I Segreti Delle Teste Di Papavero Dorate E Altre Dodici .

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bambiniI segreti delle testedi papavero doratee altre dodici curiositàdi PragaPrague.eu/bambini

Indice:1. Perché Praga è chiamata la città d’oro22. La Casa Alla Luna e Sole43. Gli abitanti del giardino di Wallenstein74. Il vicolo più stretto di Praga125. Un cavaliere leggendario nel ruolo di segnale146. La matematica del Ponte Carlo167. Il martin pescatore sulla Torre del Ponte della Città Vecchia228. Il misterioso Barbuto269. I limnigrafi praghesi2810. Il cavaliere nero in via Platnéřská3011. Il Golem praghese3312. Il ragazzo pietrificato3613. Il più antico segnale stradale38I segreti delle testedi papavero doratee altre dodicicuriosità di PragaPerché Praga è chiamata la “città d’oro”? I costruttori medievaliusavano le uova? Quali segreti e segni nascondono le case,le facciate e le vie di Praga? Mentre camminate per la nostracittà, vi racconteremo le storie di tredici luoghi interessanti chealtrimenti passerebbero inosservati. Venite a Praga a divertirvicon noi!1

1. Perché Praga è chiamata lacittà d’oroPraga ha più di undici secoli di storia. Ha visto di tutto: guerre, rivoluzioni, periodidi prosperità e sviluppo. La città è stata costruita e abitata non solo dai cechi, maanche da tedeschi, ebrei, italiani e molti altri. Praga ha attirato a sé sia gente normaleche personalità eccezionali (filosofi, scienziati, artisti e avventurieri). Tutti le hannoassegnato soprannomi poetici o meno lusinghieri. Di lei si diceva che fosse la madre di tuttele città o semplicemente “mamma Praga” (secondo il celebre scrittore praghese Franz Kafka,si trattava di “una mamma con gli artigli”). Praga veniva definita il cuore dell’Europa, unmanuale di architettura o una sinfonia di pietra. Tuttavia, veniva (e viene ancora oggi) moltopiù spesso chiamata “la città dalle cento torri” o “la città d’oro”.Praga potrebbe aver acquisito questo sontuoso soprannome grazie alle torri del Castellodi Praga, le quali furono fatte dorare nel Medioevo dall’imperatore Carlo IV. Un’altra teoriaspiega che il soprannome potrebbe essere dovuto agli alchimisti che, nel XVI secolo,lavoravano alla corte dell’imperatore Rodolfo II cercando di produrre l’oro. Dove stia la verità,probabilmente non lo sapremo mai, perché Praga è anche una città misteriosa e alcuni deisuoi segreti rimarranno celati per sempre. Quel che è certo è che qui trovate abbastanzaoro, presente soprattutto nelle decorazioni delle chiese e dei palazzi e persino sulle torri, cheappartengono a Praga in modo imprescindibile. Le loro cime terminano spesso con le testedi papavero, ossia decorazioni vuote e rotonde, rivestite in molti casi di oro autentico. Alcompletamento dei lavori di costruzione, vi venivano posti documenti vari o monete d’epoca,che rappresentavano i messaggi per le generazioni future. Di tanto in tanto, solitamentedurante il restauro delle torri, svelano i loro segreti e ci fanno conoscere la storia di unedificio o della città.2

2. La Casa Alla Luna e Soleq Úvoz 160/24, Praga 1 – Hradčanyk PohořelecMentre camminate per la vecchia Praga, vi imbatterete di frequente in case le cuifacciate sono decorate con un dipinto, un segno o un simbolo. Questi segnivenivano utilizzati per facilitare l’orientamento prima dell’introduzione dei numeridescrittivi delle case. I segni si riferivano spesso al proprietario della casa, al suonome o alla sua professione. A Praga se ne sono conservati fino ad oggi 264.Molte delle case con i segni conservati si trovano nell’ex Via Reale, che parte dalla CasaMunicipale e arriva al Castello di Praga. Veniva chiamata così perché, un tempo, vipassavano i cortei dell’incoronazione dei re boemi. La Via Reale comprendeva anche la viaÚvoz, che sale per l’odierna via Nerudova fino ad arrivare al monastero di Strahov.A circa metà strada c’è una bella casa rossa chiamata Alla Luna o Alla Colonna di pietra.L’eccezionalità di questo edificio è dovuta ai due segni (che in realtà sono tre) presenti sullasua facciata. Da questo i suoi due nomi.Il primo, Alla Luna, ricorda il nome del pittore e architetto Kristián Luna, che qui visse acavallo tra il XVII e il XVIII secolo e ristrutturò la casa dandole il suo aspetto attuale. L’angolodell’edificio è decorato con un busto della Luna, che è completato dal Sole - Sol. Da notareche la Luna è raffigurata da una donna, mentre il Sole ha l’aspetto di un uomo. I nostriantenati credevano che questi due corpi celesti fossero la personificazione di due principicontrapposti, la femmina e il maschio, che si completano armoniosamente.Kristián Luna collocò sulla facciata una miniatura di un’altra costruzione praghese: la Colonna4

