LE GUIDE I Risparmi Di Una Vita - Il Sole 24 ORE

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LE GUIDEI risparmidi una vitaCOME GESTIRE IL PATRIMONIOI LIBRI DEL SOLE 24 OREPubblicazione settimanale con Il Sole 24 ORE 2,50 (I Libri del Sole 24 ORE 0,50 Il Sole 24 ORE 2,00)NON VENDIBILE SEPARATAMENTESolo ed esclusivamente per gli abbonatiin vendita separata dal quotidiano a 0,50

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 OREL’offerta del Gruppo 24OREDirettore responsabileFabio TamburiniProgettoe coordinamentoeditorialeAlberto OrioliChristian MartinoGianfranco UrsinoTesti di questo numeroRuggero Bertelli,Laura Cavestri,Maximilian Cellino,Antonio Criscione,Andrea Franceschi,Andrea Gennai,Vito Lops,Federica Pezzatti eMarzia RedaelliI Libri del Sole 24 ORESettimanale – N. 29/2020 –Novembre 2020Registrazione Tribunale di Milanon. 33 del 22-01-2007Direttore responsabile:Fabio TamburiniProprietario ed Editore:Il Sole 24 ORE S.p.A.Sede legale, redazione e direzione:Via Monte Rosa n. 91, 20149MilanoDa vendersi in abbinamentoal quotidiano «Il Sole 24 ORE».Solo ed esclusivamente per gliabbonati, in vendita separatadal quotidiano a 0,50 CHIUSO IN REDAZIONEIL 30 OTTOBRE 2020 Riproduzione riservataCopyright Il Sole 24 Ore Spa2Plus24Ogni sabato con Il Sole 24 Ore appuntamento con Plus24, il settimanale dedicato allafinanza personale che mette a disposizionegiornalisti ed esperti, per dare risposte alledomande che ogni risparmiatore può inviarealla email plus@ilsole24ore.com24 e Mercati 24 è la sezione premium delSole24ore.com che offre contenutiesclusivi, audioversioni degli articoli,podcast e una newsletter. Mercati è ilservizio sui mercati azionari con analisi,dati in tempo reale, strumenti di analisitecnica e grafici avanzati.Il tempo è il denaroUn podcast in esclusiva su Audible e su24 che racconta il risparmio ai tempi delCovid. Dieci puntate per spiegare comemettere da parte denaro in modo efficaceevitando rischi inutili, dal conto correntealla pensione, dal mutuo agli investimenti.Investire è facileIn edicola fino al 10 novembre, il libro deiconduttori del programma sul risparmiodi Radio 24 ‘Due di Denari', Debora Rosciani e Mauro Meazza, propone una guidaagli strumenti di investimento con unapproccio da manuale accessibile a tutti.

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 ORE01RISPARMI IN PARCHEGGIO02RENDIMENTI AI MINIMI03IN BORSA04IL FATTORE TEMPO05FINANZIAMENTI06SOLDI IN MENTELa liquidità degli italianiè in sosta vietataOccorre andare oltreTitoli di Stato e Buoni PostaliIl giusto approccioagli investimenti azionariLe scelte strategicheper investire con buon sensoMutui e prestiti personaliper tutte le etàLa psicologia nella finanzae nelle scelte d’investimentoSOMMARIOpagina 07pagina 17pagina 29pagina 39pagina 45pagina 573

