Sociologia Dei Processi Culturali

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Corso diSociologia dei processi culturaliSapienza Università di RomaDipartimento di Comunicazione e Ricerca SocialeCorso di laurea in Comunicazione pubblica e d’impresaProf. Marco Bruno - Prof. Fiorenzo ParzialeAnno accademico 2017-2018Slide corso – 1Definizioni di culturaLa cultura come oggetto scientificoNOTA BENEQuesto materiale è solo un supporto alle lezioni tenute in aulae non è MAI sostitutivo dei testi d'esame.L’uso scientifico e divulgativo di questi materiali è libero, acondizione che se ne citi l’autore e la provenienza.(M. Bruno, F. Parziale, 2018, Materiali del corso di Sociologia dei processi culturali, SapienzaUniversità di Roma, Dip. di Comunicazione e Ricerca sociale)1Per informazioni: marco.bruno@uniroma1.it, fiorenzo.parziale@uniroma1.it

Perché ci interessa la cultura Perché noi siamo esseri storico-sociali, produttori dicultura Oltre la dicotomia natura/cultura Cultura ed esperienza quotidiana Cultura e significati Oltre le concezioni elitiste di cultura Le culture (al plurale), il “culturale” (aggettivo, comedimensione dell’esistenza umana) Cultura, media e comunicazioneM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 2

La comunicazione come processoculturale Tra gli assiomi della comunicazione: “non si può noncomunicare” (Watzlawick). Cultura è significato, quindi la comunicazione comecircolazione di significati è un processo culturale. I media partecipano alla creazione e costruzione socialedella realtà. Paradigma della cultura mediale (Crane) e media logic(Altheide, Snow); la “teoria del centromediato” (Couldry): l’apparente standardizzazioneproduce pluralità e complessitàM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 3

Cultura e comunicazione. Ambiti di indagine Studi sul potere di socializzazione delle agenzie mediali o sulle potenzialità educative e dirimediazione della comunicazione (media education);analisi sui testi della comunicazione come punto di intersezione tra gli apparati culturali e ipubblici (frequentazione e fruizione delle istituzioni culturali, mostre, musei, lettura, etc.);studi e ricerche sulle molteplici declinazioni della comunicazione (pubblica, d’impresa,sociale, ambientale, politica, etc.);ricerche e analisi sul tempo, sul tempo libero e sul loisir, sugli spazi della creatività, sulle retidi azione associativa e volontaria;ricerche sulle culture e sull’espressività giovanile, compreso l’uso delle tecnologie a fini disvago (es. videogame), o linguaggi a volte trascurati dalla ricerca come la musica;studi su mode, stili di vita, sottoculture (musica, lifestyle, etc.);ricerche sulle dimensioni culturali delle pratiche giovanili (o generazionali), dimensioneinterculturale o “etnica”;studi sui consumi culturali, intesi come comportamenti di scelta (es. la “varietà” delle dietecomunicative);riflessione sui processi comunicativi e sulle relazioni attivate nella rete, con importantiaperture sulla relazione scrittura-oralità secondaria e sulle rappresentazioni sociali nell’etàdel digitale;ricerche sulle culture digitali (community, relazioni sociali nei SNS, creatività digitale, etc.). M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 4

Sociologia e cultura, un ritorno diinteresse Fino agli anni ottanta, al centro degli interessi deisociologi vi erano le conseguenze materiali e lespiegazioni strutturali dei fenomeni sociali. Fattori come la classe sociale, il reddito, gli aspettidemografici, il lavoro erano al centro; la cultura e lespiegazioni culturali erano marginali. Influenza reciproca tra struttura sociale e culturaM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 5

Sociologia della cultura Branca della sociologia che osserva i fenomeniculturali (comprese storie, credenze, media, opered’arte, pratiche religiose, mode, rituali, saperespecialistico, senso comune, etc.) da unaprospettiva sociologica. Attenzione alle relazioni sociali (tra individui,organizzazioni, istituzioni), agli attori, ai contesti. Prospettiva aperta, inclusiva, transdisciplinare. Prospettiva globale e transnazionale.M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 6

