamento - Sicurezza - Parte 3: Catena di tolleranza media per brache dicatena - Grado 4UNI EN 818-4:2008EN 818-4:1996 A1:2008Catene a maglie corte per sollevamento - Sicurezza - Parte 4: Brache di catena - Grado 8UNI EN 818-5:2008EN 818-5:1999 A1:2008Catene a maglie corte per sollevamento - Sicurezza - Parte 5: Brache di catena - Grado 4UNI EN 818-6:2008EN 818-6:2000 A1:2008Catene a maglie corte per sollevamento - Sicurezza - Parte 6: Brache di catena - Informazioni per l'uso ela manutenzione che devono essere fornite dal fabbricanteUNI EN 818-7:2008EN 818-7:2002 A1:2008Catene a maglie corte per sollevamento - Sicurezza - Parte 7: Catene a tolleranza stretta per paranchi- Grado T (tipi T, DAT, DT)UNI EN 1398:2009EN 1398:2009Rampe di carico regolabili - Requisiti di sicurezzaUNI EN 1492-1:2009EN 1492-1:2000 A1:2008Brache di tessuto - Sicurezza - Parte 1

tutta la serie EN 13001 vuole creare uno strumento normativo che indipendentemente dagli Eurocodici, specifichi principi e requisiti di progettazione per evitare rischi meccanici e dare un metodo di verifica di tali requisiti per le gru e i relativi accessori. Ma la normazione non è solo quella europea.

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