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 ORELunga vita alle scelted’investimento consapevolidi Gianfranco UrsinoNon è mai troppo tardi.C'è sempre tempo perassumerecorretticomportamenti di investimento e impostare un’attenta pianificazione finanziaria. Con il progredire dell’età tendiamo aprocrastinare ulteriormente le scelte erimanere immobili con i nostri risparmidepositati sul conto, con la convinzione- ogni giorno che passa - di aver ormaisuperato oltre ogni limite il rischio digiungere fuori tempo massimo.In ambito economico-finanziario ilfattore tempo è senza dubbio una risorsa importante, ma bendarsi gli occhi erimanere inerti non fa che peggiorare lasituazione. Occorre quindi partire dallaconsapevolezza che prima o poi bisogna mettersi in moto e che è sempre ilmomento giusto per riprendere in mano il nostro presente e impostare unastrategia per mettere in sicurezza il futuro della propria famiglia.Diversi studi evidenziano che il periodo di accumulazione del capitale sirealizza nella mezza età, cioè fra i 40 ei 64 anni. Ed effettivamente in età lavorativa tendiamo ad essere più concentrati a “fare i soldi” che a gestirli.4Ma anche solo iniziare a preoccuparcidella gestione delle disponibilità economiche quando siamo in procinto diandare in pensione non sarebbe unmale. Meglio tardi che mai.Ad un certo punto occorre quindi dareuna svolta al proprio ciclo di vita finanziario e cercare di rimettersi in carreggiata ed avviare una periodica analisipatrimoniale, economica e finanziariadella situazione familiare. Naturalmente con le dovute cautele.Come emergerà a più riprese in questo volume, via via che il tempo a disposizione dell'investitore diminuisce ènaturale immaginare una riallocazionedegli investimenti verso i porti ritenutipiù sicuri. Anche perché quando il tempo non gioca a nostro favore, le scelte diventano sempre più decisive e gli errorisi pagano più cari.La prudenza è quindi d'obbligo, soprattutto in un contesto come quelloattuale in cui ci sono due forze che spingono gli investitori in direzioni opposte. Da una parte il mondo obbligazionario (con i titoli di Stato, le emissionisocietarie e fra questi, in particolare ibond bancari agevolmente collocatinegli anni passati a mani basse allo

INTRODUZIONEsportello) che non rappresentato piùper i risparmiatori italiani la roccafortedelle loro scelte di investimento.Negli ultimi due decenni, i crack finanziari e la stessa crisi del debito sovrano hanno fatto emergere il rischioemittente presente nelle emissioni obbligazionarie. Contestualmente, però,ai maggiori rischi non sono scattati inautomatico maggiori rendimenti.Tutt'altro. I tassi riconosciuti dal cosiddetto “reddito fisso” sono scesi ai minimi termini, con il mercato obbligazionario via via divenuto uno strumentofunzionale al torchio delle banche centrali (che stampano moneta propriocomprando obbligazioni) e per gli investitori che desiderano estrarre valoredai mercati finanziari non resta che buttarsi sulle azioni. Accettando però ungrado di rischio elevato.Dall'altra parte, però, le incognite legate alla pandemia in corso spingono lecorrenti sui mercati finanziari versol’incertezza e l’alta volatilità, che non invitano ad approcciare gli investimentiazionari. Almeno nel breve termine. Maavere una quota di portafoglio espostasull’azionario è diventata una stradaobbligata – priva di alternative - per tan-ti investitori che si sono trovati di fronteal bivio se rischiare per far fruttare ilproprio portafoglio oppure arrendersiall’inevitabile erosione del suo valore.Ora più che mai, quindi, per gestire almeglio i risparmi di una vita occorre tenere un atteggiamento prudenziale esoprattutto dedicare più tempo allagestione delle proprie finanze familiari per realizzare a qualsiasi età - giovani e meno giovani - scelte d’investimento consapevoli.Anche sul fronte dei finanziamenti ilmondo è parallelamente cambiato negliultimi decenni sulla scia dei massicci interventi delle banche centrali. E non solo dal punto di vista dei tassi prossimi allo zero che i mutuatari riescono a spuntare ormai da qualche anno in banca.Nella logica del “non è mai troppo tardi”, anche chi è avanti con l’età può provare a non autocensurarsi e avvicinarsiallo sportello per chiedere un mutuo.Oggi è cresciuto di molto il numero diofferte che spingono il limite per l’erogazione di un prestito a 80 anni (calcolati sommando l’età anagrafica alla durata del mutuo). La vita, anche in finanza, tende ad allungarsi. RIPRODUZIONE RISERVATA5