Definizioni dicultura7

Alcune concezioni di cultura nel senso comunetestimonianze raccolteDomandePer lei/voi cosa significa “cultura”?Cosa intendete per “culturale”?RisposteRagazzo italiano (18-25 anni)“Penso ad usi e costumi di una data popolazione, caratteristichespecifiche e distintive proprie di questa.”“Convegni, libri qualcosa che è legato più alla sfera del sapere e dellaconoscenza piuttosto che alla cultura.”Ragazza inglese (18-25 anni)“Per parlare di cultura bisogna confrontarsi con le altre culture delmondo e provare a comprenderle.”“Il modo in cui facciamo determinate cose e in cui interagiamo con lealtre persone, in un certo senso come vediamo”M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 8

Alcune concezioni di cultura nel senso comunetestimonianze raccolteDomandePer lei/voi cosa significa “cultura”?Cosa intendete per “culturale”?RisposteGiovani italiane (18-25 anni)Ragazza 1: “Aver frequentato la scuola, non necessariamente l’università e soprattutto viaggiare,perché forma la cultura personale.”Ragazza 2: “Sono d’accordo anch’io. Considero il viaggiare fondamentale per formare la propriacultura, ma anche frequentare l’università.”Ragazza 1 – Ragazza 2: “Mostre, musei per esempio fanno parte di quello che noi intendiamo perviaggiare: vedere, osservare, visitare luoghi.”Adulto senegalese (25-40 anni)“La mia cultura, la cultura del mio Paese (il Senegal) e quella della mia popolazione (senegalese).”“Ciò che riguarda la mia identità africana, ma ora anche italiana.”Anziana italiana (65-80 anni)“Sapere.”“Identità.”M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 9

Problema della definizione di cultura Cultura: il problema delladefinizione– 1952: Clyde Kluckhohn eAlfred Kroeber individuanocirca 160 significatiClyde Kluckhohn, A. L. Kroeber,Alfred G. Meyer, 1952, Culture: acritical review of concepts anddefinition, Vintage Books, New YorkM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 10

Definizioni. Due modi di vedere la cultura1. “Quanto di meglio è stato pensato e conosciuto” Cultura “alta”. Arti, letteratura. Elevazione dello status morale. Cultura e civiltà. Cultura come agente umanizzante che mitigale conseguenze più distruttive della modernizzazione.Intermezzo. “Dolcezza e luce” Jonathan Swift. Parabola sui ragni e le apiTutti pensano che i ragni siano molto industriosi, ma di fatto essilavorano solo per se stessi e per soddisfare il proprio bisogno dinutrirsi. “Tutto quel fare tele serve solo a catturare le loro cene”.Invece le api sono più ammirevoli perché producono nonegoisticamente benefici per altri: il miele e la cera usata per fare lecandele, dolcezza e luce.M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 11

Definizioni. Due modi di vedere la cultura1. “Quanto di meglio è stato pensato e conosciuto” Cultura “alta”. Arti, letteratura. Elevazione dello status morale. Cultura e civiltà. Cultura come agente umanizzante che mitigale conseguenze più distruttive della modernizzazione. Arnold (1869), teoria universale del valore culturale. Cultura come studio della perfezione: “dolcezza e luce”. Arnold: la bellezza e la saggezza prodotte dalla culturaderivano dalla a) consapevolezza e dalla sensibilità neiconfronti di ciò che di “meglio è stato pensato e conosciuto(nell’arte, nella letteratura, nella storia, nella filosofia) e da b)“una ragione giusta”.M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 12

Definizioni. Due modi di vedere la cultura1. “Quanto di meglio è stato pensato e conosciuto” La cultura è diversa dalla scienza. Weber (“La scienza comeprofessione”). Ricerca del senso: limite della scienza, la scienzanon può dare significato alla nostra vita Questi significati risiedono nelle idee, nella filosofia, nellereligioni. Esempio religione: la scienza ne studia le pratiche, le basi dottrinarie,le istituzioni, le basi sociali, etc. La religione come idea o come fedenon è materia di studio scientifico ma di adesione o meno. Approccio delle discipline umanistiche– Sacralità e separatezza. Necessità di preservarla– Cultura, coltivazione, perfezione. È possibilegerarchizzarle Concezione ottocentesca e problema dell’etnocentrismo.Pagina 13