3. Gli abitanti del giardinodi WallensteinMariana, che adornò la Piazza dellaCittà Vecchia fino al 1918 e che, trale altre cose, fungeva da meridiana- la lunghezza e la direzione dellasua ombra determinavano l’ora. Lacolonna fu distrutta nel 1918, ma lasua replica sulla facciata della casarossa si è conservata fino ad oggi e leha dato il suo secondo nome, ovveroAlla Colonna di pietra.q Letenská 123/4, Praga 1 – Malá Stranaky MalostranskáAlla Città Piccola appartengono indissolubilmentedei bellissimi giardini che facevano per lopiù parte di palazzi e residenze sontuose difamiglie nobili locali. Il Giardino di Wallensteinfu costruito in contemporanea con l’omonimo palazzo,che a quel tempo era il più grande di Praga. Oggi, qui hasede il Senato della Repubblica Ceca. Per grandezza,è secondo solo al Giardino Reale ed è considerato unodei giardini storici più belli di Praga.L’elemento più interessante è, con ogni probabilità,un’imponente parete artificiale di stalattiti, la cosiddettagrotta. Si trova in quello che una volta era chiamato il“Giardino segreto”. Le stalattiti sono state realizzatecon lo stucco, che è stato mescolato con malta leggerae cenere allo scopo di dare loro un colore grigio-nero.Grazie ad esse, la grotta ha un aspetto misteriosoe un po’ lugubre. Ma se guardate attentamente, tra lestalattiti della parete troverete delle sagome nascoste,teste di animali e volti misteriosi. Oltre alle grotte67

artificiali destinate al riposo e allacontemplazione, la grotta comprendeanche una voliera storica con i piùgrandi gufi cechi che, assieme adessa, dovevano simboleggiareil legame tra il giardino e la naturaselvaggia.Oltre ai gufi reali, nel giardino ci sonoanche altri animali e uccelli. Nellaghetto con isolotto vivono diversespecie di pesci, tra cui pesci gatto,lucci, idi dorati e carpe giapponesiornamentali. Tra gli uccelli trovateanche galline con le zampe verdie germani reali, che, sebbene nonfacciano parte degli uccelli fissidel luogo, sono affezionati a questogiardino e vi tornano regolarmente.Il vero orgoglio del giardino, però,sono i pavoni comuni e i pavonibianchi.10

4. Il vicolo più stretto di Pragaq U Lužického semináře 100/24, Praga 1 – Malá Stranaky MalostranskáQuesto vicolo anonimo della Città Piccola potrebbe passare inosservato se nonfosse per il fatto che ogni giorno è circondato da una moltitudine di turisti. Sitratta dell’unica strada di Praga il cui traffico pedonale deve essere regolato da unsemaforo. Con una larghezza di circa mezzo metro, non può essere attraversatada più di una persona alla volta. Attualmente viene utilizzata come passaggio verso il cortiledel ristorante sopra il canale Čertovka. Se volete passare di qui, dovrete aspettare il semaforoverde, altrimenti potreste scontrarvi con qualcuno che arriva dalla direzione opposta.Il vicolo è sorto più di 400 anni fa come una di molte altre viuzze simili il cui scopo era quellodi rallentare la diffusione di incendi devastanti che di tanto in tanto scoppiavano in città.A Praga è l’unico ad essersi conservato fino ad oggi. Inoltre, serviva da passaggio versoil fiume, da cui la gente locale attingeva l’acqua.12