01DIVIETO DI SOSTAPER LA LIQUIDITÀ

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 OREDEPOSITI BOOMItaliani adagiatisu un tesorodi 1.700 miliardidi Andrea GennaiUn mare di liquidità.Uno degli effetti dellacrisi Covid è quello diaver fatto aumentarevertiginosamente i depositi bancari degli italiani. La propensione al risparmio è schizzata al12% contro una media passata tra l’8 eil 9% e sebbene molti redditi siano staticolpiti dalla crisi, aumentano le giacenze. Vuoi l’incertezza, vuoi la pauradel futuro e anche il timore di investirein mercati molto volatili, fatto sta chela cifra sui depositi sta raggiungendo i81.700 miliardi di euro con un progresso di oltre 120 miliardi rispetto al settembre dello scorso anno, secondo idati pubblicati dall’Abi (Associazionebancaria italiana). Una massa di liquidità che nella gran parte dei casi staziona sui conti correnti. O in alternativa sui conti deposito. Ma quanto costae quanto rende?Negli ultimi mesi il tasso di interesse medio sul totale dei depositi(conti correnti, conti deposito, etc) èin Italia intorno allo 0,3% per cento.In particolare sui conti correnti tra-

LIQUIDITÀ IN DIVIETO DI SOSTALa continua crescitaDepositi da clientela delle banche in Italia. Dati in 19FMAMGLASOND‘20FMAMGLASFonte: Abi9

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 OREdizionali oramai il rendimento è unoptional: ottenere uno 0,10% lordopuò essere già un successo in questocontesto di mercato.Per avere rendimenti occorre puntare sui conti di deposito. L’obiettivodi investire in questi conti è quello dimassimizzare il rendimento in quantol’operatività è limitata rispetto al conto corrente tradizionale e sono consentite solo poche operazioni di base apartire da versamenti e prelievi. Oggici sono offerte sul mercato che superano anche l’1% lordo annuo (da qui c’èda toglierci la tassazione).Un capitolo importante è poi quellodei costi: capire se ci sono costi di giacenze, se l’imposta di bollo viene richiesta al superamento di una certasoglia può fare molto la differenza, soprattutto se si versano somme non cospicue. L’altro aspetto importante èquello del vincolo. Spesso per avererendimenti più alti occorre tenere isoldi bloccati per un certo numero dimesi. Una variabile importante. L’altra variabile importante in tutta questa storia è l’inflazione. Al momento ilfattore non preoccupa visto che l’Italiaè in deflazione. Ma una risalita dell’indice dei prezzi è da mettere in contocon tutte queste manovre monetarieattivate dalle principali banche centrali (vedi approfondimento a pagina14). E con rendimenti così risicati bastaun piccolo rialzo dell’inflazione pervanificare qualsiasi beneficio reale.L’impercettibile peso dei costiIl rapporto tra italiani e conti correntiresta comunque abbastanza nebulo-10so, nonostante la massa di liquidità ingiacenza. Secondo un’indagine condotta per Facile.it da mUp Research eNorstat i titolari di conto corrente che,a luglio 2020, hanno ammesso di nonconoscerne i costi sono 5.900.000, vale a dire quasi il 15% dei possessori.Il refrain dell’aumento dei costi deiconti correnti si ripropone periodicamente ed è anche supportato dallestatistiche di Banca d’Italia. Si tratta diun universo molto variegato dove ledifferenze tra fasce di età dei clienti eanzianità degli stessi clienti sonomolto ampie. Diventa quindi opportuno scendere nel particolare affinché ogni cliente possa capire la condizione in cui si trova rispetto alle tendenze di mercato.Ad esempio anche nel 2018, periodo al quale si riferisce l’ultima indagine di Banca d’Italia sul tema deiconti correnti, lo spettro di costi perfasce di anzianità è rimasto moltoampio. Chi ha il conto aperto da appena un anno ha speso in media 56euro, circa la metà rispetto ai 106 eurospesi da chi ha il conto da più di 10 anni. Una differenza molto ampia, all’interno della quale ci sono poi le diverse sfumature. Chi ha aperto il conto da 3-4 anni ad esempio ha pagatoin media 65 euro. Ecco perché oltreche lamentarsi dei costi che continuano ad aumentare, i clienti dovrebbero iniziare ad interagire maggiormente con il proprio istituto percapire le dinamiche dei propri costivisto che il cliente più fidelizzato appare paradossalmente il più penalizzato. Occorre leggere attentamente