Intermezzo. L’etnocentrismoStudio etnografico sugli Inacirema (testo tratto da Miner 1956, pp. 503-504)All’intero sistema sembra essere sottintesa la credenza di fondo che il corpoumano è brutto e tende naturalmente alla debolezza e alla malattia. Imprigionatonel corpo, l’uomo ha soltanto la speranza di prevenire tali tendenze ricorrendoalla potente influenza dei riti e delle cerimonie. Ogni famiglia dispone di uno opiù sacrari destinati a questo scopo. Il punto focale del sacrario è una cassa otabernacolo inserito nel muro. Nel tabernacolo sono conservati molti filtri epozioni magiche, senza i quali gli indigeni credono di non poter vivere. Questipreparati sono forniti da una serie di soggetti specializzati. I più potenti tra lorosono gli stregoni, le cui prestazioni devono essere ripagate con doni di valore. Glistregoni, però, non preparano in prima persona le pozioni curative destinate aiclienti, ma decidono gli ingredienti da usare e li mettono per iscritto in una linguaantica e segreta. Così la prescrizione risulta comprensibile soltanto agli stregoni eagli erboristi che, in cambio di altri doni, preparano la pozione richiesta. GliInacirema provano un orrore e un’attrazione quasi patologici per la bocca, le cuicondizioni avrebbero un’influenza soprannaturale su tutti i rapporti sociali.segueM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 14

Intermezzo. L’etnocentrismosegueGli indigeni credono che, se non fosse per i rituali riservati alla bocca, i denticadrebbero, le gengive sanguinerebbero, le mandibole finirebbero perrattrappirsi ed essi verrebbero abbandonati dai propri amici e respinti daipropri amanti. Essi credono anche che esista uno stretto rapporto tracaratteristiche orali ed etiche. [ ]Tra i rituali fisici quotidiani che tutti eseguono ce n’è uno riservato alla bocca.Sebbene questo popolo sia così puntiglioso nella cura della bocca, il ritocomporta una pratica che appare rivoltante allo straniero non iniziato. Mi èstato riferito che il rituale in questione consiste nell’introdurre in bocca unpiccolo ciuffo di setole di maiale con l’aggiunta di certe polveri magiche e poinell’agitarlo seguendo una serie altamente formalizzata di gesti.(Miner 1956, pp. 503-504)M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 15

Intermezzo. L’etnocentrismo“Etnocentrismo è il termine tecnico che designa una concezione per laquale il proprio gruppo è considerato il centro di ogni cosa, e tutti glialtri sono classificati e valutati in rapporto a esso” (W.G. Sumner, 1906;tr. it., p. 17).Valutazione e analisi delle culture “Altre” a partire da criteri derivantidalla propria cultura.Effetto implicitamente gerarchizzante.Relativismo culturale contro le diverse forme di neo-razzismo orazzismo differenzialista. Relativismo culturale non è relativismoetico.Non significa impedire un’analisi della diversità, ma implicaun’analisi delle conseguenze sociali della diversità.M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 16

Intermezzo: l’Orientalismo L’Orientalismo. Conoscenza e potere nel rapporto tra occidente e orienteEdward Said, (Orientalismo, Feltrinelli, 1999), ed. originale “Orientalism”, Pantheon Books, 1978Orientalismo (come insieme di discipline ma anche come insieme diatteggiamenti intellettuali) -- costruzione di un fossato - immaginario edideologico - tra l’occidente da un lato e il mondo islamico e l’orientedall’altro,rapporto circolare con l’egemonia e il potere che hanno informato tutta lastoria recente delle relazioni tra i due universi storico-culturali.L’imponente costruzione simbolica effettuata dall’orientalismo è statafunzionale al controllo e all’esercizio del predominio dell’occidente neiconfronti dell’oriente.“Credere che l’Oriente sia stato creato - o, come mi piace dire, "orientalizzato"- per il solo gusto di esercitare l’immaginazione, sarebbe alquanto ingenuooppure tendenzioso. Il rapporto tra Oriente e Occidente è una questione dipotere, di dominio, di varie e complesse forme di egemonia.” (Said 1978)