5. Un cavaliere leggendarionel ruolo di segnaleq Ponte Carlo, Kampa, Praga 1 – Malá Stranak Malostranské náměstíSu un pilastro del Ponte Carlo sulla riva dell’isola di Kampa si erge una statua maestosadi un cavaliere con una spada dorata in mano. È il leggendario Bruncvík, al qualeviene attribuito il leone raffigurato sullo stemma del Regno Boemo. La leggendanarra di come Bruncvík abbia salvato un leone dal drago durante uno dei suoi viaggi,ma anche di come abbia ottenuto una spada miracolosa che tagliava da sola le teste deinemici. Ma questa scomparve misteriosamente. Secondo la leggenda, sarebbe stata muratain un pilastro del Ponte Carlo o gettata nel fiume. Si dice che apparirà quando la terra cecavivrà i tempi più bui. Dal monte Blaník, poi, usciranno i cavalieri di Blaník guidati da SanVenceslao, il santo patrono della terra ceca.Da notare come Bruncvík si trovi un po’ in disparte rispetto alle altre statue del Ponte Carlo.Questo perché aveva una funzione importante che si può dedurre dallo scudo con lo stemmadella Città Vecchia che tiene nella mano sinistra. Lo scudo è rivolto in direzione della CittàPiccola. Così come i cartelli odierni indicano l’inizio e la fine di una località, anche Bruncvíkavverte i pedoni che stanno lasciando la Città Piccola per entrare nella Città Vecchia.Bruncvík è una sorta di “delineatore di confine” tra questi due quartieri storici, che inprecedenza avevano una propria amministrazione municipale. Un tempo, alcune statuesimili furono costruite su ponti e municipi di altre città europee allo scopo di rappresentareil simbolo dei diritti delle città.14

6. La matematica delPonte Carloq Ponte Carlo, Praga 1 – Staré Městoky Staroměstská k Malostranské náměstík Karlovy lázněIIl Ponte Carlo è il secondo ponte dipietra più antico della Repubblica Cecae uno dei simboli di Praga. Fu costruitonel XIV secolo su ordine dell’imperatoreCarlo IV, dal quale oggi porta il nome.Sostituì il ponte di Giuditta, che era statodistrutto da un’inondazione. Il ponte èlegato ad una serie di fatti e leggendeinteressanti.da ogni angolo del paese perché legalline praghesi non erano sufficientia svolgere un compito così grande.Le uova furono mandate anche dagliabitanti di Velvary, una città dellaBoemia meridionale. Per non farlerompere, le fecero bollire e indurire,guadagnandosi risate di scherno datutta Praga, poiché le uova sode nonpotevano essere aggiunte alla malta.La storia allegra sulle uova di Velvaryviene raccontata ancora oggi anchea Velvary. E che importa se, qualcheanno fa, gli scienziati hanno confutatola presenza di uova nella malta usataper costruire il Ponte Carlo.Interessanti sono anche la data e l’oradella posa della prima pietra delponte. Furono scelte dall’imperatoreCarlo IV in persona, che era moltointeressato all’astrologia e allanumerologia. Per garantire che ilponte durasse per sempre, comegiorno e ora di inizio dei lavori dicostruzione scelse il 9 luglio 1357,alle ore 5 e 31 minuti. Noterete che,se si convertono la data e l’ora inuna serie di numeri, si ottiene unapiramide di numeri dispari con unPer secoli, si credette che i suoi costruttoriavessero aggiunto uova crude alla maltaper garantirgli una maggior solidità edevitare che gli toccasse la stessa sortedel suo predecessore. Attenzione, però,questa pratica era davvero comune nelMedioevo! Secondo la leggenda piùfamosa, il re ordinò di far arrivare le uova1617

nove in cima, il cosiddetto palindromo. Ciò significa che la serie di numeri può essere lettaallo stesso modo partendo dall’inizio e dalla fine: 1-3-5-7-9-7-5-3-1. Tuttavia, gli espertihanno pareri discordanti in merito a questa data. Molti sostengono che la prima pietra siastata posata un mese prima, il 9 giugno 1357, in occasione della festa del santo patrono diBoemia, San Vito, la cui statua si trova sulla facciata della Torre del Ponte della Città Vecchia.Sebbene ora sia conosciuto con il nome di Ponte Carlo (che gli fu dato alla fine del XIX secoloper ricordare il suo fondatore), in precedenza veniva chiamato Ponte di Pietra o PontePraghese.20

