Linee Guida Nazionali Per La Difesa Della Costa Dai .

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TAVOLO NAZIONALE SULL’EROSIONE COSTIERAMATTM-REGIONIcon il coordinamento tecnico di ISPRALinee Guida Nazionaliper la difesa della costa dai fenomeni dierosione e dagli effetti dei cambiamenticlimaticinovembre 2016(versione del 9.11)

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Linee Guida Nazionaliper la difesa della costa dai fenomeni di erosionee dagli effetti dei cambiamenti climaticiPagina 3 di 312

La stesura del presente documento è stata curata da:Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareDirezione Generale per la Salvaguardia del Terriotorio e delle AcqueDirezione Generale per la Protezione della Natura e del MareIstituto Superiore per la Protezione e la Ricerca AmbientaleRegione CalabriaDipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e MobilitàRegione Emilia RomagnaDirezione Generale Cura del Territorio e dell’AmbienteServizio Difesa del Suolo, della Costa e BonificaRegione LazioDirezione Regionale Risorse Idriche e Difesa del SuoloArea Difesa della CostaRegione MarcheServizio InfrastruttureBOZZARegione ToscanaDirezione Difesa del Suolo e Protezione CivileSi ringraziano per i loro contributile Regioni Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia,Veneto;le Autorità di Bacino: Fiumi Liri-Volturno-Garigliano, Fiume Adige, Fiume Po, Puglia, Fiume Tevere, FiumiTrigno-Biferno e minori Saccione e Fortone, Campania Sud, Campania CentraleCNR-ISMARUniversità di FirenzeUniversità di FerraraPagina 4 di 312

PresentazioneIl Ministero dell’Ambiente il 6 aprile scorso ha sottoscritto con tutte le Regioni rivierasche italiane unProtocollo d’intesa per la stesura di linee guida nazionali per la difesa delle coste dall’erosione costiera edagli effetti dei cambiamenti climatici.Con il protocollo è stato istituito il Tavolo Nazionale sull’Erosione Costiera che dovrà contribuire adinquadrare e affrontare la problematica del fenomeno dell’erosione in forma coordinata ed integrataindividuando procedure comuni per una corretta e sostenibile gestione della fascia costiera a livellonazionale.Nel Tavolo Nazionale, il Ministero dell’ambiente avrà il compito di indirizzare le attività verso proposte diazioni omogenee di tutela e di intervento che si concretizzeranno nella definizione di indirizzi generali ecriteri che diventeranno il riferimento normativo e operativo nella pianificazione della difesa della costa enella programmazione degli interventi da realizzare.L’esigenza di affrontare la problematica ha portato Il Ministero dell’Ambiente a inquadrare la tematica nelsuo contesto complessivo in riferimento ai fattori strutturali di alterazione e degrado per favorire,parallelamente alle azioni di difesa dall’erosione, anche azioni di riduzione delle cause che generano ifenomeni erosivi lungo le coste, nonché tutte le azioni di protezione e valorizzazione dei litorali che devonoprescindere dai limiti amministrativi nello spirito di garantire omogenee attività di tutela e di intervento alivello nazionale.L’erosione della costa è il risultato diretto e indiretto di alterazioni del ciclo dei sedimenti, determinate dacause naturali e antropiche. Tra queste ultime in particolare, la realizzazione di invasi artificiali chesottraggono ingenti volumi di sedimento al bilancio sedimentario, le escavazioni incontrollate in alveo, lesistemazioni idraulico-forestali che, proteggendo il suolo dall’erosione, necessariamente riducono ladisponibilità di sedimento in alveo, nonché la perdita del sedimento trattenuto lungo i tratti terminali deifiumi in sovralluvionamento a causa della mancata manutenzione. Va ricordato, infine, che anche gli effettidi erosione costiera associati ai fenomeni di subsidenza possono avere una certa rilevanza a scala locale.Il ridotto apporto dei sedimenti al mare, unitamente all’irrigidimento dei litorali associato alle attivitàantropiche, determina quindi cambiamenti delle morfologie di spiaggia emersa e sommersa e laconseguente instabilità dei litorali, principalmente riconducibile all’innescarsi di fenomeni erosivi e diarretramento della linea di riva.Per meglio inquadrare i suddetti fenomeni e avviare un percorso di riequilibrio del ciclo dei sedimenti, ilTavolo Nazionale si è posto l’obiettivo di formulare le presenti linee guida nelle quali si pongono aconfronto le varie problematiche di erosione costiera con le possibili soluzioni di riequilibrio, protezione oadattamento tenendo conto anche degli effetti dei cambiamenti climatici.In questa prima fase, il Tavolo Nazionale dedica particolare attenzione alle azioni di gestione degli effettidell’erosione costiera che riguardano prevalentemente interventi di controllo della linea di costa, diprotezione e di adattamento in stretta correlazione con il contesto fisiografico e con il relativo grado diefficacia e durabilità.Inoltre, considerato che la fascia costiera mediterranea è caratterizzata da paesaggi di eccezionale valorenaturalistico e da un elevato numero di habitat particolarmente rilevanti in termini di biodiversità ecomplessità funzionale, specifici approfondimenti sono dedicati alla valutazione degli effetti indottisull’ambiente dalla realizzazione di opere di difesa in presenza di habitat e/o specie protette a livellonazionale e internazionale.Pagina 5 di 312

