Parte 4 RETI IP

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Politecnico di Milano – Sede di CremonaA.A. 2005/06Corso diFONDAMENTI DI RETI DITELECOMUNICAZIONIMartino De Marco(demarco@cremona.polimi.it)Parte 4RETI IPA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 1

Indice IntroduzioneLo stack protocollareIndirizzamento e instradamentoArchitettura di InternetA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 2

Le origini 1965: ARPA sponsorizza la ricerca “cooperative network oftime-sharing computer” 1969: primi host di ARPANET (collegamento tra UCLA, SRI,UCSB e University of Utah) ’70s: ARPANET è un successo, l’e-mail diventaimmediatamente l’applicazione più utilizzata 1973: ARPANET diventa internazionale, con la connessioneallo UCL (Londra) e Royal Radar Establishment (Norvegia) 1975: test di TCP utilizzando un link via satellite tra UCL e StatiUnitiA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 3

La storia Inizi ’80s: DARPA finanzia lo sviluppo del Berkeley UNIX edecide di implementare nativamente TCP/IP 1982: L’insieme di reti costituenti ARPANET è articolato comeuna “internet” Fine ’80s: NSFNET diviene il backbone di Internet 1990: ARPANET è “decommissioned” 1993: Mosaic diviene disponibile 1995: L’era degli ISP e dell’uso commerciale di Internet Oggi: Internet è “THE NET”A.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 4

IP e l’Internet philosophy I principi fondamentali– Backward compatibility con le infrastrutture esistenti– “The goal is connectivity, the tool is the Internet Protocol, and theintelligence is end to end rather than hidden in the network”– Funzionalità end-to-end possono essere realizzate al meglio daprotocolli end-to-end– Nessun proprietario, nessun controllo centralizzato, nessuno ha poteredi vita o di morte Punti fermi della soluzione–––––hardware e software eterogeneiScalabilitàSimplicitàPacket switching realizzato da nodi store&forwardUnivocità dell’indirizzamento a livello networkA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 5

Un paradigma vincenteEnd-systemEnd-systemHost / End-systemHost / tProtocolIntermediate SystemGatewayInternetProtocolSubnet 1Intermediate SystemGatewayInternetProtocolSubnet 2A.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI lSubnet 3Slide 6

Indice IntroduzioneLo stack protocollareIndirizzamento e instradamento OSI e Internet stack Network LayerArchitettura di Internet IPTransport layer UDP TCPAltri utili protocolliA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 7

OSI vs Internet stack Internet stack is “light” and pplicationSMTP, NNTPTelnet, kUDPIPICMPData LinkPhysicalOSI stackInternet stackA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 8

Network layer: Internet Protocol (IP) Corrisponde al Livello 3 del modello OSIDefinito da RFCNetwork independentProtocollo Connectionless:– best effort– unreliable data delivery ApplicationTCPUDPIPICMPSegmentation e reassembly di datagrammiIndirizzamentoInstradamentoRilevazione e notifica di erroriA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 9

Task IP Riceve i dati ed i parametri di trasferimento dal protocollo dilivello trasporto Costruisce datagrammi– Determina il valore corretto dell’header checksum Prende decisioni di instradamento– Determina il prossimo nodo sul percorso verso la destinazione Prepara i dati per la trasmissione Interagisce con iI protocollo di livello inferiore Verifica eventuali errori di trasmissione nell’headerA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 10

Entità IP in un gateway Verifica la correttezza dell’header checksum (error control)Verifica l’IP versionDecrementa il valore del TIME TO LIVE di 1Implementa le funzioni specificate dalle opzioniDetermina il next hop e l’interfaccia di uscita del datagrammaFragmenta i datagrammi se necessarioA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 11

IP – formato del datagrammaIHL: IP Header length (in parole di 4 ottetti)PROT.ID: Protocol Identifier assegnato dallo IANA (RFC1700)F. FLAGS: Fragmentation Flags (Don’t Fragment, More Fragments)IP OPTIONS: Loose Source Routing, Strict Source Routing148Vers. IHLTOS2832TOTAL LENGTH (bytes)FRAGMENT IDENTIFICATIONTIME TO LIVE2016F. FLAGS FRAGMENT OFFSETPROT. IDHEADER CHECKSUMSOURCE IP ADDRESSIP HEADER(20-64 bytes)DESTINATION IP ADDRESSIP OPTIONS (if any)PADDINGDATAA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 12

Inoltro dei datagrammidestinationIP addressToTo 17NodeNode AANodeNode BBNodeNode CC2424NodeNode BBnext-hopIP addresslower-layeraddressA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IP