LIQUIDITÀ IN DIVIETO DI SOSTAQuanto risparmiano gli italianiIl lockdown ha inciso sulle abitudini degliitaliani e sulla loro propensione al risparmio.Questo emerge dall’indagine condotta perFacile.it da mUp Research e Norstat che,interrogando un campione rappresentativodella popolazione nazionale, hanno evidenziato come quasi 1 famiglia su 2 (48,2%), paria 21 milioni di nuclei, abbia dichiarato diessere riuscita a risparmiare tra marzo egiugno 2020, in media, 480 euro su alcunedelle principali voci di spesa familiare (utenze, assicurazioni e prodotti finanziari).Questo risparmio si è tramutato in liquidità ed è andato a incremento lo stock deiconti correnti. Una controprova del fenomeno registrato da più osservatori. Saràinteressante capire se almeno questaparte di liquidità si tradurrà in investimenti oppure se servirà solo a fronteggiaresituazioni di emergenza a fronte di unacrisi economica che appare ben lontanadall’essere risolta. Trattandosi di un risparmio una tantum è probabile che ladote accumulata possa maggiormentepropendere per la seconda soluzione.Su quali voci di spesa sono riusciti a risparmiare maggiormente gli italiani da marzo agiugno 2020? Ad essere stati ridotti conmaggior frequenza (14,4% del campioneintervistato) sono i costi sostenuti per l’Rcauto e la bolletta della telefonia mobile; il10,2%, pari a 4,5 milioni di famiglie, ha dichiarato di aver ridotto la bolletta elettrica,mentre il 9,2% quella del gas.A determinare questi risparmi sono statediverse cause, sostengono gli esperti diFacile.it. In alcuni casi, come per l’Rc auto emoto, ha influito la riduzione delle tariffeapplicate dalle compagnie, in altri, comeper le utenze elettriche, ha inciso la diminuzione del costo delle materie prime,mentre in altri ancora il risparmio è statodeterminato da un atteggiamento più attivo dell’utente che, con maggior tempo adisposizione, ha potuto confrontare levarie offerte presenti sul mercato trovandoquella più adatta alle sue necessità.A livello nazionale il 48,2% degli intervistatiha dichiarato di essere riuscito a risparmiareriducendo le spese di casa, Guardando acoloro che hanno ridotto le spese, comedetto, il risparmio medio conseguito è statopari a 480 euro; va detto, però, che il 64% deirispondenti è riuscito a risparmiare meno di300 euro, mentre il 18% tra 300 e 500 euro.Ma quali sono le spese domestiche chepesano maggiormente, almeno psicologicamente, sul budget delle famiglie italiane? Il61,1% ha indicato l’Rc auto; nonostantemolti siano riusciti negli scorsi mesi a ridurre questa spesa, l’assicurazione rimaneancora una delle voci di costo meno amatedagli italiani e, non a caso, una di quelle sullequali la maggior parte dei rispondenti vorrebbe risparmiare.Tra i costi domestici meno amati ci sonoanche la bolletta della luce (59,6%) e quelladel gas (52%), la telefonia fissa (30,5%) equella mobile (24,7%). Il mutuo è ritenutocome la spesa più pesante dal 28,9% deirispondenti; va detto che sulla percentuale,a ben guardare non altissima, incide il fattoche non tutte le famiglie debbano far fronte a questo costo.11