Intermezzo: Orientalismo classico e orientalismoscientifico. Il rapporto con il colonialismo Esempio, campagna d’Egitto di Napoleone (impresa culturale e“scientifica”, oltre che militare)la conoscenza orientalistica compenetrava l’impresa colonialenapoleonica e vale da ottimo esempio per comprendere quantoproprio in questo risieda la grande differenza del colonialismo dell’etàmoderna rispetto, poniamo, a quello spagnolo del sedicesimo secolo.Per un confronto che non potrebbe essere più chiaro, al limitedidascalico, si confronti la strategia di Napoleone con quella delRequerimiento, un documento redatto nel 1513 dagli spagnoli, nellaloro lingua, per essere letto ad alta voce agli indiani: “Prenderemo voi,le vostre mogli e i vostri figli, e li faremo schiavi, e come tali livenderemo e disporremo di loro come alle Altezze Reali [il re e laregina di Spagna] piacerà comandare; e porteremo via le vostre cose, evi causeremo tutti i danni e i dispiaceri che potremo, come vassalli chenon obbediscono ” Citato in Said E. Orientalismo. Feltrinelli 1999.M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 18

Cultura come strumento di analisi Concetto che sorge in Europa; vari termini cultura (italiano),culture (francese), kultur (tedesco), culture (inglese) Difficoltà di traduzione in altre parti del mondo (traduzione èsempre tradimento, perché la traduzione non concernesemplicemente i termini, ma investe i concetti, che non sonointercambiabili)M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 19

Cultura come strumento di analisi Concetto di cultura rivelatore della società cosiddetta“occidentale” (cfr. Said, 1978) Cultura come tutti i concetti è storicamente e socialmenteradicato, pertanto un minimo di etnocentrismo, dal punto divista del metodo, è inevitabile (Sciolla, 2012; partiamo sempreda tradizioni e pre-giudizi: Gadamer, 1960) consapevolezzacritica è già primo passo per superare questo radicamento,affinando l’interpretazione dei fenomeni indagati attraversoricerca socialeM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 20

Definizioni. Due modi di vedere la cultura2. “Quell’insieme complesso” Herder: contro l’etnocentrismo della cultura europea della finedel diciottesimo secolo. Dalla cultura alle culture Tylor (“Alle origini della cultura”, 1871), antropologo inglese.Fine della dicotomia cultura/civiltà:“quell’insieme complesso che include il sapere, le credenze, l’arte, lamorale, il diritto, il costume e ogni altra competenza e abitudineacquisita dall’uomo in quanto membro della società”. Peter Berger (1969), la cultura come “la totalità dei prodottidell’uomo” sia materiali che immateriali. Definizioni troppo ampie. Cultura implicita e esplicitaForme espressive esplicite e fondamenti impliciti dell’azioneM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 21

Cultura esplicita e cultura implicita Cultura formata da elementi espliciti di cui l’attore èconsapevole e che adotta o comunque che influisconosulla sua azione Cultura come insieme di elementi che incidono inmaniera inconsapevole sull’azione dei singoli: in diversiambiti della vita quotidiana noi agiamo o non agiamo inun modo ritenendo giusto/opportuno fare così, anche senon sappiamo argomentare le nostre ragioni, non necomprendiamo le origini Entrambe le dimensioni sono presenti. Possiamo aquesto punto individuare in chiave analitica gli elementidella cultura e così definirla scientificamenteM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 22

Definizioni. Due modi di vedere la cultura2. “Quell’insieme complesso” Funzionalismo. Congruenza tra struttura sociale e cultura;identifica la cultura con i valori che orientano i livelli sociali,politici ed economici di un sistema sociale. Equilibrio, armonia, forte congruenza. Merton, analisi delladevianza: scarto tra valori e mezzi. Anche il marxismo, forte congruenza (tra struttura esovrastruttura). Berger, Luckmann, 1969 “La costruzionesociale della realtà”processo diesteriorizzazione – oggettivazione - interiorizzazioneM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 23

