2. Collocamento Delle Persone Disabili: Domanda, Offerta E .

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2. Collocamento delle persone disabili: domanda,offerta e politiche attivedi Gianpaolo Torchio1. La riforma e la sua applicazione in provincia di MilanoLa riforma del collocamento delle persone disabili, definita dalla legge68 del 1999, è ormai una realtà consolidata che ha modificato e definito lemodalità di intervento degli enti e dei servizi preposti alla sua attuazione edi cui obblighi sono ben presenti a chi (siano esse realtà pubbliche o private)ne è soggetto.Ciò non significa che gli obiettivi che la riforma si era proposta sianogià stati raggiunti, né che siano stati effettivamente implementati,soprattutto a livello amministrativo, tutti gli strumenti da essa previsti.Possiamo però affermare che con il 2001 sono state poste le condizionioperative e amministrative per il perseguimento di tali obiettivi.Per affrontare il tema può essere utile riprendere gli elementifondamentali della riforma, oltre che registrare l’evoluzione delle praticheamministrative messe in atto per la sua applicazione1.1.1 La legge 68 del 1999 e l’evoluzione amministrativaLa legge numero 68 del 1999, che ha riformato il collocamento dellepersone disabili, si basa su due elementi cardine: l’obbligo per le imprese e gli enti pubblici di occupare personaledisabile per una quota proporzionale al numero dei propri dipendenti(mutuato dall’impianto della legge precedente: la 482 del 1968); la metodologia del collocamento mirato come base per l’inserimento allavoro dei disabili, così come descritto nella legge stessa:1Per una trattazione più completa di questi aspetti si rinvia al rapporto relativoall’anno 2000321

“Per collocamento mirato dei disabili si intende quella serie distrumenti tecnici e di supporto che permettono di valutareadeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorativee di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro,forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessicon gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghiquotidiani di lavoro e di relazione.” (legge. 68/99 art.2)La legge 68/99 tutela i seguenti soggetti: le persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche osensoriali o portatrici di handicap intellettivo, che abbiano ilriconoscimento di invalidità civile con una riduzione della capacitàlavorativa superiore al 45%; le persone invalide da lavoro con un grado di invalidità superiore al33%; le persone non vedenti e sordomute; le persone invalide di guerra, invalide civili di guerra e invalide perservizio (dalla I all’VIII categoria).Le persone appartenenti a queste tipologie hanno diritto ad accedere allequote di riserva a loro destinate nelle aziende e negli enti pubblici.I soggetti vincolati sono i datori di lavoro pubblici e privati cheoccupano più di 15 dipendenti. In particolare tale obbligo è di avere tra ipropri dipendenti: un lavoratore per chi occupa tra i 15 e i 35 dipendenti; due lavoratori per chi occupa tra i 36 e i 50 dipendenti; il 7% degli occupati per chi occupa più di 50 dipendenti.Il calcolo del numero di dipendenti è fatto escludendo alcune categoriedi lavoratori: i disabili già assunti, chi ha contratti a termine sotto i 9 mesi, icontratti di formazione lavoro e di apprendistato, i soci di cooperative diproduzione e lavoro, i dirigenti.I datori di lavoro privati (e gli enti economici pubblici) che per le“speciali condizioni della loro attività non possono occupare l’interapercentuale dei disabili” (art.5), possono richiedere un esonero parzialedall’obbligo di assunzione. Sono però tenuti a versare, a titolocompensativo, un contributo esonerativo al “Fondo regionale perl’occupazione dei disabili”.Per l’assunzione di una persona disabile è necessario presentarerichiesta preso gli uffici provinciali competenti. L’assunzione può esserenominativa:322