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 OREIn banca la fedeltà non pagaSpese di gestione dei conti correnti per fascia di anzianità. Dati in euroANNOAPERTURA OLTRE10 ANNI PRIMAAPERTURA TRA3 E 4 ANNI PRIMAAPERTURA TRA5 E 10 ANNI PRIMAAPERTURA2 ANNI PRIMAAPERTURADA UN ,131,628,526,62018604634,733,126,4Spese 22,121,9201835,728,926,630,725,1di cuispese per 856,2VARIABILESpese fisse(A)di cuicanoniSpese totali(A B)Fonte: Banca d’Italiale condizioni che vengono applicate.Periodicamente è anche opportunoeventualmente rinegoziare le condizioni o cambiare conto, altrimenti idifferenziali di spesa si stratificano.Difficoltà a cambiare bancaSe da un lato l’indagine pubblicata daFacile.it ha messo in evidenza come il16,9% degli intervistati dichiari chevorrebbe risparmiare sul conto corrente, dall’altro ha anche certificatocome siano pochi coloro che trasformano il desiderio in realtà; tra i rispondenti, tra marzo e giugno 2020,solo il 4,8% dei correntisti ha dichiarato di aver cambiato conto, percentuale bassa, ma che evidentemente12risente delle oggettive difficoltà logistiche durante il periodo dilockdown. Guardando invece a coloro che hanno cambiato conto, sempre secondo quanto rilevato per Facile.it emerge un dato interessante: piùdi 1 su 4 (27%) lo ha fatto perché lapropria banca non forniva un servizio di home banking (nell’indagineprecedente, relativa al periodo gennaio 2019-20, meno del 10% dei rispondenti ha cambiato per questa ragione). I più inclini a cambiare contocorrente sono stati gli uomini (5,4%vs 4,3% delle donne), i giovani con etàcompresa fra 25 e 34 anni (9,5%) e i residenti nel Nord-Est (5,8%). RIPRODUZIONE RISERVATA

LIQUIDITÀ IN DIVIETO DI SOSTAIL CONFRONTOCresce il divariodei costitra conti onlinee tradizionaliAnche per il mondo dei conticorrenti la sfida è quella tecnologica: da un lato il canaletradizionale, che per ovvii motivi haoneri maggiori, e dall’altro quello digitale più snello e meno costoso.L’ultima indagine di Banca d’Italiafotografa questo trend. Nel 2018 laspesa per la gestione di un conto corrente è cresciuta di 7,5 euro rispetto all’anno precedente, attestandosi a 86,9euro: si tratta di una netta accelerazione rispetto al precedente biennio, durante il quale era complessivamentecresciuta di 2,9 euro.Quello dei costi bancari apparequindi un trend in crescita abbastanza consolidato: sarà interessanteanalizzare poi le dinamiche del 2019e soprattutto quelle del 2020 per capire i possibili scenari. Anche per iconti correnti postali la spesa di gestione è sensibilmente aumentata (di4,9 euro nel 2018).In generale le spese sono aumentateprincipalmente per effetto dell’incremento dei canoni di base e dei canonidelle carte di debito. Ha contribuito inmodo significativo anche la crescitacongiunta del numero di operazioni edelle commissioni applicate sui pagamenti automatici, sulle spese di scritturazione e sui bonifici online.Costi fissi e variabiliLe spese fisse ammontano a 55,5 euro(2,7 euro in più del 2017) e rappresentano circa i due terzi della spesa complessiva. La crescita maggiore è quellaper i canoni di base (3,9 euro), per effetto dell’aumento del costo del canone (da 42,2 a 52,7 euro); questo apprezzamento ha più che bilanciato l’aumento dei clienti esenti dal canonestesso. Meno significativo è stato l’aumento della spesa per le carte di debito(1,1 euro). Pressoché invariato, poi,l’esborso per le carte di credito: il calodei clienti detentori di almeno unacarta (scesa dal 38 al 36 per cento) èstato per lo più compensato dall’aumento del costo di una singola carta.Sono invece diminuite le spese legate all’invio dell’estratto conto, quelleper le comunicazioni di trasparenza einfine quelle connesse a servizi residuali quali, ad esempio, la tenuta deidossier titoli o la liquidazione periodica degli interessi. Le spese variabili sono cresciute di 4,8 euro, raggiungendol’importo di 31,4 euro.I profili IscPer capire le dinamiche dei costi dellevarie tipologie di conti correnti e confrontare la propria situazione è importante osservare l’Isc, ovvero l’indicatore sintetico di costo. È una misura finalizzata a quantificare in modo semplificato i costi del contocorrente offerto ai clienti consumato-13