Frammentazione Se un datagramma ha dimensione superiore alla MaximumTransfer Unit (MTU) consentita dal livello inferiore, il nodo IP:– Frammenta il datagramma– Copia l’header del datagramma originario in ogni frammento– Imposta i bits FRAGMENT CONTROL in tutti gli header dei frammenti(Flag Fragment offset) Il riassemblaggio viene realizzato solo dall’host “destinatariofinale” del datagrammaA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 14

Riassemblaggio L’entità IP di destinazione:– Memorizza tutti i frammenti nel reassembly buffer– Posiziona ogni frammento nel buffer in accordo con il suo valore di offset– Verifica la ricezione di tutti i frammenti (tramite il conteggio dei bytericevuti e dei valori del fragment offset)– Scarta tutti I frammenti ricevuti se entro un certo timeout non è in grado diriassemblare il datagramma originarioA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 15

Transport layer: User Datagram Protocol Connectionless service UnreliableApplication UDP implementa:TCPUDP– Multiplexing per mezzo dei socketICMPIP– Controllo d’errore sull’header opzionale– Verifica della corretta identità del destinatario, utilizzando uno pseudoheader nelcalcolo della checksum– UDP è adatto ad applicazioni di tipo transazionale (SNMP, DNS)– Preferibile nei casi in cui I meccanismi di controllo di flusso del TCP non consentono digarantire un limite al ritardo (RTCP) UDP non supporta:– Consegna dei dati in sequenza– Rilevazione di datagrammi persi o duplicati– Controllo di flussoA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 16

Formato dei messaggi UDP UDP SOURCE PORT (16 bits), port ( applic.) dal quale provengono i dati UDP DEST. PORT (16 bits): port al quale consegnare i dati sull’host remoto UDP MESSAGE LEN. (16 bits): ottetti del datagramma incluso l’headerUDP UDP CHECKSUM (16 bits): checksum (opzionale), 0 se non utilizzataA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 17

UDP choDiscardActive usersDaytimeNetstatQuoteChargenTimeHost NSwhoisTime demon53676869111123161162512513514DNSBootP serverBootP clientTFTPSun RPCNetwork Time Prot.SNMP mon.SNMP trapUNIX comstatUNIX rwhoSystem logA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 18

Task UDP L’applicazione locale passa i dati process all’entità UDP UDP aggiunge il suo header ed un temporary header UDP aggiunge il valore della checksum all’header, scarta il temporary headere passa il datagramma all’entità IP L’entità UDP remota, ricevuto il datagramma, aggiunge il temporary header ecalcola la checksum Se il valore calcolato coincide con quello riportato nell’header, il datagrammaviene consegnato al processo applicativo identificato dal port number Altrimenti il datagramma è scartato8162432IP SOURCE ADDRESSIP DESTINATION ADDRESSZEROPROTOCOLUDP lengthA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 19

Transport layer: TCPApplication Transmission Control Protocol (TCP) Di fatto costituisce il 90% del traffico InternetTCPIP Protocollo Connection Oriented Comunicazione Full-duplex unicast Stato della connessione sincronizzato tra i due end-pointUDPICMP TCP fornisce:– Affidabilità– Garanzia di sequenza– Controllo di flusso– Streaming– Adattamento della velocità di trasmissione tra gli end-point (controllo dicongestione)A.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 20

Assunzioni del TCP Equità nell’utilizzo delle risorse di rete tra diversi flussi TCP Utilizzo efficiente delle risorse di rete a scapito della predicibilitàdel ritardo di trasmissione Comportamento adattativo:– Sincronizza sorgente e ricevitore per ottimizzare il flusso di trasporto dati(“inject only what the receiver is expected to retrieve from the net”)– Capacità di adattare la trasmissione all’attuale bandwidth-delay-product:Window Size Bandwidth (byte/sec) x Round-Trip Time (sec) La perdita di pacchetti è usualmente attribuita alla congestionedei link piuttosto che ad errori di trasmissione sul canaleA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 21

Task TCP Connection identifier di 96 bit– 32 bit IP source address 16 bit source port– 32 bit IP destination address 16 bit destination portPort number possono essere riutilizzati più volte (sulla stessa macchina)per differenti nsDataTransmissionControl smissionControl ProtocolInternetProtocolInternetA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 22

Formato del segmento TCP (1)11632DESTINATION PORTSOURCE PORTSEQUENCE NUMBERACKNOLEDGMENT NUMBERDATAOFFSETRIS.U A P R S FR C S S Y YG K H T N NCHECKSUMTCP OPTIONSWINDOWURGENT POINTERPADDINGTCP DATAA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 23