per i datori di lavoro che occupano da 15 a 35 dipendenti, oltre che peri partiti politici, le organizzazioni sindacali e sociali e gli enti da essipromossi; per una delle due assunzioni a cui sono tenuti i datori di lavoro cheoccupano tra i 36 e i 50 dipendenti; per il 60% delle assunzioni cui sono tenuti i datori di lavoro cheimpiegano più di 50 dipendenti.Attraverso la stipula di convenzioni con la Provincia è però possibileassumere in deroga a tali limiti e inserire tutti i disabili in obbligoattraverso assunzioni nominative. Gli inserimenti tramite convenzionepossono inoltre essere graduali e programmati in un lasso di tempoproporzionale al numero di assunzioni da effettuare.L’attuazione della legge 68/99 spetta principalmente alle Province, inqualità di enti responsabili del collocamento e dell’attuazione dellepolitiche attive del lavoro.Nel corso dei due anni di applicazione della legge la Provincia diMilano ha messo in atto una serie di azioni per la sua effettiva attuazione.In primo luogo è stato fortemente potenziato l’ex Ufficio diCollocamento Obbligatorio (oggi Servizio per l’Occupazione Disabili) intermini di persone e competenze per far fronte all’aumento, nel numero enella complessità, delle funzioni e degli atti ad esso richiesti.Dall’agosto del 2000 è stata approntata la convenzione tipo per leimprese private, estesa nel luglio 2001 anche ai soggetti pubblici inobbligo. Attraverso questo strumento (emanato dalla CommissioneProvinciale Tripartita per le Politiche del Lavoro) la Provincia si ponecome soggetto attivo e regolatore dell’ingresso delle persone disabili suiposti di lavoro. Chiamando aziende e soggetti pubblici a programmare gliinserimenti, l’ente indica i parametri, i tempi e le modalità a cui attenersiper l’applicazione della legge e ne governa l’attuazione.Il Servizio per l’Occupazione dei Disabili ha inoltre organizzato unservizio di agevolazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro,chiamato progetto Match, di cui si parlerà più diffusamente in seguito.Dal novembre del 2001 è stata avviata con A.S.L. Città di Milano unasperimentazione che integra il percorso di rilascio del certificato diinvalidità con quello di verifica delle potenzialità lavorative del soggettoper l’incrocio domanda/offerta di lavoro.Alla persona che presenta la domanda di invalidità presso l’A.S.L. vienechiesto se intenda iscriversi alle liste di collocamento obbligatorio. In casoaffermativo, e se le visite mediche confermano l’esistenza dei requisiti perl’iscrizione, la persona, prima di ottenere il certificato, si sottoporrà a test e323

colloqui con un’équipe integrata Provincia e A.S.L. per la definizione di unsuo profilo socio-lavorativo. Si tratta di un passaggio al quale il richiedentepuò rinunciare e che non ha alcun obiettivo di valutazione della persona,ma è funzionale a raccogliere una serie di informazioni su cosa la persona“sa e può fare”, utili per un effettivo inserimento mirato.Il profilo dell’utente è raccolto in modo da poter essere inserito nellabanca dati Match. Il disabile, dal momento stesso della sua iscrizione alcollocamento obbligatorio, è quindi immediatamente segnalabile presso leaziende e gli enti pubblici che devono ottemperare agli obblighi della68/99. Naturalmente chi rinunci a fare i test e i colloqui con la commissioneintegrata perde questa opportunità.La fase sperimentale con A.S.L. Città di Milano si è chiusapositivamente nel febbraio del 2002. La procedura dovrebbe essere assuntain via definitiva ed essere estesa anche alle altre A.S.L. del territorioprovinciale.L’iscrizione al collocamento obbligatorio e l’accesso al progetto Matchrimarranno comunque accessibili a chi abbia una certificazione di disabilitàottenuta precedentemente all’introduzione del procedimento integrato e achi non dichiari, al momento della domanda per il certificato di disabilità, ilproprio interesse per l’iscrizione al collocamento.Non sono invece ancora operativi gli sgravi e le agevolazioni fiscaliprevisti per le imprese che assumono lavoratori disabili. Sono ancora in attole procedure per il riconoscimento di quelli relativi all’anno 2000 a caricodel Fondo Ministeriale, mentre non è ancora attivo il Fondo Regionale perl’Occupazione dei Disabili che ha un ruolo centrale nel finanziamento ditutte le attività di supporto all’inserimento occupazionale dei disabili.Nel corso del 2001 sono stati quindi in buona parte superati i temiindividuati nel rapporto dello scorso anno come i nodi che stavanocaratterizzando il primo periodo di applicazione della normativa: a) ladefinizione di indirizzi operativi chiari nell’applicazione della legge alivello locale che coniugassero flessibilità d’azione ed equità di trattamentoverso gli utenti e i soggetti sottoposti a obbligo; b) l’adeguamento dellerisorse a disposizione del Servizio per l’Occupazione dei Disabili per farfronte all’incremento di compiti e alla complessità degli stessi.Con lo sciogliersi di questi punti critici divengono finalmentepreminenti gli obiettivi della normativa e le problematicità che ilperseguimento di tali obiettivi pone. Le difficoltà cioè si spostano dallacostruzione degli strumenti generali per l’applicazione della legge allaattivazione e gestione reale dei processi di inserimento delle personedisabili in azienda. Su ciò, e sulle possibilità di incontro tra domanda e324