Successivamente, si dovranno sviluppare anche gli aspetti inerenti tutte le azioni di riequilibrio del ciclosedimentario, in parte già contemplate in alcuni recenti provvedimenti normativi relativi alla gestione deisedimenti nei bacini idrografici, in modo da inquadrare anche le modalità di riduzione delle cause chegenerano il fenomeno dell’erosione.Infine, il Tavolo Nazionale nelle presenti Linee guida ha tenuto conto di tutte le attività e iniziative,regionali, nazionali e internazionali, in corso o che hanno prodotto risultati rilevanti in materia di difesadelle coste.Silvia Velo – Sottosegretario di Stato all’AmbientePagina 6 di 312

INDICEpagI. PREMESSA13I.1. Motivazioni e quadro di riferimentoI.2. Metodo di lavoro e tematiche affrontate1314pagII. PROBLEMATICA EROSIONE E NECESSITÀ DI GESTIONEII.1. Inquadramento ai fini gestionali della problematica erosione costieraII.2. Esperienze e studi nazionali e internazionaliII.3. Sedimenti risorsa strategica per la Pubblica Amministrazione e spiaggia quale primastruttura di difesa del territorio dall’ingressione marinaII.4. Impatto ambientale e socio-economico dell’erosione e delle azioni di difesa costiera,anche in presenza di aree marine protette1717232833pagIII. INQUADRAMENTO NORMATIVO35III.1. Normativa InternazionaleIII.2. Normativa NazionaleIII.3. Normativa RegionaleIII.4. Indicazioni in merito a proposte di integrazioni normative volte a favorire una miglioregestione degli effetti della dinamica ed erosione costieraIII.4.1. Fascia di rispettoIII.4.2. Misure per favorire la gestione dei sedimenti che alimentano la fascialitoraneaIII.4.3. Ulteriori indicazioni per aggiornamenti normativi relativamente ai dragaggidi sedimenti da depositi sottomarini e alla consegna di aree demaniali perinterventi di difesa costiera35394250515353pagIV. LINEE GUIDAIV.1. Indicazioni per la valutazione dei fenomeni erosiviIV.1.1. IntroduzioneIV.1.2. Definizione degli ambiti costieriIV.1.3 Conoscenza e monitoraggio delle forzanti che contribuiscono al fenomenodell’erosione costieraIV.1.3.1 Dinamica meteo marinaIV.1.3.2 Trasporto solido fluvialeIV.1.3.3 Trasporto solido litoraneoIV.1.3.4 SubsidenzaIV.1.4 Monitoraggio del fenomeno erosivo alla scala delle unità fisografiche e sul lungoperiodoIV.1.4.1 Coste basseIV.1.4.2 Coste altePagina 7 di 312555555576061626365666672