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 OREIl peso dell’inflazioneIl conto corrente è uno strumento funzionale per lagestione della liquidità. L’alternativa di deteneresoldi in contanti presso la propria abitazione haprima di tutto un problema di sicurezza. Il contodiventa quindi uno strumento di servizio pressochéimprescindibile ma come ogni servizio ha dei costie vanno ponderati vari aspetti soprattutto in unafase come questa caratterizzata da una remunerazione pressoché nulla sugli stessi conti.Ci sono dei costi evidenti e ci sono dei costi occultinella tenuta di un conto. Oneri che non vengonospesso ponderati ma che non possono essereomessi in un’analisi complessiva del rapporto costi-benefici. Il primo aspetto è quello dell’inflazione, l’aumento dei prezzi erode i soldi depositati neltempo. Viviamo in un’era di bassa inflazione o addirittura deflazione e questo non fa percepire ai risparmiatori l’importanza della variabile. Nell’ultimodecennio l’impatto dell’inflazione è stato di pocosuperiore al 10%: un valore tutto sommato contenuto ma comunque un costo. Se avessi versato10mila euro su un conto 10 anni fa, oggi il potere diacquisto di sarebbe ridotto di poco più di 1.000euro anche se questo da un punto di vista nominalenon si percepisce. Ci sono poi i mancati guadagnise avessi investito queste somme altrove visto cheil conto non ha rendimenti, ma questo è un ragionamento che vale solo per le somme in eccesso rispetto alla liquidità di cui il risparmiatore può averbisogno per sbrigare le faccende quotidiane. Infineci sono i costi reali: ipotizzando 50 euro all’anno dicosti fissi, senza tenere conto dell’imposta di bollo,in un decennio avrei speso 500 euro. Poi ci sono glioneri variabili. È sicuramente il costo per un servizio. Ma intanto i miei risparmi accumulati si sonoerosi progressivamente nel tempo, vuoi per vocivisibili ma anche per voci invisibili.14ri. Nel 2018 ad esempio una famiglia abassa operatività ha speso 75 euro afronte dei 115 di una famiglia ad altaoperatività. Un divario significativonon dovuto solo alle spese variabilima anche ai costi fissi. Gli utenti devono stare quindi attenti a scegliere lamodalità di conto maggiormente inlinea con le proprie esigenze.Comunque dalla stessa analisi diBankitalia emerge che gli utenti sonoattenti a valutare le offerte sul mercato e a scegliere anche le opzionimeno costose. Nel 2018 i clienti chehanno speso meno dell’Isc sono aumentati, dal 73,5 al 75,3%: la loro spesa è stata di 70,4 euro contro un Isc di181,5 euro. La restante quota di clienti (pari al 24,7 per cento) ha speso mediamente 139,2 euro, a fronte di unIsc medio pari a 86,6 euro.Lo scostamento tra la spesa effettivae l’Isc può dipendere sia da un’operatività diversa da quella prevista nel profilo di operatività tipo, sia da un livellodelle commissioni applicate inferiorea quello massimo pubblicizzato. Laspesa di gestione dei conti correntitende all’aumento man mano che il paniere dei servizi fruito da ciascun raggruppamento di clienti diviene più articolato: è più bassa per quei profili caratterizzati da un’operatività relativamente semplificata (“giovani”,“famiglie”, “pensionati” a bassa operatività); è sensibilmente maggioreper i profili di consumo più sofisticati.Uno degli effetti della pandemia incorso è stato l’exploit dei servizi digitali a distanza. Complice anche la chiusura parziale delle filiali, molti utenti