offerta di lavoro di persone disabili nel contesto economico e sociale dellaprovincia, ci vogliamo concentrare nel presente rapporto.1.2 L’andamento mercato del lavoroNell’analisi dell’andamento del mercato del lavoro per le personedisabili un primo indicatore significativo è il numero di iscritti alle liste dicollocamento obbligatorio.I dati sui due anni di applicazione della L. 68/99 indicano una nettacrescita del numero di disabili iscritti, che è passato dai 13.208 del 31dicembre 1999 ai 15.572 del 31 dicembre 2001. Si tratta di un incrementodi 2.364 unità, percentualmente pari al 17,9%.L’incremento si è distribuito su entrambi gli anni in modo abbastanzauniforme, anche se con un’accentuazione nel 2001 ( 9,6% rispetto al2000). Inoltre si registra una profonda differenza nell’incidenzapercentuale, oltre che nel dato numerico, degli iscritti non disponibili allavoro (che scende dal 20% all’8%): dalle verifiche svolte sembra ci si trovidi fronte non tanto a un andamento reale quanto a un sovradimensionato deldato relativo all’anno 2000. La differenza può essere dovuta al passaggio aun nuovo sistema informatico per la gestione dei dati relativi all’utenza,quindi a un cambiamento nei criteri di classificazione.Tab. 1 - Iscritti alle liste di collocamento obbligatorio per disponibilità allavoro (serie storica)DisponibiliNon disponibiliTotaleIncr. %al lavoroal lavoroVal ass. Val. % Val ass. Val. % Val ass. Val. %31/12/99n.d.n.d.- 13.20831/12/00 11.394 80,2%2.819 19,8% 14.213 100,0% 7,631/12/01 14.394 92,4%1.1787,6% 15.572 100,0% 9,6Elaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di MilanoIl dato relativo al rilevante incremento negli iscritti alle liste dicollocamento obbligatorio negli ultimi due anni, da solo, potrebbe farritenere che si sia interrotto, o fortemente limitato, il flusso in uscita dalleliste di collocamento per disabili (avviamenti).In verità il numero di nulla osta rilasciati è stato in netta crescita,confermando la tendenza già rilavata nell’analisi relativa all’anno 2000.Rispetto ai 605 avviamenti del 1999, nel 2001 ve ne sono stati 2.344( 287%), in crescita anche rispetto ai 1.642 dell’anno precedente ( 50,2%)in cui la 68/99 già era in vigore. Si tratta per quasi tutti (97,3%) di325