Formato del segmento TCP (2) SOURCE PORT (16 bits): port number dell’applicazione sorgenteDEST. PORT (16 bits): port number dell’applicazione destinazioneSEQUENCE NUMBER (32 bits): numero di sequenza assegnato al primoottetto di dati o numero iniziale di sequenza da utilizzare per una connessioneACKNOWLEDGMENT NO. (32 bits): numero di sequenza del prossimo ottettoche il sender si aspetta di ricevereDATA OFFSET (4 bits): lunghezza dell’header in parole da 32-bitRESERVED (6 bits): per uso futuroFLAGS (6 bits): identifica funzioni specialiWINDOW (16 bits): dimensione della finestra di ricezione (numero di ottetti cheil ricevitore è disposto ad accettare)CHECKSUM (16 bits): codice di ckecksum per il controllo d’erroreURGENT POINTER (16 bits): posizione nel segmento dei dati “urgent”A.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 24

TCP portsNo. 2021232537394243105109111113115117119102ChargenFTP (data)FTP (Control)TELNETSMTPTimeResloc 1Host NSwhoisCSNet NSPOP, Ver. 2Sun RPCAuthentication serviceSimple FTPUUCP v ContrlNTPSUPDUPX.400X.400-SNDPasswgenNETBIOSSNMP agentSNMP managerreservedReservedTCP muxRJEEchoDiscard11 Active usersDaytimeWho is up?QuoteDNSBOOTP serverBOOTP clientTFTPPrivate dialoutRJEFingerNIC serverA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 25

Opzioni nel TCP Maximum-receive-segment-size (MSS)– Concordata all’apertura della connessione (nel SYN packet)– Deve essere preceduta da un’operazione di MTU discovery (nell’EthernetMTU 1500 bytes) Window-scale option– Aumenta la dimensione della finestra di ricezione (230 bytes rispetto a 64 Kbytes)– Utile per reti caratterizzate da ritardi elevati (es. satellite)– Negoziato all’attivazione della connessione SACK-permitted option– Selective acknowledgement– implementa la ritrasmissione in modalità selective repeat– Negoziato all’attivazione della connessioneA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 26

Instaurazione della connessione L’entità TCP comunica con:– Il processo applicativo sullo stesso host, al fine di determinare: Il tipo di connessione da stabilire I parametri di trasferimento dei dati– L’entità paritetica (TCP) sull’host remoto per: Allocare le risorse di comunicazioneVerificare che la sessione di comunicazione sia mutuamente stabilitaIdentificare i socket locale e remoto da utilizzareSettare i parametri di trasferimento dati (es. numero di sequenza iniziale,finestra di ricezione, .)A.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 27

Three-way handshakeSYN(seq x)x kc,ay q(seNYS Previene false connessioni Ignora ack di richieste di connessionein ritardo o duplicati1) Permette di includere dati nelmessaggio di richiesta di connessione Se il tentativo di instaurazione fallisce:SYN(seq x 1, a ck y 1)– si ritenta dopo 3s,– poi dopo altri 6s– e ancora dopo ulteriori 12sA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 28

Rilascio della connessione Una delle due entità applicative invia una primitiva CLOSE all’entità TCPL’entità TCP informa la corrispondente remota (inviando un segmento FIN) ele trasferisce tutti i dati che si trovano al momento nel proprio bufferL’entità TCP remota informa l’applicazione della richiesta di rilascio e trasmettetutt i dati bufferizzati al peer TCPL’entità remota riscontra la richiesta (segmento FIN ACK) quando ha terminatodi trasmettere tutti i dati in codaQuando l’entità TCP locale riceve l’ack, comunica al processo applicativo laprimitiva TERMINATE, invia all’entità TCP remota un ACK e rilascia laconnessioneL’entità remota riceve l’ack e passa una primitiva TERMINATE al processoapplicativoA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 29

Rilascio della connessioneAppl.TCPCLOSETCPAppl.FIN (seq x)CLOSEx 1 kc(ay, qe(sFIN) 1x kac)TERMINATE(seq x 1,a ck y 1)TERMINATEA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 30

Trasferimento dati Le due entità TCP trasferiscono dati:– Trasmissione full duplex– PUSH function (PSH): forza i limiti del controllo di flusso– URGENT function (URG): trasmette dati urgenti fuori banda (identificabilinel segmento mediante URGENT POINTER) Servizi di Connection management:––––Numerazione di sequenzaacknowledgment positivo e cumulativosliding window con numerazione in bytesritrasmissioneA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 31