LIQUIDITÀ IN DIVIETO DI SOSTAhanno scoperto anche per effetto delnuovo contesto un altro modo di usufruire dei servizi bancari.Conti onlineSpesso si identifica con questa categoria un universo che comprende anchel’home banking. In realtà il vero contoonline è quello che consente di svolgere le operazioni solo attraverso la retementre non esiste un rapporto continuativo con la filiale fisica. I conti online, è spiegato nel rapporto Bankitalia,costituiscono una tipologia di conto rivolta a consumatori che intendonosvolgere operazioni prevalentementetramite canali virtuali.Le differenze di costo sono significative e questo ovviamente è legato alfatto di non dover mantenere dellestrutture fisiche per fornire servizi allaclientela. Nel 2018 la spesa di gestionedi un conto online è stata in media paria 15,5 euro, sostanzialmente in lineacon l’anno precedente (15,3 euro).Rispetto ai conti bancari convenzionali, che pure offrono un ampiospettro di operazioni eseguibili online, il divario di spesa ammonta a 71,5euro ed è in aumento rispetto al 2017(64,1 euro). Questa differenza è spiegata dalla struttura delle tariffe,piuttosto che dalla composizione delpaniere di servizi fruiti: 32,8 euro deldivario derivano dal canone di base,da cui è esente l’84% della clientelaonline (contro circa un terzo di quellatradizionale).Anche la spesa per le carte di pagamento, sebbene utilizzate con maggiore frequenza nei conti online, nonLe singole voce di costoSpese di gestione dei conti correnti per tipo di spesa. Anno 2018 in Spese FisseCanone di baseCarte di debitoCarte di creditoCarte prepagateComunicaz. di trasparenzaInvio estratto contoAltre spese fisseSpese VariabiliBonifici allo sportelloBonifici su altri canaliPrelievi allo sportelloPrelievi ATMPagamenti automaticiAltre spese variabiliScritture allo sportelloScritture su altri ,6Fonte: Banca d’Italiacomporta aggravi, poiché i relativi costi sono significativamente inferiorisia per le carte di credito sia per le cartedi debito. Infine, il limitato ammontare delle “altre spese fisse” spiega unaminore spesa di 4,5 euro.Tra le spese variabili, il maggior divario (quasi 9 euro) si riferisce alle spese di scritturazione contabile, sostanzialmente gratuite per i conti online.Analoghe considerazioni valgono per ibonifici online e per i pagamenti automatici, le cui commissioni sono moltopiù favorevoli per la clientela online.La scelta di questo conto dipende anche dalla possibilità di accedere alla rete oltre che dalla capacità di utilizzareun Pc o un smartphone per poter usufruire dei servizi offerti.15

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 ORELIQUIDITÀ IN DIVIETO DI SOSTAConti postaliAd ognuno il suo costoSpesa di gestione dei conti correnti per profilo Isc della clientela. Dati 2018, in euroVARIABILEFAMIGLIE ADOPERATIVITÀCONTODI BASE GIOVANIBASSAPENSIONATI ADOPERATIVITÀMEDIA ELEVATA BASSAMEDIASpese fisse(A)47,833,753,3 60,265,7 55,565di cui: canoni43,631,046,5 56,559,8 46,754,1Spese variabili(B)42,722,422,6 42,350 19,736,2di cui: speseperdisposizioni35,318,815,6 30,938,3 13,424,7Spese totali(A B)90,456,175,8 102,5 115,8 75,2 101,1Fonte: Banca d’ItaliaTra spese fisse e variabiliSpesa di gestione dei conti correnti per fascia di operatività.Dati 2018, in euroDA 0 A 49DA 50 A 99DA 100 A 199200 E OLTRESpese fisse(A)40,455,159,866,0di cui: canoni34,247,051,958,4Spese variabili(B)9,225,935,152,6di cui:spese perdisposizioni6,118,124,338,449,68194,9118,6Spese totali(A B)Fonte: Banca d’Italia16L’altra alternativa, rispetto al tradizionale canale bancario, è quella dei conticorrenti postali. Nel 2018, spiega ancora Bankitalia, la spesa di gestione diun conto postale è stata pari a 54,8 euro, circa 4,9 euro in più rispetto all’anno precedente; l’aumento è legatoprevalentemente ai maggiori oneriper i canoni di base (0,8 euro) e per lecarte di credito (0,7 euro). È aumentata pure la componente di spesa perservizi residuali come la tenuta deidossier titoli o la liquidazione periodica degli interessi. Tuttavia le spese digestione dei conti correnti postali rimangono inferiori rispetto agli omologhi conti bancari. La differenza è pari a 32,2 euro ed è riconducibile allaspesa per canoni delle carte di credito,alle “altre spese fisse” e alle spese discritturazione contabile.Il divario è in parte attribuibile alladiversa composizione del paniere diservizi fruiti: la clientela postale, infatti, fruisce saltuariamente di servizi come la tenuta di dossier titoli che alimentano le “altre spese fisse” (il 2% deiclienti postali contro il 20% dei clientibancari); anche la percentuale diclienti titolare di almeno una carta dicredito è molto più bassa tra i conti postali (il 12% contro il 36%). Relativamente alla parte delle spese variabili,le maggiori differenze sono attribuibili principalmente alle spese di scrittura delle operazioni effettuate allosportello, sostanzialmente gratuiteper i conti postali, e alle minori speseper i pagamenti automatici. RIPRODUZIONE RISERVATA