avviamenti tramite nulla osta nominativo, frutto cioè di un “liberoincontro” tra lavoratori e aziende. Definiamo questa modalità “liberoincontro” malgrado le persone in stato di disoccupazione spesso nonabbiano diverse opportunità di impiego tra cui scegliere, le aziendeGraf. 1 - Iscritti alle liste di collocamento obbligatorio per disponibilità allavoro (serie storica)16.00014.000Non disponibilial lavoro12.00010.0008.000Disponibili allavoro6.0004.0002.000199920002001Elaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di Milanoassumano persone che senza la quota d’obbligo non avrebbero inserito esovente intervengano enti terzi nell’incontro tra imprese e lavoratori (sianoessi servizi territoriali pubblici per l’inserimento lavorativo, centri diformazione professionale, società interinali o di recruitment o lo stessoServizio per l’Occupazione dei Disabili), in quanto l’assunzione non è stataoperata tramite atto impositivo della pubblica amministrazione e poiché, inqualche misura, i soggetti coinvolti si sono potuti reciprocamente scegliere.La quota degli avviamenti numerici invece è scesa progressivamente, intermini sia percentuali sia assoluti, divenendo sostanzialmente residuale(2,7% di tutti gli avviamenti). Ciò in linea con le indicazioni della L. 68/99ma soprattutto con la politica del Servizio per l’Occupazione dei Disabilidella Provincia di Milano, che punta a privilegiare gli inserimenti mirati,spontanei o concordati con le realtà aziendali, piuttosto che l’invioobbligatorio di iscritti nelle aziende. Ciò è stato vero soprattutto in questiprimi due anni di applicazione della nuova normativa, in cui il Servizio hascelto di dare alle imprese il tempo di verificare la propria situazione, diconvenzionarsi e di progettare un inserimento graduale ma effettivo dellepersone disabili.326

E’ probabile che, passato questo lasso di tempo di “assestamento”, gliavviamenti numerici tornino ad aumentare nei confronti delle aziende edegli enti pubblici che non avranno scelto lo strumento convenzionatorio eche saranno comunque soggetti, per legge, a una quota di avviamenti diquesto tipo.Tab. 2 - Avviamenti persone disabili per tipologia di avviamento e tivinumericitotali%Val ass. Val. % Val ass. Val. % Val ass. Val. %605 71,0%247 29,0%852 100,0%1.561 95,1%81 4,9% 1.642 100,0% 158,0%2.344 97,3%65 2,7% 2.409 100,0% 50,2%199920002001Elaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di MilanoGraf. 2 - Avviamenti persone disabili per tipologia di avviamento e tivi10005000199920002001Elaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di MilanoPer i motivi sopra riportati, un numero crescente di aziende ed enti hascelto di convenzionarsi con la Provincia per programmare l’inserimento dipersone disabili. Dall’agosto 2000 (mese in cui la Provincia ha iniziato astipulare convenzioni), alla fine del 2001 sono state aperte 1.710convenzioni, di cui 26 con enti pubblici e le altre con aziende private.Complessivamente l’impegno di assunzione per i 10 anni successivi è di7.118 persone.Si tratta di una cifra considerevole, soprattutto se si considera che iltotale delle scoperture denunciate negli 8.022 Prospetti Informativi327

presentati nel 2001 (7.802 da aziende private e 220 da enti pubblici) è dicirca 15.000. Ciò significa che poco meno del 50% delle scoperture èattualmente gestito tramite convenzione. Il dato è in costante crescita, inquanto nel marzo del 2002 già superava le 8.000 unità.Inoltre si deve tener conto che, delle circa 8.000 scoperture non inseritein convenzioni provinciali, 3.000 riguardavano inserimenti negli entipubblici, per i quali solo dal luglio 2001 è stata possibile la stipula diconvenzione.Si tratta quindi di un dato che tenderà sicuramente a diminuire nel corsodel 2002 man mano che gli enti pubblici provvederanno a convenzionarsi.Tab. 3 - Convenzioni stipulate e assunzioni in convenzione per tipologia diassunzione e anno.N. Ass. in tempo tempoappren tirocinc.f.l.conv. conv. indeter. deter.distato ioC.R.I. 476/9620317214012155152000Conv. 68/992271891688942458843496582001 Conv. 68/99 1.483AnnoElaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di MilanoGraf. 3 - Convenzioni stipulate e assunzioni in convenzione per nzioni inconvenzione4002000Conv 2000 (CRI ed ex 68/99)Conv. 68/99 2001Elaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di MilanoIn termini previsionali nel 2001 avrebbero dovuto esservi 225assunzioni tramite convenzione, in verità nell’anno tali assunzioni sonostate 588. Diverse aziende non hanno aspettato la data di scadenzadell’impegno di assunzione per ottemperarvi, anticipando quindi alcune328