Numerazione di sequenza Ogni ottetto trasmesso è identificato da un numero disequenza La duplicazione del numero di sequenza è evitata grazie alcontatore a 32 bit Sequence numbers support– Riordino in sequenza dei segmenti ricevuti– acknowledging– Controllo di flusso Il valore dell’ack specifica il numero di sequenza del prossimoottetto che il trasmettitore si aspetta di ricevereA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 32

Error detection Permette di verificare se il segmento ricevuto è corrotto– La checksum copre l’header, la parte dati ed un pseudoheader– Le informazioni per completare lo pseudoheader sono passate dall’IP(indirizzi IP sorgente e destinazione, valore del campo Protocol) Verifica se sussistono condizioni di errore dovute al processoapplicativo– incorrect service request– internal processing errorA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 33

Controllo di flusso All’instaurazione della connessione, ogni peer specifica ladimensione della finestra di ricezione (receive window)disponibile per la connessione– La receive window rappresenta lo spazio disponibile nel buffer di ricezione(R.WND) Ad ogni ACK, il ricevitore comunica il valore attuale del buffer diricezione (Window Advertising)– Il numero di bytes che il ricevitore è pronto a memorizzare aggiorna il valoredella finestra di trasmissione del sender (S.WND)– Il valore S.WND definisce l’ammontare di spazio disponibile nel buffer ditrasmissioneA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 34

Sliding window Controlla il flusso di dati in transito tra peer entity– Utilizza la numerazione di sequenza associato agli ACK– I Credits rappresentano il numero di ottetti che possono essere trasmessi Ritrasmissione– Il TCP sender associa un timer ad ogni segmento ed allo scadere di untimeout effettua la ritrasmissione– Dati non riscontrati devono essere memorizzati dalla sorgente per eventualiritrasmissioni La scelta della dimensione della finestra ha un impattosignificativo sulle prestazioni del TCP– Default window size: 4.096 bytes– Maximum window size: 65.536 bytesA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 35

Controllo di Congestione Il protocollo TCP, a causa dell’assenza di meccanismi di controllo del rate ditrasmissione nelle reti IP, può trasmettere dati ad elevata velocità (limitato solodalla dimensioen della finestra di ricezione) causando congestione neigateway Deve quindi essere implementato a livello TCP un meccanismo di controllodella congestione (integrato con il controllo di flusso)– Si utilizza un terzo tipo di finestra: (sender) congestion window (C.WND)– S.WND min(R.WND;C.WND) Ad una connessione unidirezionale vengono associati due stati:– Slow start: C.WND cresce esponenzialmente a partire da un MSS– Congestion avoidance: C.WND cresce linearmente e torna allo slow start nelmomento in cui si verifica congestione– Una soglia tempo variante (SSTHRES) definisce la transizione tra i due statiA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 36

Slow start Inizializzazione:– SSTHRES S.WNDinitial/2– C.WND 1*MSS La C.WND cresce esponenzialmente fino alla soglia SSTHRES– La C.WND aumenta di 1*MSS per ogni ack ricevuto entro il timeout– C.WND 1*MSS , 2*MSS,4*MSS,8*MSS,16*MSS,. Se un datagramma viene perso, il TCP attribuisce l’evento ad uno stato dicongestione (e non al errori sul canale) ed allo scadere del timeout ditrasmissione:– Resetta la C.WND 1*MSS– Riprende nell stato slow start Quando la C.WND supera il valore della soglia SSTHRES, il trasmettitorepassa nello stato di congestion avoidanceA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 37

Congestion avoidance C.WND cresce linearmente– La C.WND aumenta di 1*MSS per ogni intera finestra correttamente ricevuta(entro il timeout)– C.WND x*MSS , (x 1)*MSS,(x 2)*MSS,(x 3)*MSS,(x 4)*MSS,. Alla scadenza di un timeout di ritrasmissione:– SSTHRES è ridotta alla metà dell’attuale S.WND(SSTHRES S.WNDcurrent/2)– C.WND 1*MSS– Il trasmettitore torna allo stato di slow startA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De Marco4. RETI IPSlide 38

Controllo di Congestione: esempio444036109876C.WND (KBytes)321311 1214SSTHRES1 Slow-Start-Threshold2824SSTHRES2 1/2 S.WND Cong.2019 202124252322516124841 201318315 165791113 15 17Transmission numberA.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni – M. De M

A.A. 2005/06 – Corso di Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni– M. De Marco 4. RETI IP Slide 7 Introduzione Lo stack protocollare Indirizzamento e instradamento Architettura di Internet OSI e Internet stack Network Layer IP Transport layer UDP TCP Altri utili protocolli Indice

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