Governance Della Terra E Sviluppo Rurale: Le Sfide Del .

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Alma Mater Studiorum – Università di BolognaDOTTORATO DI RICERCA INPolitica, Istituzioni, StoriaCiclo XXVIIISettore Concorsuale di afferenza: 14B/2 Storia delle relazioni internazionali, dellesocietà e delle istituzioni extraeuropeeSettore Scientifico disciplinare: SPS/13 Storia e Istituzioni dell’AfricaTITOLO TESIGovernance della terra e sviluppo rurale: le sfide delprocesso di riforma fondiaria in Burkina FasoPresentata da:Anna CaltabianoCoordinatore DottoratoRelatoreStefano CavazzaArrigo PallottiEsame finale anno 2016

Governance della terra e sviluppo rurale: le sfide del processo di riformafondiaria in Burkina FasoELENCO FIGURE, TABELLE E GRAFICI. 7RINGRAZIAMENTI. 9INTRODUZIONE. 11FONTI E METODOLOGIA DELLA RICERCA. 20I CAPITOLOSviluppo rurale e governance della terra: percorsi e prospettive delle politiche dellaterra in Africa occidentale. 251. Sviluppo rurale e governance della terra in Africa occidentale. 252. Sviluppo rurale e politiche della terra in periodo coloniale. 282.1. Proprietà privata e sistema duale di diritti fondiari. 352.2. Gli anni ’30-‘40 e la promozione dello sviluppo. 382.3. Dalla gestione dello sviluppo alla decolonizzazione. 423. Traiettoria delle politiche della terra in periodo coloniale. 454. Sviluppo rurale e governance della terra in periodo post-coloniale. 474.1. Diritti fondiari come strumento di organizzazione dei programmi di svilupporurale. 524.2. Riforme strutturali e “migrazioni da ritorno”. 564.3. Riforme strutturali e proprietà privata della terra. 595. Gestione partecipativa delle risorse naturali e governance della terra. 636. Politiche di decentralizzazione e governance della terra. 667. Nuovo millennio e trasformazioni nei meccanismi di governance della terra. 738. Sécurisation foncière: la riformulazione delle politiche della terra. 808.1. Plan Foncier Rural e formalizzazione dei diritti consuetudinari. 839. Governance della terra e sviluppo rurale: sfide per il futuro. 861

II CAPITOLORapporti tra Stato e mondo rurale in Burkina Faso: governance della terra eprospettive di sviluppo rurale. 911. Dal percorso coloniale all’indipendenza. 931.1. 1898-1919: l’Haut-Sénegal-Niger, un sistema coloniale basato sull’économie detraite. 951.2. Misure economiche del primo periodo coloniale. 971.3. Creazione dell’Alto Volta: un progetto fallimentare. 991.4. 1932-1947: smembramento dell’Alto Volta e rivendicazioni politiche. 1031.5. Ripristino della colonia voltaica e percorso verso l’indipendenza. 1061.6. Dall’indipendenza dell’Alto Volta alla creazione del Burkina Faso. 1092. Evoluzioni del regime fondiario: quale sviluppo per l’Alto Volta?. 1182.1. Un sistema coloniale duale. 1192.2. Demanio fondiario nazionale e centralizzazione del controllo delle risorsenaturali. 1212.3. Pianificazione dell’intervento statale in ambito rurale. 1233. Le strategie di sviluppo rurale e il controllo statale della produzione agricola. 1253.1. Gli anni ’70 e l’interventismo statale. 1283.2. Squilibri territoriali e trasformazione delle società rurali. 1294. Il periodo sankarista: una rivoluzione per il mondo rurale?. 1324.1. Un nuovo rapporto tra Stato e mondo rurale: la lotta alle autoritàconsuetudinarie. 1324.2. La questione femminile nelle zone rurali. 1334.3. Gli obiettivi di sviluppo rurale del regime sankarista. 1354.4. La riforma delle strutture di produzione e di distribuzione dei prodottiagricoli. 1374.4.1. Interventi per il miglioramento dell’irrigazione e la “colonizzazione”di nuove terre. 1374.4.2. Interventi nell’ambito della pastorizia. 1384.4.3. Politica di distribuzione degli input agricoli. 1394.4.4. Sistema di controllo dei prezzi. 1395. I principi della Riorganizzazione agraria e fondiaria: la RAF del 1984. 1402