IV.1.5 Indicazioni su come valutare il fenomeno erosivo alla scala di dettaglio e pocketbeachIV.1.6 Monitoraggio nelle aree marine protetteIV.1.7 Monitoraggio degli eventi e degli impatti: costruzione di un catalogoIV.1.8 Gestione dei dati in sistemi informativi e applicazione della direttiva INSPIRE73IV. 2. Indicazioni per la gestione degli effetti della dinamica litoranea81IV.2.1. IntroduzioneIV.2.2. Indicazioni per l’adozione di una strategia gestionale dei litoraliIV.2.2.1 Irrigidimento e resilienza dei sistemi costieriIV.2.2.2 Salvaguardia dei litorali liberi da strutture e opere di difesaIV.2.2.3 Incremento della resilienza dei litorali in relazione al processo erosivoIV.2.2.4 Schema per un approccio gestionale integrato dei litoraliIV.2.2.5 Metodi per l’acquisizione/organizzazione di dati ai fini della gestione dei litoraliIV.2.2.5.1 Indicazioni per un Sistema gestionale e informativo basato sulle variazionivolumetriche: contenuti e organizzazione dei datiIV.2.2.5.2. Indicazioni per un Sistema gestionale e informativo basato sulle variazioniareali: contenuti e organizzazione dei datiIV.2.3. Indicazioni di buone pratiche gestionaliIV.2.3.1 Indicazioni di buone pratiche per una corretta gestione e bilancio dei sedimentidi spiaggiaIV.2.3.2 Indicazioni di buone pratiche per la riduzione della subsidenza nei territoricostieriIV.2.3.3 Interventi e opere volti alla riduzione delle perdite di sedimentiIV.2.3.4 Indicazioni di buone pratiche per l’alimentazione con sedimenti esterni alsistema litoraneoIV.2.3.5 Buone pratiche per l’alimentazione con sedimenti interni al sistema litoraneoIV.2.4. Caratteristiche e compatibilità dei sedimenti di apporto per il ripascimento dellespiaggeIV.2.4.1. Caratteristiche principali da considerare nelle valutazioni di compatibilitàIV.2.4.2. Valutazioni colorimetriche dei sedimenti utilizzati ai fini di ripascimentoIV.2.5. Indicazioni per l’individuazione di una “linea di costa ottimale” o “spiaggia diprogetto”IV.3. Interventi e opere per la difesa costiera: indicazioni pervalutazioni e comparazioni economiche e aspetti ambientaliIV.3.1. IntroduzioneIV.3.2. Metodi di valutazione e comparazione economica fra diverse tipologie di interventiIV.3.2.1. Analisi del Beneficio per interventi di difesa dall’erosione costieraIV.3.2.1.1. Valutazioni semplificate del danno per erosioneIV.3.2.1.2. Alcuni esempi di valutazione semplificata del rischio per erosioneIV.3.2.2. Analisi comparativa economica tra gli interventi di difesaIV.3.2.2.1 Esempio di verifica comparativa mediante calcolo del Valore AttualeNettoIV.3.3. Metodi di monitoraggio e di valutazione degli impatti sull’assetto costiero, di operee interventiPagina 8 di 33128140140141141143144145147149

IV.3.3.1. Indagini per la progettazioneIV.3.3.2. Monitoraggio di opere di difesa rigida e relativi impattiIV.3.3.3. Monitoraggio degli interventi di ripascimentoIV.3.4. Principali aspetti ambientali connessi alla realizzazione delle opere di difesacostiera. Focus su aree marine protette150150151152IV.4. I depositi di sedimenti relitti: parametri e metodi di acquisizionedei dati fisici e ambientali ai fini della gestione157IV.4.1. IntroduzioneIV.4.2 Strumenti informativi per la gestione e coltivazione dei depositi sottomariniIV.4.3 Strumenti informativi per la gestione dei dati ambientali dei depositi sottomariniIV.4.4 Indicazioni per un’efficiente coltivazione della risorsa sedimenti nei depositisottomariniIV.4.4.1. Analisi di compatibilità e interferenza dei dragaggi dei depositi sottomariniIV.4.4.2 Analisi dell’efficacia dei dragaggi e indicazioni per uno sfruttamentoconservativo della risorsa sabbia157158160162162163pagV. CONCLUSIONI E PROPOSTE168V.1 Considerazioni finaliV.2 Proposte di attività volte a favorire il consolidamento del quadro conoscitivo, miglioregestione degli effetti dell’erosione e adattamento dei litorali ai cambiamenti climaticiSCHEDA - Sintesi delle indicazioni e buone pratiche gestionali168169173pagALLEGATI TECNICI185ALLEGATO 1 - Stato dell’arte - dinamica dei litorali e fabbisogni di sedimenti a seguito deifenomeni erosivi187ALLEGATO 2 - Opere di difesa e misure di mitigazione dei fenomeni erosivi202ALLEGATO 3 - Risorsa sedimenti252Pagina 9 di 312