7. Il martin pescatoresulla Torre del Ponte dellaCittà Vecchiaq Křižovnické náměstí / Ponte Carlo, Praga 1 – Staré Městoky Staroměstská k Karlovy lázněLa Torre del Ponte della Città Vecchia è considerata una delle torri più belle di Praga.Così come la Torre del Ponte della Città Piccola, che si trova sul lato opposto delPonte Carlo, anch’essa faceva parte della fortificazione della città. Allo stesso tempo,era una sorta di arco di trionfo sotto il quale passavano i cortei dell’incoronazione.A ciò corrisponde anche la sua decorazione unica.Sulla torre c’è una serie di simboli nei quali si ripete più di frequente (sei volte) il motivo delmartin pescatore in una corona formata da un asciugamano o da un nastro arrotolatoe annodato. Il figlio di Carlo IV, re Venceslao IV, scelse il martin pescatore come suo simbolopersonale. Ma perché?Una spiegazione ci viene fornita dalla leggenda su re Venceslao e la bellissima barbieraZuzana. Venceslao era entrato in conflitto con i nobili cechi, che lo catturarono e loimprigionarono. La prigionia, tuttavia, non doveva essere troppo crudele, poiché il re facevaregolarmente visita, accompagnato dalle guardie, alle terme accanto al Ponte Carlo. Le termemedievali offrivano servizi simili ai centri benessere di oggi: oltre che dei bagni e dell’igienecomune, gli addetti si occupavano anche di fisioterapia o di guarigione delle ferite. Duranteuna delle sue visite, il re chiese alla barbiera Zuzana di aiutarlo a fuggire. Questa fece una22

corda di asciugamani annodati tra loro, si calò con il re su una barca presente nel fiume e poisi diede alla fuga assieme a lui. Il re ricompensò debitamente Zuzana e, in ricordo di questofatto, scelse come proprio simbolo il martin pescatore in una corona di asciugamani annodatitra loro. Il simbolo del martin pescatore aveva però diversi significati. Oltre all’amore fedele,simboleggiava anche l’anima umana e la rinascita. Si credeva anche che potesse proteggereun edificio dai fulmini, moltiplicare i tesori nascosti e calmare le tempeste.A Praga, però, si incontrano non solo martin pescatori di pietra o dipinti, ma anche quelli reali.La presenza del martin pescatore è stata recentemente segnalata su alcuni corsi d’acqua diPraga e dintorni, ad esempio nei distretti di Troja e Radotín. Proprio la Moldava è un luogodi svernamento importante per il martin pescatore. In inverno, si ritirano presso i grandi fiumi,che non gelano e quindi hanno accesso ininterrotto al cibo.24

8. Il misterioso Barbutoq Křižovnické náměstí / Ponte Carlo, Praga 1 – Staré Městoky Staroměstská k Karlovy lázněSul muro del terrapieno presso la Torre del Ponte della Città Vecchia si trova un repertoparticolare dell’ex Ponte di Giuditta, che si trovava qui al posto del Ponte Carlo finoa quando non fu distrutto da un’inondazione. È la testa di pietra di un uomo, dasempre chiamata Barbuto, che faceva parte della prima arcata del Ponte di Giuditta.Sebbene il pilastro si sia conservato fino ad oggi, è possibile vederlo solo dal molo sottoil Ponte Carlo, mentre il Barbuto è stato spostato sul muro della riva, in modo che potesseessere visto dal Ponte Carlo.Il Barbuto ha svolto per secoli una funzione interessante. Veniva utilizzato dai Praghesi comeidrometro per indicare l’arrivo di un’inondazione. Se il livello della Moldava saliva fino allasua barba, era il momento di iniziare l’evacuazione della gente che viveva nelle vicinanze delfiume. Quando il livello dell’acqua arrivava alla bocca, significava che il fiume si stava giàriversando nelle strade adiacenti. Se l’intera testa era sott’acqua, significava che, in Piazzadella Città Vecchia, la gente stava circolando in barca (è bene ricordare che, nel Medioevo,molte strade e piazze di Praga si trovavano molto più in basso rispetto ad oggi). Il Barbutofu utilizzato per misurare il livello dell’acqua della Moldava fino al 1714, quando i livelli diinondazione cominciarono ad essere registrati in cubiti sopra il normale livello del fiume.Chi fosse quel misterioso Barbuto probabilmente non lo sapremo mai. Ma esistono varieteorie. Secondo una di queste, potrebbe essere uno dei Gran Maestri dell’Ordine dei Crocigerio addirittura una raffigurazione di Gesù Cristo. Un’altra teoria afferma che fosse un ritrattodell’architetto italiano (di cui non si conosce più il nome) che costruì l’antico Ponte di Giudittao, più probabilmente, dell’architetto Petr Parléř, che costruì proprio il Ponte Carlo.26