5.1. Il Programma Nazionale di Gestione dei Territori e i Comitati di Difesa dellaRivoluzione. 1435.2. Risultati del periodo rivoluzionario. 1466. La “rettificazione” del regime rivoluzionario e la fase di democratizzazione. 1476.1. Revisione della RAF e reintroduzione della proprietà privata della terra. 1557. Il mondo rurale diventa strumento di legittimazione politica per le nuoveistituzioni democratiche. 1597.1. Gestione partecipata delle risorse naturali e limiti dello sviluppo rurale “dalbasso”. 1617.2. Decentralizzazione e politiche della terra: i limiti della governance dellaterra. 1698. Lotta alla povertà e nuove strategie di sviluppo rurale. 1719. Nodi irrisolti delle strategie di sviluppo rurale e di governance della terra inBurkina Faso. 177III CAPITOLORiforma fondiaria e governance della terra in Burkina Faso: le nuove sfideemergenti dal rapporto tra Stato e mondo rurale. 1831. Il modello di “sécurisation foncière” e la sua implementazione in BurkinaFaso. 1872. L’elaborazione della “Politique Nationale de Sécurisation Foncière en MilieuRural”. 1943. Governance democratica della terra, delegazione di poteri e accountability. 1984. Dalla politica fondiaria all’elaborazione della loi portant regime foncierrural. 2004.1. I principali strumenti di “formalizzazione dell’esistente”. 2034.1.1. Le carte fondiarie come istituzionalizzazione di una “leggelocale”. 2034.1.2.I certificatidipossessocomeformalizzazione deidirittifondiari. 2054.2. Le nuove istituzioni di sécurisation foncière a livello locale. 2094.2.1.Le commissions foncières villageoises (CFV). 2093

ises(CCFV). 2104.2.3.Le CFV e CCFV e i limiti della rappresentanza. 2124.2.4.I Servizi Fondiari Rurali e gli uffici demaniali. 2145. L’implementazione della legge fondiaria e l’intervento del Millennium ChallengeAccount. 2156. Primi risultati della fase di implementazione a livello nazionale. 2206.1. La “carta fondiaria” e i limiti della sua applicabilità. 2206.2. I limiti di un approccio improntato sulle certificazioni del possesso. 2217. Genere e autoctonia: tra legittimità e legalità delle pratiche di riconoscimento deidiritti fondiari. 2227.1. La questione di genere e la problematicità del riconoscimento dei diritti fondiari7.2. L’autoctonia come prerogativa per il possesso della terra. 2288. I “nuovi attori” e la formalizzazione del mercato informale della terra. 2329. Le principali sfide poste alla governance della terra. 236I CASI DI STUDIO10. Il comune di Bama. 23810.1. Il contesto. 23910.2. Le principali risorse del territorio e l’attività agricola. 24210.3. I diritti fondiari e le modalità di accesso alle risorse naturali. 24710.4. I conflitti fondiari e la questione dei migranti. 24810.5. Le transazioni fondiarie e i meccanismi di “formalizzazione dell’informale”.25010.6. Questione di genere e accesso alla terra. 25210.7. Accesso alla terra dei “nuovi attori” e l’attività imprenditoriale. 25510.8. Le istituzioni comunali. 25910.9. Il processo di attuazione della legge. 26210.10. Le CFV di villaggio e la nuova legge fondiaria. 26510.11. La fase di registrazione dei certificati di possesso della terra. 26910.11.1 Donne, terra e nuova legge fondiaria. 27110.11.2. Posizione incerta dei migranti. 27210.11.3. L’individualizzazione del possesso della terra. 2734

10.11.4. La formalizzazione delle vendite di terra. 27410.11.5. Il costo delle operazioni di registrazione dei certificati di possesso dellaterra. 27610.12. Problematiche emerse. 27810.12.1. La sostenibilità dei processi di registrazione. 27810.12.2. L’ attuazione della legge nel perimetro irriguo della Valle del Kou. 28010.12.3. I limiti di applicabilità della carta fondiaria sul lago di Banwo. 28111. Il comune di Léo. 28311.1. Il contesto. 28311.2. I diritti fondiari e le modalità di accesso alla risorse naturali. 28611.2.1. Modalità di accesso delle donne alla terra. 28811.2.2. Accesso dei nuovi investitori alla terra. 29211.3. Attività imprenditoriale e speculazione fondiaria. 29611.4. Le istituzioni comunali. 30011.5. Il processo di attuazione della legge. 30111.6. Le commissioni di villaggio e la nuova legge fondiaria. 30311.7. La fase di registrazione dei certificati di possesso della terra. 30511.7.1. I costi di registrazione. 30711.8. Problematiche emerse. 30912. Conclusioni. 312OSSERVAZIONI E CONCLUSIONI. 319BIBLIOGRAFIA. 331ALLEGATI. 3745