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TAVOLO NAZIONALE SULL’EROSIONE COSTIERAMATTM-REGIONIcon il coordinamento tecnico di ISPRALINEE GUIDAPagina 11 di 312

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I. PREMESSAI.1. MOTIVAZIONI E QUADRO DI RIFERIMENTOL’obiettivo generale che il MATTM si è proposto con l’istituzione del Tavolo Nazionale sull’Erosione Costieraè quello di definire gli “indirizzi generali” ed i “criteri per la difesa delle coste” così come richiamato dall’art.88, comma 1, lettera “aa” del Dlgs 112/98, quale specifico compito di rilievo nazionale.Considerato che alle Regioni sono attribuite le funzioni afferenti “alla programmazione, pianificazione egestione integrata degli interventi di difesa delle coste e degli abitati costieri” (art.89, comma 1, lettera h,DLgs 112/98), il Ministero dell’ambiente ha ritenuto indispensabile avviare il percorso per la definizionedegli “indirizzi generali e criteri per la difesa della costa” mediante un confronto tecnico con tutte le RegioniRivierasche.Infatti, il Protocollo d’Intesa, siglato il 6 aprile 2016 dal MATTM e dalle 15 Regioni Rivierasche, istituisce ilTavolo Nazionale con il compito di definire le Linee Guida Nazionali per la difesa della costa dai fenomenidi erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici, e di formulare proposte per specifiche iniziative diapprofondimento e di sviluppo di azioni a livello nazionale e internazionale, in materia di gestionesostenibile della fascia costiera.Essendo noto che il fenomeno dell’erosione costiera si inquadra all’interno di processi di dinamica costiera,riconducibili sia a cause naturali che, in particolar modo, agli effetti di numerose cause di natura antropicache agiscono lungo i bacini versanti (come nel caso di estrazioni in alveo, di invasi artificiali, dirimboschimenti, sistemazioni idrauliche, subsidenza delle aree di pianura per emungimenti, ecc.) o lungo lastessa linea di costa (opere portuali, foci armate, opere di difesa costiera, ecc.), l’obiettivo è quello diesaminare le problematiche per quanto possibile nel loro complesso e di offrire specifiche “linee guida” aglioperatori del settore, tenendo conto delle concause e delle possibili azioni di adattamento o prevenzioneanche in relazione agli effetti attesi dei cambiamenti climatici a medio e lungo termine. Le indicazioni dellelinee guida proposte potranno essere valutate in relazione alle caratteristiche delle realtà locali nel rispettodegli aspetti fisico-ambientali del territorio, nonché degli strumenti normativi, di pianificazione eprogrammazione vigenti.Per la stesura delle presenti linee guida, il Tavolo ha tenuto in particolare considerazione il “Documentopreliminare per l’individuazione degli indirizzi e dei criteri per la difesa delle coste” prodotto dalla DirezioneGenerale per la Difesa del Suolo nel novembre 2006 e di tutte quelle attività già in corso in ambitonazionale (Carta di Livorno, CAMP Italia, RITMARE, ecc.) o in ambito europeo (Carta di Bologna, progettieuropei quali COASTGAP-MED, MEDSANDCOAST-ENPI, COASTAL Mapping – DG MARE, EUROSION ecc.) cosìcome la normativa tecnica già prodotta dalle Regioni al fine di capitalizzare quanto già fatto in materia e divalorizzare ogni valido contributo per giungere a “linee guida” condivise e realmente efficaci.Le presenti Linee Guida forniscono un quadro d’insieme e mettono a sistema una serie di esperienze ebuone pratiche sviluppate negli ultimi decenni, con particolare attenzione alle azioni di difesa cheriguardano il controllo della linea di costa, il riequilibrio del ciclo dei sedimenti, la protezione el’adattamento delle coste in relazione al contesto fisiografico, il grado di efficacia e durabilità delle diversesoluzioni.Pagina 13 di 312