9. I limnigrafi praghesiq Rašínovo nábřeží, Praga 2 – Nové Městok Výtoňq Dvořákovo nábřeží, Praga 1 – Staré Městok Dlouhá j Nemocnice Na FrantiškuIl limnigrafo, o idrometro, è la versione moderna del Barbuto medievale. Così come ilBarbuto, il limnigrafo viene utilizzato da oltre cento anni per misurare l’acqua del fiumeMoldava e mettere in guardia i Praghesi da una possibile inondazione. A Praga ci sonodue limnigrafi storici: a Vytoň, vicino a Vyšehrad, e nella Città Vecchia, vicino al Conventodi Sant’Agnese. Si tratta di costruzioni quasi identiche in stile Art Nouveau che a prima vistaricordano un gazebo da giardino con pergola. Osservandole più attentamente, si possononotare due quadranti differenti. Il più piccolo è un orologio classico che indica l’ora, mentrequello più grande, con numeri da zero a cinque, indica lo stato attuale dell’acqua nellaMoldava. La lancetta sul quadrante è collegata da una serie di leve ad un galleggiante disughero posto sulla superficie del fiume. Quando il galleggiante si alza, la lancetta ruotaverso destra. Quando il livello scende, il galleggiante scende e la lancetta ruota nelladirezione opposta. Il limnigrafo di Vytoň ha anche una stazione meteo, con strumenti permisurare la pressione, l’umidità e la temperatura. Sulla cupola di rame del limnigrafo di Výtoňsi può notare un segnavento a forma di testa di cane che indica la direzione del vento.28

10. Il cavaliere nero in viaPlatnéřskáq Mariánské náměstí 2/2, Praga 1 – Staré Městoky StaroměstskáAll’angolo tra la via Platnéřská e piazza Mariánské náměstí, in una rientranzadell’edificio del municipio nuovo di Praga, si trova la statua di un cavaliereoscuro che a molti visitatori ricorda Dart Fener di Guerre Stellari. Una delleantiche leggende di Praga, che non ha nulla a che fare con la saga cinematografica,è legata a questo cavaliere nero.La via Platnéřská deve il suo nome ai fabbri medievali (in ceco platnéř) che costruivanoarmature utilizzando piastre di ferro. Nel Medioevo, le loro officine si trovavano proprio inquesta strada e nei suoi dintorni. La leggenda narra che, tanto tempo fa, un cavaliere cheindossava un’armatura nera si innamorò della figlia di uno dei fabbri. La ragazza, però, nonlo voleva, così questi la pugnalò per la gelosia e la rabbia nel vedere gli altri suoi pretendenti.La ragazza morente lo maledisse e il cavaliere rimase pietrificato sul posto. Il cavalierepietrificato fu poi messo in strada per ricordare agli altri il suo terribile gesto. Ma il suo spiritoritorna ogni cento anni, esattamente il giorno e l’ora della morte della ragazza, per cercare lasalvezza. Si dice che possa essere salvato solo da una ragazza innocente che perdoni il suopeccato.Un tempo, in questi luoghi si trovava realmente una casa chiamata All’uomo di ferro conuna statua del cavaliere nero, che oggi si trova nel Museo della Città di Praga a Florenc.30

La via Platnéřská originaria e la casa sono scomparseda tempo e la leggenda locale viene ricordata solo da“Dart Fener” sull’edificio del comune.11. Il Golem pragheseq Josefov, Praga 1 – Staré Městoky Staroměstská k Právnická fakultaq Tomba del rabbino Löw, Vecchio cimitero ebraico, Široká 3, Praga 1 – Staré Městoq Statua del rabbino Löw, Mariánské náměstí 2/2, Praga 1 – Staré Městoq Sinagoga Vecchia-Nuova, Maiselova 18, Praga 1 – Staré MěstoUna delle leggende più famose di Praga è quella del Golem. Nel misticismo ebraico,il Golem è un essere creato e animato dall’uomo, non ha una volontà propriae obbedisce alla lettera agli ordini del suo padrone. Il Golem poteva avere formediverse. Quello praghese, che è probabilmente il più famoso al mondo, aveval’aspetto di un uomo e fu creato dal rabbino Yehuda Lö

Mariana, che adornò la Piazza della Città Vecchia fino al 1918 e che, tra le altre cose, fungeva da meridiana - la lunghezza e la direzione della sua ombra determinavano l’ora. La colonna fu distrutta nel 1918, ma la sua replica sulla facciata della casa rossa si è conservata fino ad oggi e le ha dato il suo secondo nome, ovvero

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