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ELENCO FIGUREFigura 1. Smembramento dell’Alto Volta nel periodo coloniale 1932-1947. 103Figura 2. Identificazione dei “poli di crescita” in Burkina Faso. 176Figura 3. Il Plan Foncier Rural di Ganzourgou. 190Figura 4. Il sistema di distribuzione dei diritti fondiari “consuetudinari”. 248Figura 5. Il comune di Bama come zona di intervento del MCA. 262Figura 6. Il comune di Léo come zona di intervento del MCA. 301ELENCO TABELLETabella 1. Relazioni tra Stato centrale e autorità consuetudinarie. 160Tabella 2. Evoluzione delle istituzioni di gestione dell’ambito fondiario legalmentericonosciute in ambito rurale. 167Tabella 3. I principi di sviluppo rurale decentrato riconosciuti nella Lettera di SviluppoRurale decentrato del 2002. 173Tabella 4. Il funzionamento dei regimi fondiari consuetudinari. 192Tabella 5. I principali orientamenti politici della Politique Nationale de SécurisationFoncière. 195Tabella 6. I meccanismi e gli strumenti relativi al rafforzamento della partecipazione delleistituzioni locali responsabili della gestione della terra e delle risorse naturali. 199Tabella 7. Procedura di approvazione di un certificato di possesso della terra (APFR). 208Tabella 8. Articolo 36 della legge 034/2009 relativo al riconoscimento del possessofondiario. 231Tabella 9. Situazione fondiaria del comune di Bama. 243Tabella 10. Dati relativi alla popolazione di Bama, suddivisa per villaggi. 245Tabella 11. Costo di registrazione della terra nel comune rurale di Bama. 278Tabella 12. I “nuovi investitori” nel comune di Léo. 293Tabella 13. Domande di registrazione di APFR presentate presso la direzione provincialedelle Imposte di Léo. 306Tabella 14. Costo di registrazione della terra nel comune di Léo. 308ELENCO GRAFICIGrafico 1. Distribuzione delle richieste di terra per attività produttiva a Bama. 256Grafico 2. Distribuzione delle richieste di terra per attività produttiva nel comune diLéo. 2967

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RINGRAZIAMENTIQuesto lavoro di tesi è ricco del sostegno e della passione di tante persone che in questianni hanno saputo sostenermi, consigliarmi, indirizzarmi nell’esplorazione di nuovi puntidi vista, necessari ad indagare su un campo ricco e poliedrico come quello del settorefondiario in Africa sub-sahariana.Il primo ringraziamento va al mio relatore, Arrigo Pallotti, che mi ha affiancata findall’inizio e spronata affinché potessi trarre il massimo da questa esperienza di dottorato.Grazie anche al gruppo degli “africanisti” che hanno arricchito il mio percorso e stimolatoil dibattito interno al dipartimento sulle tematiche di cui mi sono occupata in questi anni.Un contributo scientifico significativo mi è poi stato dato dal Prof. J.-P. Jacob,dell’Institut de Hautes Études Internationales et du Développement di Ginevra, da PeterHochet e da Luigi Arnaldi di Balme del Laboratoire Citoyenneté di Ouagadougou, concui ho avuto l’occasione di confrontarmi ripetutamente nel corso dei periodi di ricerca inBurkina Faso.Tante altre persone mi hanno sostenuta in questo lavoro di tesi. Vorrei ringraziare inparticolare i miei due interpreti, Hermann Moussa Konkobo e Bernard Sanou, che mihanno accompagnata rispettivamente nel comune di Léo e in quello di Bama, sostenendointerviste sotto il sole cocente, ripetuti spostamenti in motorino e le lunghe attese africane.Un grazie va anche a Ben Idriss Djieni, che mi ha affiancata nella ricerca e ha messo amia disposizione molti materiali e dati riguardanti il processo di riforma, oltre a tantapazienza.Come non ringraziare poi tutte le persone che mi hanno arricchita culturalmente eumanamente nei periodi trascorsi in Burkina Faso. Un grazie particolare va a SidikiSanou, con il quale ho assistito alla meravigliosa cerimonia delle maschere bobo che sieffettua prima della raccolta nei campi e ho scoperto i luoghi sacri di Bama; a AmidouOuattara che mi ha ripetutamente regalato i meravigliosi prodotti della sua terra; aSouleymane Nebié, che con la sua professionalità e il suo senso di responsabilità neiconfronti degli incarichi presi restituiva speranza e fiducia agli abitanti del villaggio diSissili. Un grazie va anche a tutte le persone che mi hanno aiutata nell’organizzazionelogistica dei periodi di ricerca e in particolare all’Ong LVIA.9

Vorrei ancora ringraziare Jorge, i miei fratelli, mia zia Maria e tutti i miei amici che hannosaputo capire i miei sbalzi d’umore, sostenendomi e reindirizzandomi innumerevoli volte.Dedico questo mio lavoro di dottorato a mio padre, che mi ha affiancata in tutte le scelteche ho deciso di intraprendere in questi ultimi anni e a mia

Dalla gestione dello sviluppo alla decolonizzazione. 42 3. Traiettoria delle politiche della terra in periodo coloniale. 45 4. Sviluppo rurale e governance della terra in periodo post-coloniale. 47 4.1. Diritti fondiari come strumento di organizzazione dei programmi di sviluppo rurale. 52 4.2. Riforme strutturali e “migrazioni da ritorno”. 56 4.3. Riforme strutturali e .

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