Definizioni. Due modi di vedere la cultura2. “Quell’insieme complesso” Clifford Geertz (“Interpretazione di culture”, 1973,113):M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 24

Definizioni. Due modi di vedere la cultura2. “Quell’insieme complesso” Definizione di Geertz“un modello di significati trasmesso storicamente, significati incarnati in simboli, un sistema diconcezioni ereditate espresse in forme simboliche per mezzo di cui gli uomini comunicano, perpetuano esviluppano la loro conoscenza e i loro atteggiamenti verso la vita”. Enfasi sui significati Propende per il relativismo, evita valutazioni.La valutazione può farsi in riferimento all’impatto delle culturesull’ordine sociale ma non del fenomeno culturale in sé. Enfatizza la persistenza, la durata e la stabilitàma consente spazio al mutamento Assume che la cultura possa essere studiataempiricamenteM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 25

La cultura comeoggettoscientifico26

La nozione di cultura (e quella di “natura”) Necessario per concepire in termini differenti daquelli biologici l’idea di umanità, unità e diversità Dall’adattamento genetico a quello culturale. Uomoe ambiente, reciproco adattamento Strumento concettuale che consente di porre fine aspiegazioni naturalizzanti dei comportamentiumani (es. differenze “biologiche”) Niente è puramente “naturale” nell’uomo Introduce intrinsecamente la dimensione simbolicaM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 27

La nozione di cultura Origine sociale e “culturale” dello stesso concetto dicultura Concetto scientifico, da una definizione normativa auna definizione descrittiva Il problema delle gerarchie: sociali e culturali (vedioltre culture delle classi dominanti/classisubalterne) Cultura e Identità – limite di ogni concezioneessenzialistaM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 28

La nozione di cultura Origine del termine, concetto scientifico, evoluzionesemantica Il dibattito franco/tedesco sulla culturaDibattito storicamente e “culturalmente” situato In Francia Dictionnaire de l’Académie Française (1718), Culture seguita da uncomplemento. Edizione del 1798: educazione, formazione.Opposizione con la natura L’Encyclopédie e l’Illuminismo, “somma delle conoscenze”.Possibilità di una “scienza dell’uomo” (Diderot 1755); 1787“etnologia” Il concetto di CivilisationConcezione “riformista” “progressiva” (eccezioni Rousseau,Voltaire)M. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 29

La nozione di cultura Il dibattito franco/tedesco sulla culturaDibattito storicamente e “culturalmente” situato In Germania Kultur (senso figurato nel XVIII secolo) Evoluzione in senso più ristretto; inserito nello scontro “diclasse” borghesia/aristocrazia. Valori e “autenticità” Nasce l’opposizione cultura/civilizzazione Dall’opposizione sociale all’opposizione nazionale Dopo la Rivoluzione francese si acuisce la distinzione.Kultur e nazionalismo. Herder (1774) Volksgeist e diversità “delleculture” (precursore del relativismo). Concezione particolarista e concezione universalistaM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 30

La nozione di cultura Nascita dell’etnologiaDimensione descrittiva e non normativaDue percorsi di esplorazione, unità e diversitàTylor, metodo comparativo ed evoluzionismoBoas, dall’etnologia all’etnografia (osservazione diretta eprolungata delle “culture primitive”)Tentativo di “concepire la diversità”, la razza come concettopseudoscientifico. Cultura non come semplice attenuazionedel concetto di razzaLimiti del metodo comparativo. Metodo induttivo e intensivosul campo. Metodo “monografico” - relativismo culturaleM. Bruno. Soc. dei processi culturaliPagina 31 page

Sociologia della cultura Branca della sociologia che osserva i fenomeni culturali (comprese storie, credenze, media, opere d’arte, pratiche religiose, mode, rituali, sapere specialistico, senso comune, etc.) da una prospettiva sociologica.

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