I.2. METODO DI LAVORO E TEMATICHE AFFRONTATELa chiave di lettura dei fenomeni, l’approccio tematico e il prodotto del Tavolo Nazionale sono orientatiprincipalmente verso gli aspetti gestionali della linea di costa o “interfaccia terra-mare“, finalizzato asuggerire un approccio tecnico da adottare nella scelta delle azioni da compiere al fine di conseguire unpossibile ottimale controllo o difesa della linea di costa anche in termini di efficacia, durata e migliorerapporto costi/benefici, e per quanto possibile anche in relazione agli effetti attesi dei cambiamenticlimatici e dell’innalzamento del livello marino (SLR).Le Linee Guida vogliono rappresentare uno strumento operativo di ausilio alle decisioni per tutti glioperatori del settore (pubblici e privati) su come intervenire sul territorio costiero, a monte di opportuniapprofondimenti di natura tecnico-scientifica necessari ad agire in condizioni e casi specifici per i quali sirimanda o ad esperienze realizzate e a trattazioni specifiche o a studi da effettuare appositamente.Il metodo di lavoro del Tavolo Nazionale si è sviluppato secondo una sequenza logico-operativacaratterizzata da quattro aree tematiche.Stato dell’arte, Dinamica dei Litorali e Fabbisogni: ricognizione su stato delle conoscenze, metodi pratici estandard per la valutazione delle criticità (trend erosivi, arretramento della linea di costa, ecc. ) e delleesigenze di gestione (valore esposto, scenari, rischi, ecc.) al fine di determinare in forma omogenea i relativifabbisogni sia in termini di opere che di risorse necessarie. Indicazioni e risultanze relative a questatematica sono contenute nel Capitolo IV.1 e nell’Allegato 1.Opere e Interventi di Difesa: ricognizione sulle tipologie di opere e interventi di difesa costiera, metodipratici e standard per la valutazione dell’efficacia, costi/benefici delle diverse tipologie di opere einterventi. Indicazioni e risultanze relative a questa tematica sono contenute nel Capitolo IV.3 enell’Allegato 2.Risorsa Sedimenti: ricognizione sullo stato delle conoscenze e di gestione, metodi pratici e standard per lavalutazione della disponibilità della risorsa di sedimenti e per una loro ottimale gestione ai fini della difesadella costa dai fenomeni erosivi. Indicazioni e risultanze relative a questa tematica sono contenute nelCapitolo IV.4 e nell’Allegato 3.Normative di riferimento: quadro generale delle disposizioni internazionali, nazionali e regionali in materiadi difesa e gestione dei litorali, dei sedimenti, del demanio marittimo, e individuazione di possibiliintegrazioni volte a favorire una più efficace gestione degli effetti della dinamica costiera. Indicazioni erisultanze relative a questa tematica sono contenute nel Capitolo III.L’analisi delle tematiche sopra descritte e l’insieme delle metodologie individuate nella ricognizione sulleesperienze e sulle buone pratiche sviluppate da diverse Regioni, costituiscono il contenuto tecnico delleLinee Guida espresso attraverso indicazioni operative ricondotte in uno schema di “approccio integrato”che si propone come schema di riferimento e orientativo per le azioni di gestione e di contrasto degli effettidell’erosione costiera. Le indicazioni e lo schema di approccio integrato sono contenuti nel Capitolo IV.2.Inoltre, si riconosce di particolare importanza la tutela e la salvaguardia degli ecosistemi costieri naturali(apparati dunali, habitat, zone umide costiere). La tutela di questi elementi naturali rappresenta unobiettivo prioritario da tenere presente sia nell’ambito della valutazione degli impatti indotti dalle diversetipologie di interventi, sia per i servizi ecosistemici che tali risorse e habitat apportano al sistema costieronel suo complesso, antropizzato o naturale.Per quanto riguarda le possibili future attività di approfondimenti, studi e ricerche sulla difesa costiera,contemplate all’art. 4 del Protocollo d’Intesa, nel Capitolo V vengono proposti alcuni temi e linee di Azioni,Pagina 14 di 312

da sviluppare in continuità con gli obiettivi del Tavolo Nazionale. Essi riguardano il completamento el’aggiornamento delle conoscenze sull’applicazione di buone pratiche di gestione, utili a comporre emantenere nel tempo attivo il quadro nazionale sui fenomeni e sulle strategie di risposta al fine diconsentire sempre la più efficace e moderna modalità di gestione degli effetti della dinamica costie

II.3. Sedimenti risorsa strategica per la Pubblica Amministrazione e spiaggia quale prima struttura di difesa del territorio dallingressione marina 28 II.4. Impatto ambientale e socio-eonomio dellerosione e delle azioni di difesa ostiera, anche in presenza di aree mari

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