02ANDARE OLTREI TITOLI DI STATO

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 OREOBBLIGAZIONI & C.Rendimenti esigui,l’effetto di misureultra-espansivedi Marzia RedaelliNon si possono averetassi infinitesimaliper i soldi presi a prestito e interessi abbondanti su quelli investiti a basso rischio: il costo del denaro da cui dipende la remunerazione delcredito è unico ed è stabilito dalle banche centrali. Il fatto che ci sia favorevole o meno, dipende dal lato dell’operazione dal quale stiamo, cioè se siamoprenditori o datori di capitali.Eppure, i tassi bassi di interesse sonosempre fastidiosi da accettare quando18vogliamo far fruttare i risparmi.Ora i tassi di interesse delle banchecentrali principali (la Banca centraleeuropea, la Federal Reserve americana, la Banca del Giappone e la Bancad’Inghilterra) sono a zero. Per questomotivo i titoli di Stato hanno raggiuntorendimenti che in molti casi sono negativi, a seconda della qualità dell’emissione e della sua durata.Più il titolo è affidabile e meno devepagare agli investitori. Viceversa, alcrescere dei problemi di solvibilità aumenta anche il premio che richiede

ANDARE OLTRE I TITOLI DI STATOI giudizi delle Agenzie sul rischio emittenteIL SIGNIFICATO DI RATINGSTANDARD & POORMOODY'SFITCHEstrema qualità. Titolo solo minimamente sensibilealle circostanze avverseAAAAaaAAAAlta qualità. Titolo poco sensibile alle circostanze avverseAA Aa1AA AAAa2AAAA-Aa3AA-A A1A AA2AA-A3A-BBB Baa1BBB BBBBaa2BBBBBB-Baa3BBB-BB Ba1BB BBBa2BBBB-Ba3BB-B B1B BB2BB-B3B-CCC Caa1CC CCCCaa2CCCCCC-Caa3CCC-Situazione vicina all'insolvenza. Alta probabilità o segnale imminentedi insolvenza con minime probabilità di recuperoCCCaCCSituazione di insolvenza. Default effettivo o annunciatocon probabiità di recupero prossime allo zeroSDDCRDDQualità medio alta. Titolo moderatamente sensibilealle circastanze avverseQualità media. Titolo sensibile alle circostanze avverseQualità discutibile. Titolo dalla solidità incerta molto sensibilealle circostanze avverseScarsa qualità. Titolo dalla solidità scarsa molto dipendenteda un contesto favorevoleQualità molto scarsa. Titolo dalla solidità scarsa con alta probabilitàdi insolvenza in un contesto sfavorevole19

I RISPARMI DI UNA VITA IL SOLE 24 OREl’investitore per impegnare i suoi soldi.Questo giudizio di merito (rating) dichi emette un’obbligazione per raccogliere capitali è sintetizzato dalleagenzie di rating in un giudizio alfanumerico (si veda la tabella a pagina 19).L’Italia ha un rating al limite del confine tra

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