assunzioni che sarebbero scadute nel 2002. Ciò in parte abbasserà ilnumero delle assunzioni in convenzione del 2002 (1.369 unità previste) cheperò dovrebbe godere dello stesso fenomeno rispetto all’anno successivo.Il dato più significativo è comunque il brusco incremento di assunzioniprevisto nel 2002 nelle aziende convenzionate, un picco dovuto all’altonumero di convenzioni stipulate nel 2001. Inoltre la previsione di un nettoabbassamento nel numero di assunzioni dalla fine del 2003 dovrebbemodificarsi con l’apertura di nuove convenzioni negli anni a venire,portando il tasso di assunzioni annue a livelli ben più consistenti di quellioggi previsti.Tab. 4 - Intenti di assunzione delle aziende in convenzione per anno‘01 ‘02 ‘03 ‘04 ‘05 ‘06 ‘07 ‘08 ‘09 ‘10 ‘11 totaleConv. 2000 225 23363 24 9 9 3 3569Conv. 20011.136 1.196 590 391 471 523 435 571 595 641 6.549Totale225 1369 1259 614 400 480 526 438 571 595 641 7118Elaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di MilanoGraf. 4 - Intenti di assunzione delle aziende in convenzione per 00620072008200920102011Elaborazione C.D.R.L. su dati della Provincia di Milano1.3 Le segnalazioni MatchLe procedure di incontro tra domanda e offerta di lavoro sono gestitedall’Ufficio Occupazione Disabili attraverso il progetto Match. Il progettosi basa su un database che raccoglie le caratteristiche dell’utenza e dellemansioni offerte dalle aziende e che permette l’abbinamento tenendo contodi una ampio ventaglio di elementi (fisici, intellettivi, di competenzaprofessionale, residenziali, ecc .). Una volte effettuate le procedure di329

abbinamento da parte di un operatore esperto, le rose di candidaticonsiderati idonei rispetto alle specifiche mansioni vengono inviate nelleaziende che usufruiscono del servizio, le quali devono contattare esottoporre a colloquio di selezione le persone indicate. Di norma, pur nonessendoci un obbligo vincolante, dalla rosa di candidati dovrebbe esserescelta la persona disabile (o le persone disabili) da assumere inottemperanza alla 68/99.Come per le successive estrazioni dal database del progetto Match si èscelto di analizzare un lasso temporale parzialmente più ampio del soloanno 2001 per avere un dato maggiormente significativo su cui lavorare.Infatti, come già ipotizzavamo nel rapporto dello scorso anno, solodall’inizio del 2002 si sono presentate le condizioni per una effettivaentrata a regime del progetto e, quindi, per una gestione attiva dell’incontrotra domanda e offerta di lavoro. La creazione del database (lo screeningdell’utenza iscritta in tutta la provincia e la raccolta di un numerosignificativo di mansioni aziendali) si è protratto fino alla fine dell’estate2001. Inoltre questioni organizzative e di incarichi hanno portato a unasospensione dell’attività degli operatori nella parte finale dell’anno,posticipando di almeno due mesi il reale ingresso a regime del progetto. Pertali motivi, se nel corso del 2001 le segnalazioni sono state 889, nei primitre mesi del 2002 esse erano già 851. Se il tasso di attività rimarrà invariato,possiamo ipotizzare un totale annuo di più di 3.000 segnalazioni per circa1.000 diverse mansioni.Dall’inizio della propria attività a fine marzo 2002 il progetto Match hasegnalato 1.128 persone per 512 diverse mansioni. Poiché alcune personesono state segnalate più volte per mansioni diverse, le segnalazionicomplessive sono state 1.746.Delle 512 mansioni su cui è stata effettuata una segnalazione 210 sonoancora in attesa di risposta (si tratta generalmente di mansioni per le qualila segnalazione è stata fatta recentemente).In 102 casi (33,8%) vi è stato un feedback positivo, cioè l’aziendadichiarava l’intenzione di assumere una o più persone tra quelle presentiall’interno della rosa di candidat

2. Collocamento delle persone disabili: domanda, offerta e politiche attive di Gianpaolo Torchio 1. La riforma e la sua applicazione in provincia di Milano La riforma del collocamento delle persone disabili, definita dalla legge 68 del 1999, è ormai una realtà consolidata che ha modificato e definito le

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